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Sul futuro dell’area ex Fea di Lungomare Matteotti speravamo questa volta di ottenere risposte esaustive, invece nel corso dell’ultimo consiglio regionale del 26 giugno abbiamo assistito al consueto scarico di competenze e responsabilità tra Assessori. 

Eppure quella della valorizzazione dell’ex Fea è una vicenda lunga e complessa che merita chiarezza, anche perché iniziata nel lontano 2015 e ancora lontana da una degna conclusione. Lo scorso maggio ho presentato una corposa interpellanza finalizzata a: 

1) appurare se la deroga progettuale approvata con Delibera del Consiglio Comunale n. 48 del 24 aprile 2024 rispetti o meno i criteri dell’uso pubblico e del divieto espresso dell’aumento di volumetrie previsti nell’avviso di concessione del 2017;

2) avere ragguagli circa l’esito del procedimento di individuazione del soggetto inquinatore da parte della Polizia provinciale; 

3) avere una stima temporale sulla fine di questo calvario infinito che si sta abbattendo sui residenti della zona e sul nostro lungomare, un’area su cui il centrodestra non sembra avere le idee particolarmente chiare dato che prima ha dato il via libera alla demolizione del Carlton e poi ha abbracciato l’idea di un Art Hotel dove prima era previsto un museo poiché la città mancherebbe di strutture ricettive. 

Rispetto a questi aspetti ovviamente non è pervenuta alcuna risposta. L’unica cosa che abbiamo scoperto però è che del punto 1, ovvero della compatibilità della variante del progetto rispetto ai requisiti dell’avviso pubblico, se ne sta occupando un RUP nominato che non ha ancora terminato il proprio lavoro.

Ripercorriamo l’intera vicenda con un breve excursus. Nel 2017, dopo un precedente tentativo con la Fondazione Pescarabruzzo risalente al 2015, la Giunta regionale di centrosinistra ha predisposto un bando per la concessione di valorizzazione del complesso ex Fea. Tra i criteri figuravano: l’accessibilità pubblica dell’area, un no netto a nuove volumetrie (legittimate a 5800 mc) e il mantenimento delle caratteristiche storiche degli edifici.

Nel 2018 il bando è stato aggiudicato ad una ditta di Reggio Emilia per un progetto che prevedeva: un incubatore culturale, la realizzazione di una piazza e un distretto del gusto per la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche. Nel 2019 è stato concesso alla società concessionaria di operare con una società di scopo, l’ultima delle quali è stata identificata come Fea srl, e nel 2020 con una sub concessionaria che ha ottenuto con Delibera di Consiglio comunale n. 24/2021 anche l’approvazione della variante per la realizzazione di un polo museale.

È proprio in questa fase, con l’avvio dei lavori, che è stato riscontrato l’inquinamento da cloruro di vinile, una sostanza probabilmente collegata alla vecchia funzione di stazione delle ferrovie elettrificate Penne-Pescara. Dal momento della scoperta Fea srl ha sostenuto spese pari a circa 200.000,00 euro per il barrieramento idraulico e il piano di caratterizzazione, interventi eseguiti non già come soggetto inquinatore ma come soggetto che ha in disponibilità il bene. Per queste spese non previste ha chiesto alla Regione Abruzzo la proroga del termine per la realizzazione dell’opera (originariamente prevista entro 4 anni, ma l’inquinamento non aveva consentito l’inizio dei lavori), la proroga della durata della gestione fissata in 49 anni, nonché il rimborso delle spese sostenute, nella speranza di riequilibrare il sinallagma contrattuale che nel frattempo era stato evidentemente alterato. 

Nulla di questo è stato concesso dalla Regione Abruzzo che anzi con l’Avvocatura regionale ha sostenuto che le spese di bonifica non fossero rimborsabili. Tuttavia, a contratto decaduto (vista la mancata realizzazione dell’opera nei 4 anni previsti) e in mancanza di un contratto novativo, la Fea srl ha presentato al Comune di Pescara un progetto in deroga che prevede la realizzazione di un Art Hotel in luogo del museo e un passaggio dagli iniziali 5800 mc a 8400 mc. 

Il Consiglio Comunale di Pescara ha approvato il progetto con Deliberazione n. 48 del 24 aprile 2024 dopo che la giunta regionale, che mai aveva risposto positivamente alle istanze della Fea srl, con la Delibera di Giunta  n. 202 del 08 marzo 2024 (assunta cioè due giorni prima delle elezioni regionali), ha disposto la proroga di due anni per la realizzazione dell’opera sul presupposto, si legge nella delibera, che un «eventuale diniego potrebbe determinare un’impugnazione dal prevedibile esito sfavorevole».

Chi ha attestato “il prevedibile esito sfavorevole”? 

Nella mia interpellanza ho sollevato anche questo quesito. Le ragioni della Fea srl erano sempre state avversate dagli uffici ma improvvisamente sono divenute il motivo della proroga della Giunta Regionale dopo l’approvazione della variante da parte del Consiglio comunale.

Chi ha attestato questa probabile sconfitta dinanzi alla giustizia? L’Avvocatura regionale? Su questo aspetto l’Assessore alla Cultura non ha fornito delucidazioni, e ha anzi rimpallato la domanda al settore Patrimonio che era già stato oggetto della mia interpellanza e non ha ritenuto di fornire risposte. Ma siamo sicuri che la proroga dipenda realmente dal settore Patrimonio? E soprattutto, se è davvero così,  perché la proroga non è stata disposta già dalle prime richieste di Fea srl avanzate nel 2021?

Una catena di interrogativi rimasti inevasi.

Conformità del progetto in deroga presentato da Fea srl con il bando di valorizzazione del 2017

Con richiesta del 9 novembre 2023, avanzata quando doveva essere già stata pronunciata la decadenza dalla concessione a causa della mancata realizzazione delle opere nei tempi previsti, Fea s.r.l. ha chiesto al Comune un permesso di costruire in deroga con un progetto in cui l’edificio culturale si tramuta in un Art Hotel con una maggiore altezza e una maggiore vicinanza alla sede stradale. Il Consiglio comunale di Pescara con Delibera di Consiglio comunale n. 48 del 24 aprile 2024 ha approvato la deroga attestandone il pubblico interesse. Questa modifica, che nel merito non giudico se non mettendo in evidenza che a pochi metri più a nord il Carlton è stato da poco abbattuto per diventare una palazzina, comporta però un significativo aumento delle volumetrie (che passano da 5800 a 8400 mc) e anche un divieto di accesso pubblico, cioè aspetti che con ogni evidenza contrastano con il bando di valorizzazione del 2017. Anche su questo aspetto la Giunta Regionale si è trincerata nel silenzio, tuttavia, come anticipato, abbiamo appurato che l’esame della compatibilità è al vaglio di un RUP nominato che non ancora si esprime nel merito, per cui solo a quel punto la Giunta Regionale si esprimerà sul progetto in deroga presentato da Fea srl.

Individuazione del soggetto inquinatore

Il cloruro di vinile è stato scoperto a marzo 2021. Sono state tante le richieste da me avanzate nel corso degli anni per sollecitare individuazione del soggetto inquinatore e bonifica. Possibile che i residenti debbano continuare a confrontarsi con un’area divenuta ricettacolo di rifiuti e rifugio per emarginati? Possibile che dopo aver scoperto l’inquinamento quasi tre anni e mezzo fa, solo il 16 marzo 2023 la Provincia di Pescara ha dato avvio alle procedure di individuazione, e quindi ad oggi non si sia ancora riusciti ad appurare il soggetto inquinatore? Qualcuno potrebbe ipotizzare che il procedimento stia andando per le lunghe per paura che la bonifica possa ricadere sulla Regione Abruzzo o al fine di giustificare proroghe della concessione, noi non vogliamo pensare male ma riteniamo sia necessaria chiarezza. 

Questa è la fotografia attuale di un procedimento che lascia molti dubbi e che dovrà ancora fornire tante risposte.

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