Adriatico ancora tabù: vince il Brescia (2-3)

Adriatico ancora tabù: vince il Brescia (2-3)

Archiviato il match del Giovedì Santo

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Un pazzo Pescara passa in vantaggio due volte e per due volte viene raggiunto,  prima che Corvia punisca la scarsa concretezza e si agevoli delle solite amnesie dei biancazzurri. Finisce 2-3 il match tra Pescara e Brescia, con i padroni di casa che confermano il tabù interno e gli ospiti che rilanciano le proprie quotazioni in chiave salvezza.

La gara. Baroni opta per la squadra tipo, recupera Sansovini e manda in campo Bjarnason nonostante sia tornato solo ieri. Nel Brescia, l’Airone Caracciolo non figura nemmeno in panchina: spazio al tridente atipico Sestu – Corvia- Sodinha.

Parte subito bene il Pescara,  ma su invitante palla da destra Bjarnason è Melchiorri si ostacolano e sciupano una buona chance per far subito male alle Rondinelle. Al 4′ passa il Delfino: dormita della difesa bresciana su cross basso di Politano,  per Memushaj è un gioco da ragazzi deviare in rete a due passi dalla porta. Due minuti dopo, però,  è immediato il pari: Corvia tramuta in oro un suggerimento di Coly.  Tutto da rifare per il Pescara.

Al 12′,  Fiorillo di istinto risponde da campione ad una girata di testa di Corvia che svetta dagli sviluppi di un corner. Sul ribaltamento di fronte, Sansovini arriva in ritardo di un soffio all’appuntamento con il gol. L’avvio è scoppiettante, con le difese che non sembrano ben registrate. Al 16′ Pescara nuovamente in vantaggio: duetto Politano – Zampano sulla destra,  cross per Sansovini che da centro area rifinisce per l’accorrente Bjarnason che non ha difficoltà a bucare la rete. È 2-1 dopo nemmeno 20′ di gioco. Al 22′,  però,  Sestu in contropiede solitario ha la palla del pari, ma deve affrettarsi a calciare per il ritorno dei difensori biancazzurri e non prende bene la mira. Occasionisima sciupata e sospiro di sollievo per tutto lo stadio. Il Brescia non è domo, non potrebbe esserlo con tanti minuti a disposizione, ed ogni volta che prova ad affondare sembra poter far male. La medesima sensazione la fornisce però il Pescara e al 31′ Politano sfiora il tris. Al 34′,  un tiro da fuori di Bjarnason, molto insidioso,  è deviato in corner da Arcari.

La gara è stata viva e piacevole,  ma il Pescara non trova il colpo del ko e lascia in partita gli ospiti. Al 43′ Fiorillo ha un nuovo riflesso super su colpo di testa ravvicinato di Corvia,  ma l’azione era viziata da fuorigioco (rilevato). Rossi un minuto dopo rimedia il giallo che, causa diffida pendente,  gli costerà la trasferta di Frosinone.  Si va dunque al riposo sul punteggio di 2-1.

Nessun cambio ad inizio ripresa,  si riparte dagli stessi 22 dei primi 45 minuti. Al 3′, un sinistro di Budel sibilo velenoso di poco fuori. H’Maidat al 5′ chiama Fiorillo alla deviazione in corner. Dagli sviluppi dello stesso,  Corvia di testa punisce ancora i biancazzurri per il 2-2. Di nuovo una palla inattiva letale per il Pescara. I ritmi del secondo tempo non sono alti come nel primo, ma il match estate vibrante ed aperto. Al 18′,  Arcari si supera per dire no a Salamon dagli sviluppi di un calcio d’angolo. Al 22′ si rinnova il duello Salamon – Arcari,  con il medesimo risultato, e sugli sviluppi Sansovini cerca un improbabile colpo di tacco.  Sul ribaltamento di fronte Zampano per poco non rischia il pasticcio clamoroso,  cincischiando invece di rinviare. Al 23′,  Sansovini viene sostituito: entra Pasquato. Al 27′ Adriatico gelato: magistrale ripartenza di Sestu che serve Corvia per il personale tris. Risultato ribaltato.

A cavallo del minuto 34, doppio cambio nel Pescara: fuori Politano e Brugman, dentro Gessa e Caprari. Le mosse di Baroni per recuperare non sono gradite dal pubblico che rumoreggia al suo indirizzo. Cambia modulo il Pescara, ma non muta l’involuzione registrata nel corso del match. Al 40′ Brescia in 10: Tonucci,  da poco entrato,  viene espulso per gioco gravemente scorretto.  La superiorità numerica dovrebbe agevolare il forcing finale, ma c’è poco costrutto nelle trame pescaresi. Finisce così,  con il Brescia in festa e il Pescara a recriminare. Tra i fischi.

5 COMMENTS

  1. doveva essere la partita della svolta ed invece i calciatori con un’atteggiamento incomprensibile di leggerezza e deconcentrazione condita dalla quasi totale mancanza di cattiveria agonistica ( tutto il contrario di quello che serviva per questa gara ) che a mio avviso lascia pochi dubbi ci “inviano” un chiaro segnale di smobilitazione !

  2. ora se avessimo una società ed un presidente che veramente vuole vincere il campionato ( purtroppo per noi però è troppo impegnato con le scalate alle banche e le vendite immobiliari ) la scossa con l’esonero dell’allenatore ( da lui personalmente scelto ) dovrebbe essere una strada obbligata …….

  3. tanto per ricordarlo ai più baroni fù preso da pinocchio con parere contrario dei due direttori SOLO ED ESCLUSIVAMENTE perchè aveva un’ingaggio basso anzi il più basso di quelli che furono contattati ( repetto lo dichiarò ingenuamente ) quindi non perchè si aveva fiducia in lui ne perchè faceva giocare bene la squadra ! quindi di cosa ci lamentiamo? non c’era e non c’è un progetto tecnico si vive solo di improvvisazione

  4. Baroni deve essere esonerato e lasciare le ultime partite ad Oddo. La squadra non segue il modo scriteriato di gioco dell’ antipatico ed incompetente allenatore toscano.

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