Gessa: “Una grandissima emozione tornare all’Adriatico, ma…”

Gessa: “Una grandissima emozione tornare all’Adriatico, ma…”

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Andrea Gessa, ex Pescara, sente fortemente il match di domenica all’Adriatico per il profondo legame con la città dannunziana. Parla con PescaraSport24 a 360 gradi. Senza riserve, come sempre ha fatto.

Ciao Andrea, sei pronto per la partita di domenica? Come sarà tornare all’Adriatico da avversario?

Sarà una grandissima emozione tornare nello stadio in cui ho vissuto attimi che non dimenticherò mai. La cosa più elettrizzante sarà proprio entrare sul terreno di gioco e salutare lo stadio ed i tifosi che hanno vissuto con me il momento più alto della mia carriera.  Ma non parlo solo dell’anno di Zeman ma anche della finale playoff contro l’Hellas Verona e via dicendo. Si gioca per queste emozioni del resto. Sarà poi una grande occasione per salutare amici, parenti e tutte le persone con cui ho legato negli anni a Pescara e con cui sono ancora oggi in ottimi rapporti.

Hai ricevuto qualche messaggio in questa settimana? Ne vuoi citare qualcuno in particolare?

Ne ho ricevuti tantissimi e citare qualcuno non sarebbe giusto. La cosa che mi rende orgoglioso e felice è vedere l’affetto e la stima come calciatore e come uomo che tutti quanti mi dimostrano. A questo si aggiunge il grande numero di richieste di magliette autografate. Piano piano proverò ad accontentare tutti.

Da ex conosci molto bene l’ambiente ma in particolare quale biancazzurro temi di più?

È cambiato molto da quando sono partito e ormai non vi sono più molti miei ex compagni di squadra. Sicuramente mi sembrerà strano giocare contro Pippo Maniero, è il giocatore che temo di più. Non so se sarà presente Pasquato ma anche lui insieme a Melchiorri sono le armi più pericolose del Delfino.

Cosa secondo te non è andato in questo inizio di campionato e come vedi il Pescara e Marco Baroni?

Sicuramente quando si cambia tanto e si ha un allenatore nuovo occorre molto tempo prima che determinati meccanismi entrino in funzione. Io credo molto onestamente che il Pescara debba solo trovare l’equilibrio e il suo gioco. Una volta trovato sono certo che sarà una squadra molto pericolosa che potrà levarsi le sue soddisfazioni. Mentre per quanto riguarda Baroni ritengo che sia un allenatore molto preparato che può far bene, bisogna solo dargli fiducia e lasciarlo lavorare in tranquillità.

In che modo si batte questo Pescara?

Non penso vi sia un modo specifico, specie per il nostro gioco e la nostra mentalità. Noi affrontiamo ogni partita ed ogni avversario, di qualsiasi caratura o posizione in classifica, allo stesso modo. Che si giochi in casa o in trasferta non importa: noi impostiamo il nostro gioco e giochiamo la partita consci delle nostre carte e delle nostre possibilità.

Come già detto, tu e la tua famiglia siete molto legati a questa terra ed avete aperto anche un’attività estiva. Come si vive la partita in famiglia?

Tutta la mia famiglia partirà alla volta di Pescara venerdì. Ci siamo già organizzati per salutare tutti i  numerosi amici e persone a cui vogliamo bene in questi giorni. Mi sono innamorato di questa terra per le sue bellezze naturali e per il calore della gente, veramente unico e difficilmente imitabile. Per questo ho deciso di aprire uno stabilimento balneare a Silvi chiamato Twenty beach che richiama fortemente il mio passato con il Pescara. Sia per il nome, venti in inglese, che per il colore bianco del locale e azzurro degli ombrellini (senza poi dimenticare la bandiera del Delfino). Domenica allo stadio sarà quindi una grande festa e, al di là del risultato, domenica sera mangeremo tutti quanti insieme gli arrosticini con una buona bottiglia di Montepulciano d’Abruzzo.

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