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Il Comune di Chieti si è attivato per alleviare la situazione di disagio causata dalle sospensioni del flusso idrico disposte dall’Aca nei giorni scorsi e per i giorni a venire: predisposta un’ordinanza di integrazione della funzione operativa ed emergenziale del Centro Operativo Comunale anche per l’acqua, visto che il Coc è già aperto per il dissesto idrogeologico in modo permanente, essendo stato riconosciuto dal Governo lo stato di emergenza sul tale fronte; in via di predisposizione anche un servizio di autobotti nelle zone interessate dalla penuria di flusso idrico, attraverso la Protezione civile regionale.

Le prossime sospensioni annunciate dal sito del gestore ci saranno dalle ore 22:30 di domani, martedì 4 giugno fino alle ore 6.00 del 5 e dalle ore 22.30 dei venerdì 7 giugno 2024 alle 6.00 dell’8, nelle zone di Chieti città alta, Tricalle, Filippone, Levante, Madonna del Freddo, Colle Marcone.

“Ci siamo mossi, pur non avendone la diretta competenza, perché ogni giorno riceviamo segnalazioni e reclami da parte della cittadinanza colpita dalle sospensioni disposte dall’Aca per fronteggiare i problemi legati al rifornimento della rete idrica cittadina – spiega il sindaco Diego Ferrara – . Ci rendiamo conto della difficoltà della situazione, sia a causa dello stato della rete, sia per via delle condizioni climatiche, sia per l’emergenza, ma non possiamo non rilevare che l’articolazione delle sospensioni sta causando un disagio maggiore di quello prevedibile in varie zone della città per la mancata coincidenza degli orari annunciati. Accade perché l’acqua va via prima, oppure torna molto dopo l’orario fissato, o, ancora, non raggiunge i piani alti e questo è un problema, specie nella parte bassa della città. La situazione non è facile, ma non possiamo che stare dalla parte dei cittadini, quando manifestano legittime rimostranze di fronte a un servizio che è delicato e deve, dunque, funzionare bene. Un servizio che dal 2017 è in capo all’Aca, questa è la data del passaggio in Consiglio comunale, l’anno successivo la gestione divenne effettiva. Noi abbiamo ereditato una scelta presa da chi ci ha preceduto, ma accompagnata da interventi che erano preventivati per recuperare l’enorme dispersione causata dallo stato delle reti cittadine, alcuni fatti, altri da fare, nonché per efficientare i serbatoi e la circolazione sul territorio, in modo tale da non avere, specie nei momenti in cui l’acqua scarseggia, problemi grandi, ad esempio per i piani alti non provvisti di autoclave. Tant’è che a tale proposito ci faremo promotori di un confronto con la Regione, perché la cittadinanza di Chieti possa attingere ai fondi messi in campo dalla legge regionale di riferimento per dare un sostegno a chi non ha l’autoclave e non può farsene carico in toto: questo ci aiuterebbe almeno a dare risposte e ad attenuare il disagio. Cosa su cui siamo pronti a operare anche con l’attivazione delle autobotti della Protezione civile, con cui siamo in contatto perché riteniamo questa situazione una vera emergenza che non può sussistere per una città capoluogo. Una tale emergenza da decidere l’integrazione del Coc, con l’attivazione delle relative funzioni, perché ci sentiamo in dovere di sostenere la comunità, ma, come detto, possiamo farlo solo sulla base delle nostre competenze. La situazione può arrivare all’esasperazione, come conferma anche l’interessamento della Prefettura sul tema, con la convocazione di un tavolo dedicato, accade perché le difficoltà sull’erogazione intaccano il diritto a un servizio che scandisce la vita di ognuno, sia per ragioni alimentari e sia igieniche e perché, per tutti, ma soprattutto per i soggetti più vulnerabili, è determinante, quanto sensibile avere l’acqua o poter programmare con precisione le scorte”.

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