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“Quelli che abbiamo davanti saranno 30 mesi impegnativi ed esigenti. Serve una nuova macchina
fotografica che rilevi le emergenze, i bisogni e le opportunità che non possiamo trascurare. La
Regione ha in pancia 3 miliardi di euro: serve ritrovare la motivazione, l’entusiasmo e l’ambizione
progettuale”: con queste parole l’on. Luciano D’Alfonso ha aperto la riunione sulla Nuova Pescara
svoltasi ieri pomeriggio nella sua Officina. L’iniziativa è stata molto partecipata e diversi sono stati
gli interventi in merito all’idea della città che sta per nascere.
D’Alfonso ha sottolineato in seguito: “Vedo alcune grandi questioni da affrontare: intanto deve
essere facile realizzare progetti di vita economica in questa città; in secondo luogo, qui cominciano
a essere troppi gli omicidi; terzo, le grandi infrastrutture come il fiume, che deve tornare pieno di
acqua di qualità, o come l’ospedale, che deve essere fatto su misura per la domanda di salute dei
cittadini grazie a una diagnostica facile e al contrasto delle acuzie. Pescara ha i numeri per mettere
in campo un nuovo progetto di sanità pubblica”.


Ma il deputato dem ha messo sotto i riflettori anche altre tematiche: “C’è la grande questione
concernente l’accesso alle grandi distanze: l’aeroporto si può ingrandire recuperando la parte
militare dell’infrastruttura e restituendo alla comunità le nuove opportunità di connessione
attraverso il cielo. Dobbiamo ragionare con i grandi vettori, Ryanair ma non solo, per organizzare
convenienze affinché sia facile andare da Pescara in ogni dove, anche tornando a volare sulle
lunghe distanze come accadeva una volta. Inoltre, questa città si può permettere una zona franca
urbana, come è successo nel 2005. Infine c’è il tema della vita notturna, in un territorio che deve
conciliare voglia di divertimento, necessità di sicurezza e diritto al riposo”.
Quanto alla modalità: “Affinché le risorse vengano messe a terra servono le idee, serve stilare una
graduatoria dei problemi, serve assunzione di responsabilità senza la paura della firma. Tutto questo
è nella cifra della politica e il PD ha nella sua mappa cognitiva la partecipazione, che è il
fondamento grazie al quale siamo qui a discutere”.
D’Alfonso ha concluso così l’assemblea: “Io non credo che i pescaresi vogliano una città usa e
getta. Serve una mappa ambiziosa affinché in questa città ci sia qualità e quantità della vita,
coesione e competizione. Una mappa che vogliamo stilare creando un cantiere delle intelligenze,
che devono tornare a concepire questa città come un luogo delle opportunità”

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