Selasi e non solo, viaggio nel vivaio biancazzurro

Selasi e non solo, viaggio nel vivaio biancazzurro

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Lo sviluppo del settore giovanile nel calcio moderno assume un ruolo fondamentale per tutte le società e per i club come il Pescara diventano il fulcro della propria attività sia come serbatoio della prima squadra sia come potenziale fonte di entrate.

Abbiamo chiesto all’Agente Fifa Donato Giampietro, che ha seguito per tutta la stagione le gare delle squadre giovanili biancazzurre (e non solo, ovviamente) la sua opinione sui migliori talenti in dote al Pescara ed un giudizio complessivo sulle varie formazioni.  In una seconda parte analizzeremo i classe ‘98 e ’99, ora la carrellata è dedicata ai più “grandi” tra i Delfinetti. Partiamo dai talenti della Primavera: «La squadra di Giampaolo ha avuto un approccio non facile al campionato. Inserita in un girone di ferro ha faticato non poco nelle prime giornate, salvo poi trovare la quadratura del cerchio tattico (testimonianza tangibile ne sono i risultati positivi consecutivi infilati nel girone di ritorno). I ritorni in pianta stabile di Ingretolli (strapotere fisico, buona agilità e piedi “educati”),  Bulevardi e la crescita complessiva degli elementi più giovani hanno permesso di disputare una buona seconda fase di campionato. Le doti di Selasi sono state apprezzate dal pubblico dell’Adriatico. Infortuni importanti hanno rallentato l’esplosione di giocatori come Savelloni e Di Sante. Il difensore Di Pasquale ha qualche difetto da correggere, ma è un elemento su cui punterei . Ottimo l’impatto dei due ’97 Di Rocco e Vitturini alla loro prima esperienza nella Primavera.  Il primo è una seconda punta molto veloce, capace di agire anche come esterno  d’attacco. Se è in giornata può far davvero male. Il secondo è un difensore duttile capace di adattarsi a moduli e situazioni in maniera sempre efficace. Centrale (sia con una linea a tre che a quattro) o terzino destro fa poca differenza. Impiegato, “alla Zuparic”, a volte anche davanti alla difesa.  Concentrazione, prestanza fisica unite ad un buon bagaglio tecnico ne fanno il prototipo del difensore moderno. Quello prossimo, potrebbe essere per loro , l’anno della conferma».

La squadra pescarese, pur non avendo risultati di squadra complessivi, ha palesato ottime individualità: «Karkalis, negli ultimi tre mesi, è sempre stato aggregato alla Prima squadra, peccato non abbia trovato l’esordio. Il sudamericano Torreira si è ambientato subito nella nuova realtà , mostrando doti interessanti. Fossi nei panni dei responsabili del settore giovanile proverei a trattenere il centrocampista Ranelli arrivato in prestito secco dal Frosinone. Per la maggior parte della stagione è stato il fulcro della mediana biancazzurra. Ha tutte le qualità per diventare un regista importante ( bravo anche come mezz’ala).  I centrocampisti Paolucci e Florimbj hanno margini di miglioramento».

Passando agli Allievi Nazionali, la squadra che ha meglio figurato nel proprio campionato di riferimento, non mancano i talenti da svezzare e portare nel breve periodo in alto.  «La formazione di mister Iervese ha rappresentato, in questa stagione il fiore all’occhiello del settore giovanile biancazzurro, sia per i risultati ottenuti che per la qualità del gioco espresso. Il tecnico pescarese, a mio avviso, ha mostrato capacità importanti sapendo trarre il meglio dai propri ragazzi. Non mi stupirei, se dovesse crescere professionalmente in tempi brevi».

Passando ai calciatori, Giampietro descrive analiticamente alcuni elementi di sicuro valore: «Calore rappresenta una garanzia tra i pali. Ha una soglia d’attenzione importante e costante durante tutto l’arco dei novanta minuti che gli permette di evitare errori grossolani, ancora tollerabili a questa età per un portiere. Il capitano Di Sabatino è il perno della difesa. Centrale, ben strutturato fisicamente, guida con autorevolezza il reparto.  Discretamente veloce , ha un ottimo senso della posizione. Il reparto nevralgico è quello con maggiori qualità. Ventola è un jolly tuttofare che fa del dinamismo la sua arma migliore. Di Battista è il metronomo della manovra. Iorio ha un passo superiore alla media abbinata ad un’importante velocità di pensiero ed un bagaglio tecnico non indifferente.  Di Pinto, mezz’ala di qualità, ha le caratteristiche giuste per affermarsi (per approfondire clicca qui).

Il colored Testi è il classico centravanti boa. Imponente fisicamente ,gioca molto per la squadra, ma ha un discreto senso del goal. Guerra, capace di accelerazioni fulminee, è un brillante esterno d’attacco che si è distinto anche in fase realizzativa (9 centri stagionali, capocannoniere della squadra insieme a Testi)».

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