Pescara, Bologna e… I dubbi di Zeman

Pescara, Bologna e… I dubbi di Zeman

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Zemanpensiero


Tra poco partirà il tormentone, più tambureggiante di quanto non lo sia già. O forse no, perché l’epilogo – qualunque esso sia – potrebbe esserci a stretto giro. Zeman bis a Pescara, la suggestione (?) che si vive in città, alimentata dai contatti – o presunti tali – tra la dirigenza pescarese ed il boemo nei giorni scorsi e dai fiumi di inchiostro versati a mezzo stampa sulla vicenda.

Il Pescara vive una fase di transizione in attesa di sviluppi in seno alla società e alle prese con il reperimento di un nuovo D.S . al posto di Guglielmo Acri che probabilmente a fine stagione saluterà (dovrebbe restare Repetto). In tal senso, ai nomi già noti (Fabio Lupo, Pasquale Sensibile, Osti, Minguzzi e Peppino Pavone) prende quota la candidatura di Angelozzi, stimatissimo da Giorgio Repetto (conferme sul suo approdo arrivano da più fonti consultate da Fp.tv).

Intanto, si pensa alla nuova guida tecnica e, sfumato Camplone che ha rinnovato a Perugia, la lista  di papabili è lunghissima (Foscarini, Nicola e Drago,  sono i preferiti, ma rumors parlano anche di Calori, Alberti, Marcolin, Ferrara, Mangia, Serena) ma tutti sono alternativi a Zdenek Zeman.

La proposta pescarese è articolata e si poggia su progetto pluriennale con Zeman Direttore Tecnico seguito in riva all’Adriatico da Modica e dal resto dello staff (Cangelosi e Ferola). In questo contesto si sono mossi il Monza (rispedito con garbo al mittente) e soprattutto il Bologna. Anche qui è noto il progetto proposto: contratto annuale (ma ci sarebbe in ballo anche ipotesi biennale)  a circa 700 mila euro con un sostanzioso premio in caso di promozione in A. La cosa stuzzica il boemo che però ha alcuni dubbi. Vediamo quali. In primis, le vicende societarie: Zeman non vorrebbe sposare un progetto di un interlocutore (Albano Guaraldi) e poi ritrovarsi in sella un altro (Massimo Zanetti).” Mister Segafredo”, inoltre, sembrerebbe propendere per altre figure di tecnici (a partire dall’ex Pioli, che ancora grava sulle casse rossoblù, passando per Nicola e Drago) e Luca Baraldi si sta adoperando per la revisione dei conti del club. Giovedì 22 ci sarà il CDA, tappa fondamentale per avere un aumento di capitale di circa 10-12 milioni, nel quale probabilmente si farà chiarezza sulle cariche. Inoltre, la necessità di vincere a tutti i costi e la composizione attuale della rosa (che andrebbe stravolta) non depongono a favore dell’opzione felsinea. Infine, dall’entourage del tecnico non filtra scetticismo sulla bontà di andare in Emilia Romagna (mentre perplessità arrivano dal gruppo dei seguaci storici del tecnico). Il valzer di panchine che dovrebbe scatenarsi in Serie A, inoltre, consiglia a Zeman di attendere per vedere eventuali incastri a lui propizi (Samp? Altre?) ed inoltre non vorrebbe rinunciare all’ultimo mese che deve corrispondergli la Roma (questione i principio e non meramente economica). L’approdo in un club di massima serie, in realtà, è il vero freno ad ogni impulso di accettare proposte anche lusinghiere in B. Ed il Pescara? Non resta alla finestra e si guarda intorno,  ma poggia le sue convinzioni sui rapporti di stima e cordialità che legano il boemo a Sebastiani, sul grande fascino che un ritorno a Pescara (città, ambiente e squadra) esercita sul boemo – al netto delle difficoltà di ripetersi-, e su un progetto che dovrebbe rispecchiare in pieno i parametri zemaniani.

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