Il momento del Pescara – L’opinione

Il momento del Pescara – L’opinione

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Politano


 

Matteo Sborgia, tifoso biancazzurro, ha inviato a ForzaPescara.TV un suo approfondimento circa il momento attuale del Pescara e lo sottoponiamo ai nostri lettori sperando di fare cosa gradita.

Uscire dal tunnel per ritrovare la luce. E’ questo, l’auspicio dei tifosi biancazzurri per l’immediato futuro del sodalizio adriatico. La squadra di Marino sta attraversando un momento di crisi sia sul piano del gioco che dei risultati con 4 le sconfitte consecutive inanellate che testimoniano l’involuzione davvero preoccupante di una compagine che sembra aver smarrito caratteristiche di solidità, compattezza, equilibrio tra i reparti, cioè i fattori che avevano consentito alla truppa biancazzurra di collezionare  ben 10 risultati utili consecutivi. La vittoria, ahinoi, manca dal 26 dicembre, quando il Pescara si è imposto per 1-0 in casa del Modena. Poi sono arrivate le note sconfitte contro Empoli, Juve-Stabia,Trapani e Crotone che hanno fatto scivolare i biancazzurri dal 4° al 10° posto in classifica.  Per dovere di cronaca è necessario altrettanto dire che le sconfitte in questione sono arrivate per motivi diversi. Come si dice, “ogni partita ha la sua storia”. Se volessimo trovare un minimo comune denominatore a queste battute d’arresto, potremmo senz’altro dire che, con ’Empoli e Trapani la prestazione e l’impegno non sono mancati (soprattutto la partita contro i siciliani è stata macchiata da un arbitraggio pessimo che ha determinato la sconfitta del Delfino), per ciò che concerne le sconfitte contro Juve-Stabia e Crotone, il discorso è diverso.

Il giudizio su queste due partite è davvero negativo ed il minimo comune denominatore nelle due partite sopracitate è il “non esser sceso in campo”: il Pescara si è dimostrato “annichilito” e spento al cospetto di avversari che sulla carta risultavano essere tranquillamente alla portata del Delfino che da troppo tempo ormai, per un motivo o per un altro, resta “con le pive nel sacco”. Quali sono le cause di questa preoccupante involuzione? Proverò a fornire una spiegazione comparando le vicende Biancazzurre con Il teatro dell’assurdo e  più precisamente con Samuel Beckett. Cosa si intende per teatro dell’assurdo? E’ la denominazione che si attribuisce ad un particolare tipo di opere teatrali, scritte da drammaturghi europei tra gli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta. Il teatro dell’assurdo si caratterizza per il rifiuto espresso dai suoi rappresentanti per la tradizionale opera teatrale. In altre parole, la struttura tradizionale dell’opera teatrale viene rigettata e sostituita da un’alogica  successione di eventi, legati fra loro da una labile quanto effimera traccia (uno stato d’animo o un’emozione) apparentemente senza alcun significato. Inoltre ,essa,  si caratterizza per dialoghi senza senso ripetitivi e serrati capaci di suscitare il sorriso nonostante il senso tragico del dramma che stanno vivendo i personaggi,. Tra i precursori di tale genere, ricordiamo indubbiamente Samuel Beckett con la  trilogia composta da “Weating For Godot”, “End Game”, “Happy Days”. Una caratteristica comune che  può essere rintracciata nelle 3 opere è la mancanza di movimento dei personaggi. I protagonisti vorrebbero sovvertire la loro realtà, vorrebbero muoversi ma non riescono a farlo, così da rimanere immobili nelle stesse situazioni a contemplare il nulla della loro esistenza. E’ il trionfo degli opposti che si attraggono ma in definitiva finiscono per annullarsi. Il non senso alla fine vince, il nulla trionfa, l’assurdo la fa da padrone.

Vi chiederete cosa c’entra il Pescara con il teatro dell’assurdo e quindi con Beckett? Proverò a dare una spiegazione a questo quesito legittimo. La questione a mio avviso può essere spiegata in questi termini. Se ci si vuole tirare fuori da questa situazione di stasi bisogna farlo tutti insieme, con dei sincronismi perfetti ed unitari. La società in tutte le sue espressioni (Presidente, Ds, Dg, Tecnico e squadra) devono compattarsi, diventando una cosa sola, l’unione deve realmente far la forza. Occorre parlare e risolvere le questioni di campo, bisogna capire pechè c’è  stata questa flessione preoccupante, analizzarne attentamente tutti i motivi, prendere coscienza dei problemi e risalire la china. Altro non serve, le chiacchiere non servono: dei fatti abbiamo bisogno. Fare dichiarazioni d’altro tipo, contraddirsi nelle stesse è grottesco e non porta a nulla. I tifosi non faranno di certo mancare il loro supporto, ma occorre agire con oculatezza. Il tempo c’è per invertire la rotta, ma è pur vero che “chi ha tempo non aspetti tempo” . La posta in gioco è alta, occorre attenzione  da parte di tutti se si vogliono raggiungere traguardi importanti. Non si sta parlando di una semplice squadra, ma di un patrimonio della città e dei tifosi. Il Pescara non è una moda, ma una passione. Occorre chiarezza, rispetto e concretezza se si vuole ritrovare la luce infondo al tunnel e ripartire. Sempre e comunque FORZA PESCARA”.

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