Melchiorri: “Nella squadra è scattato un qualcosa di positivo“

Melchiorri: “Nella squadra è scattato un qualcosa di positivo“

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Federico Melchiorri ha già eguagliato il record personale di marcature in Serie B (6, stabilito l’anno scorso a Padova), ma non ha alcuna intenzione di fermarsi. Insieme a Maniero, costituendo anche se a sprazzi la premiata ditta M2, ha realizzato 13 delle 21 reti del Pescara nelle tredici partite disputate: come dire che con Maniero e Melchiorri si parte dall’1-0 per il Pescara.

Dopo l’exploit di Brescia si è avuta la certezza – più per Baroni che per gli altri in realtà – che i due possano giocare insieme. Non sono alternativi, ma complementari: la duttilità di Melchiorri, prima punta o seconda o esterno molto offensiva in tal senso è fondamentale.

Mantiene per indole un profilo basso Federico Melchiorri, da lui non ci si può aspettare proclami o frasi roboanti. E’ abituato a far parlare il campo e la sua grinta, la stessa alla quale ha attinto per emergere da un grave problema di salute che aveva messo a serio rischio la sua carriera e la sua vita. E’ rinato Federico Melchiorri, da qualcuno chiamato “Re Magio”, e da Pescara vuole spiccare definitivamente il volo. Qualche club di serie A ha già sondato il terreno con il suo entourage, ma Melchiorri pensa solo al Delfino.

“Remiamo tutti dalla stessa parte, siamo con il mister e non c’erano dubbi su questo “, dichiara Melchiorri. “Guardiamo avanti, non mi spiego perché in casa abbiamo raccolto meno che in trasferta pur avendo dalla nostra parte il nostro pubblico. Io da A? Non mi sento ancora pronto, le occasioni che ho avuto in passato a Siena non le ho sfruttate bene. A 27 anni sono maturato, ma penso al Pescara. Prima da giovanissimo credevo mi fosse tutto dovuto, ora ho capito che non è così.  Pescara è l’ultimo treno per la mia carriera, se non salgo su questo vagone torno a casa.  Ho parcheggiato gli studi di Economia, vedremo “, scherza. “Nel 2010 avevo iniziato dopo il mio problema a studiare, il cavernoma però è il passato. Mi affidai ai migliori professionisti in Italia, io ho cercato di essere positivo. Ci sono state persone che sono sparite, io penso a chi è sempre stato con me. Questa vicenda mi ha cambiato moltissimo, insegnandomi quale valore ha la vita. Per crescere bisogna guardare alle cose negative, faccio molta autocritica anche in campo “. Il suo avvio è stato eccezionale: “Senza nulla togliere al Padova qui ci sono tutte le componenti giuste per fare bene. Il mister non guarda alle gerarchie, fa giocare chi merita. A Bari mise in campo Selasi,  ad esempio. Obiettivo 15 gol? Magari – ride – ma meglio pensare partita dopo partita. Nella squadra è scattato qualcosa, siamo più uniti e me ne rendo conto dagli allenamenti.  Brescia può essere stata la svolta. Maniero? Averlo con me è un toccasana, ho più spazi con lui in campo perché i difensori sono impegnati da lui e mi sgrava di tanto lavoro. È il massimo per un attaccante come me. Siamo un gruppo solido e lo  faremo vedere”.

4 COMMENTS

  1. Ciao Federico, io sono un emigrato come te ma al contrario. Mi spiego: io da Pescara sono venuto a Macerata più precisamente a Treia. Tu invece sei nato a Treia e poi da Macerata dopo tante vicissitudini sei arrivato nella mia Pescara. Ho conosciuto anche tuo padre che era accompagnato da Pierluigi avvocato mio amico in occasione dell’amichevole di Fermo di questa estate. Detto questo, mi voglio congratulare per tutto quello che stai facendo e, soprattutto, per la grinta che metti in ogni gara.. L’augurio che ti mando è per una carriera brillante (come quella di Verratti, va bene?) e piena di soddisfazioni. Forza Pescara sempre.
    A Treia tutti parlano di te e chiedono a me, mi conoscono come tifoso (unico) del Pescara da sempre, tue notizie. Auguri a te e al Pescara.

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