Cosmi: ‘Rassegnato? Per me non esiste questa parola’

Cosmi: ‘Rassegnato? Per me non esiste questa parola’

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cosmi7mar2014


Grintoso, piccato, infastidito ma non rassegnato: Serse Cosmi si presenta così alla conferenza stampa di vigilia gara presso lo Stadio Adriatico. Non alza i toni ma il volto scuro e il contenuto dei concetti espressi esprimono pienamente il malumore. La squadra che balbetta, le sviste arbitrali (rigori non concessi e sua espulsione) ma anche (anzi, soprattutto) le voci sul futuro del Pescara sono i punti più importanti toccati nell’incontro con la stampa.

Sette partite per salvare la stagione? No, son sedici partite”, dice subito. “Ora ci sono sette partite che non voglio classificare come da onorare, dobbiamo trovare la forza per non avere rimorsi o rammarico di non realizzare qualcosa che poteva essere realizzato. Rassegnato? Non io, forse voi, per me non esiste questa parola. Con il tempo sono diventato realista e non sognatore, sono anche arrabbiato per certe situazioni che si sono create” – il primo riferimento alle voci su Zeman uscite a mezzo stampa e ad alcune analisi sul suo Pescara – i miei interlocutori sono la società e i tifosi. Non ho promesso i playoff ma qualcosa che i tifosi avrebbero dovuto vedere in campo e non si è visto, ad esempio a Brescia. C’è molta consapevolezza di questo. I tifosi hanno chiesto una squadra che vada in campo con i valori giusti e che dia tutto con coraggio. Infastidito dalle voci sul futuro? La mia vita è stata sempre quella di affrontare cose più grandi di questa. Nel calcio ci sono da parecchio tempo e ho intuito dove si sarebbe andato a parare se non arrivavano i risultati quando dopo 3 vittorie ed 1 pareggio in sala stampa la prima domanda è stata sull’esistenza di un caso Ragusa….”

In un campionato come questo – si torna a parlare di calcio – bastano due vittorie di fila per tornare in alto e il tecnico porta gli esempi di Spezia e Latina in tal senso, come quelli di Bari e Siena per spiegare l’importanza del compattarsi di fronte alle difficoltà. “Pressioni? Sono ca**ate, le create voi”. Serve però tornare a vincere e farlo mettendo in campo le prerogative giuste. “Il carattere è una componente troppo importante per ottenere i risultati, come la fiducia in se stessi”. Parla della squalifica (“L’accetto da uomo di sport ma non la trovo giusta, ci sarà Palazzi in panchina che vive la partita in modo passionale come me”) e di due rigori negati, con Cittadella e Ternana (“solari, in un campionato così pesano ma ho visto che si è dato risalto ad altro”) per chiudere con un breve cenno alla sfida al Novara: “Sono fiducioso per la partita di domani, anche se come d’abitudine siamo privi di molti giocatori: ho convissuto sin dal primo giorno con le tante assenze”.

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