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Un evento espositivo per riflettere sulla pace e sulle sue possibilità, in occasione del solstizio d’estate.

In un momento storico segnato da profondi conflitti e tensioni, la mostra “granai di pace” di Lucio Rosato assume un’importanza particolare, un valore quasi sacrale. L’installazione, allestita negli spazi della Galleria pescarese zerozerosullivellodelmare (s.l.m. 00), sarà inaugurata nel giorno più lungo e luminoso dell’anno, celebrato e festeggiato sin dall’antichità, giorno di inizio dell’estate, il 21 giugno, alle ore 19.00.

La felice associazione tra i granai e la pace richiama alla mente il messaggio “Si svuotino gli arsenali, si colmino i granai” che il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, in piena guerra fredda, rivolse agli italiani e ad un mondo ancora fortemente diviso: “L’Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano“.

Il grano d’altronde, cereale da cui deriva uno degli alimenti base dell’umanità, il pane, racchiude in sé una molteplicità di significati simbolici che attraversano la storia e le culture del mondo. Vita e nutrimento, abbondanza e prosperità, sacralità e mistero, fertilità e rinnovamento, unione e fratellanza: il grano è molto più che un semplice alimento. Rappresenta la storia dell’uomo, la sua connessione con la terra e la sua capacità di trasformare la natura per il proprio sostentamento. Il grano è un simbolo di speranza, di vita che vince sulla morte, di abbondanza e di prosperità da condividere con il prossimo.

depongo nelle casse il grano |che appena raccolto muore | alla luce estrema, mi assale | l’odore della decadenza estiva | che nella veglia si fa già attesa | di una nuova semina”: Lúcio Rosato, seguendo una lunga tradizione, prova a riassumere in pochi versi tutto ciò che vorrebbe dire; toccherà al fruitore, guidato dalla percezione visiva e dai suoi rimandi, così come dalle emozioni e dalla drammaticità dei tempi, traslare in prosa le sue intenzioni comunicative.

Lucio Rosato, Ho rifatto le punte al mio arcobaleno, 2017

L’esposizione è visitabile dal 21 al al 29 giugno 2024 nello Spazio in Via dei Marruccini n. 19
per poi continuare in modalità dinamica e di incontro con altri autori (Pasquale-Oa, Iacopo
Pasqui
, Valeria Maria Pio) nell’Officina – Via dei Marruccini n. 23 – fino al 7 settembre 2024.

Giorni ed orari di apertura:
dal martedì al sabato, dalle 18.00 alle 20.00
s.l.m.00 via dei marrucini 19-23 Pescara

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