Pescara – Modena, partita della verità

Pescara – Modena, partita della verità

Una gara che vale più di tre punti.....

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Pescara – Modena è la partita della verità. Almeno in casa Pescara. In palio, infatti, non ci sono solo i canonici tre punti, ma qualcosa di più. Battere i Canarini – che veleggiano verso una tranquilla salvezza,al netto di clamorosi e per ora non probabili tracolli – non significherebbe solo rilanciarsi in chiave playoff ed archiviare il periodo nero (2 punti appena nelle ultime 4 gare), ma significherebbe regalarsi una settimana di serenità che sarebbe fondamentale per preparare la trasferta di Lanciano e la successiva gara interna con la Pro Vercelli appena 3 giorni dopo (è turno infrasettimanale). Certamente, sarà importante vedere cosa fanno le dirette concorrenti per l’obiettivo playoff ma, per dirla alla Baroni (leggi qui), “il Pescara deve fare la corsa solo su se stesso”. Ed allora serve solo la vittoria, anche per scacciare il tabù Adriatico che deve tornare ad essere un alleato del Pescara. Pareggiare – o, peggio ancora –  perdere oggi non significherebbe deporre le armi ma di certo complicherebbe tutti i piani. Ma è meglio non pensare alle negative eventualità.

Senza gli squalificati Salamon e Melchiorri e senza anche l’infortunato Bjarnason, Marco Baroni deve fare di necessità virtù ma non muta l’idea di inizio settimana, quella cioè di varare un 4-2-3-1 dove Brugman (più di Memushaj) è chiamato a fare il vertice alto, abbassandosi in fase difensiva tra i due mediani (verrà rilanciato Selasi). Con Zuparic – Fornasier coppia centrale ed il tandem Caprari – Politano sulle corsie offensive (Rossi e Zampano dietro), il finalizzatore sarà Pettinari con Sansovini inizialmente in panchina.

In casa Modena, le velleità offensive sono affidate al tridente Garritano, Granoche (il “giustiziere” del Pescara all’andata, nel match condizionato da una discutibile direzione di gara), Fedato, con il vecchio oggetto dei desideri biancazzurri signori pronto a fare il pendolo tra reparto mediano e attacco per permettere ai canarini di mettersi in modo speculare al Delfino (4-2-3-1).

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