Baroni, recriminazioni e rimpianti

Baroni, recriminazioni e rimpianti

Il commento post debacle di Avellino

421
2
SHARE

I volti dipinti di delusione in casa Pescara. Inevitabilmente. Il match di Avellino ha un sapore amarissimo per chi ha condotto per lunghi tratti lo stesso ma torna a casa a mani incredibilmente vuote. Un grande Pescara per quasi 60′, con l’unico neo – importante, però – di non chiudere il match e di mantenere in corsa l’Avellino. Poi il black-out. Inspiegabile, forse. Di certo il rigore concesso ai Lupi – per alcuni moviolisti molto dubbio – e la presunta carica su Aresti in occasione del raddoppio irpino da soli non possono spiegare l’involuzione in itinere della Baroni’s band. Ombra di s stessa e preda delle sue paure nella parte restante di gara. Che si è rivelata letale.

“Con Minelli non siamo fortunati”, commenta Baroni, “anche a Frosinone non lo eravamo stati…”. Ma non fa ulteriori polemiche sull’arbitraggio, anche se sottolinea “un clima intimidatorio” nel sottopassaggio che conduce agli spogliatoi nell’intervallo ed il gioco duro degli irpini (Selasi ne ha fatto le spese, una botta che ha indotto il tecnico al cambio, ma anche Bjarnason è uscito dal campo malconcio). L’inserimento di Politano per il colored si spiega per motivi fisici, ma perchè non inserire Zuparic? Lo stesso Baroni alla vigilia aveva detto che il croato è un giocatore troppo importante per rinunciarvi e che se fosse stato bene sarebbe stato in campo dal 1′. Allora Zuparic (che oggi festeggia anche il compleanno) non è in buone condizioni fisiche? Nessuna notizia ufficiale in tal senso. Ha giocato di pretattica Baroni alla vigilia? Probabilmente si, se poi le scelte – al netto dei problemi fisici dell’ultima ora, vedasi Fiorillo – non sono state quelle annunciate o fatte intuire in conferenza stampa. Anche la vicenda Sansovini è poco chiara. Nessuna comunicazione ufficiale a sgomberare i dubbi, ma si è passati da “ha una botta, l’ecografia non ha evidenziato nessuna frattura” (ieri) alla non convocazione e a rumors di un problema più fastidioso di quanto fatto trapelare (oggi).

Ma torniamo alla gara di Avellino. “Volevo chiudere la gara”, dice Baroni spiegando il cambio. Politano, in effetti, in transizione poteva essere letale. Ma la scarsa concretezza non ha permesso di dare il colpo del ko all’Avellino. E, forse, sarebbe stato più utile un cambio diverso. Certo, con il senno del poi è sempre facile analizzare tutto, ma ci si doveva aspettare un Avellino diverso rispetto a quello, a tratti imbarazzante, dei primi 45′ di gioco. Pescara incerottato, ma la scarsa lettura del match da parte del tecnico ed i cambi tardivi rimangono una costante della stagione.

Marco Baroni analizza così la gara: “Ho visto una squadra che ha fatto un gran calcio per 60 minuti, dovevamo chiuderla ma siamo stati poco cattivi sotto porta. Invece di continuare a mordere abbiamo rallentato e loro sono usciti fuori veementi, sapevano che giocando in quel modo avrebbero raccolto qualcosa. Dipiace “, dice ai microfoni di Rete 8. “E’ solo un incidente di percorso, certo dispiace perché potevamo chiudere i conti, ma ora in queste tre partite dobbiamo raccogliere il massimo”. Ci riuscirà il Pescara a fare filotto?

2 COMMENTS

LEAVE A REPLY