Nel corso della scorsa, sciaguratissima stagione lo abbiamo scritto – invano – più volte: perdere si può, ma con dignità. In questa stagione siamo stati costretti a ribadire il concetto in almeno due altre circostanze, di sicuro a Crotone e Bari. Con il sergente di ferro Serse Cosmi si pensava che certe pessime figure, non solo sul piano tecnico, non si sarebbero più ripetute. Invece no.
Squadra senza nerbo, senza grinta, senza un minimo di carattere. A Brescia umiliata da una squadra avversaria che in realtà non ha fatto molto più dei biancazzurri. E questo rappresenta un’aggravante. Il pubblico pescarese, specie chi si è sobbarcato il viaggio per sostenere i propri colori, non merita queste prestazioni.
La fotografia del match e della situazione la fornisce lo stesso Cosmi a fine partita: “Nel primo tempo abbiamo camminato, mentre loro correvano un pò. Troppo poco per essere considerata una prova di livello. Sconfitta strameritata, ottenuta nel peggiore dei modi, senza rispetto per i tifosi che ci hanno seguito e quelli che sono a casa. Senza rispetto della società e soprattutto di noi stessi. Prenderemo dei provvedimenti seri, figure del genere io non le voglio fare, così come la società”.
Inutile procedere giocatore per giocatore alla valutazione, tutti responsabili: insufficienza piena. La società – non esente da colpe avendo lei allestito questo organico – si faccia sentire. Il tecnico prenda in mano la situazione. Nonostante tutto i playoff sono a portata di mano, non raggiungerli in un campionato mediocre come questo sarebbe delittuoso. Esistono stagioni storte, questa può essere ancora raddrizzata. A patto che non si ripeta più uno scempio come quello di Brescia.
