Il borsino del nuovo allenatore del Pescara

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Inserito il primo tassello, Peppino Pavone, nel mosaico biancazzurro, il prossimo nodo da sciogliere è quello che riguarda, ovviamente, la guida tecnica. La lista dei nomi è lunga e nutrita, ma è già stata parzialmente scremata dopo i primi confronti tra Pavone, Repetto ed i soci del club.

Resta sempre Zeman in cima alla lista, anche se le speranze sono poche: Pavone, legato al boemo da rapporti di stima ed amicizia pluriennali, proverà ad illustrare il progetto pescarese al boemo, che però ha dato una mezza parola a Fusco, ora in sella al Bologna con incarico operativo ufficiale, ed attende gli sviluppi di Cagliari per la vicenda Cellino-Giulini. Difficilmente si farà chiarezza prima di una settimana in tal senso ed il Pescara vaglia le alternative.

Di Drago, Nicola, Baroni e Giampaolo abbiamo scritto nei giorni scorsi (la rosa dei papabili più importanti) e la situazione non sembra mutata. La novità concerne invece Davide Dionigi, un emergente. Ex centravanti con trascorsi in A, classe ’74, ha allenato il Taranto in Lega Pro con buon profitto prima di passare alla Reggina prima e alla Cremonese poi. Abbina le qualità richieste in caso si puntasse su un giovane: preparato tatticamente, aziendalista nel senso buono del termine, abile nel lanciare e valorizzare i giovani con un calcio propositivo. Attualmente non è nelle zone calde della hit parade biancazzurra, ma potrebbe presto scalarle.

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