“Pescara si appresta a vivere per la prima volta un’estate senza il Teatro D’Annunzio. La struttura, infatti, è chiusa a causa di un pasticcio, neppure comunicato ai cittadini, relativo alla lunghissima procedura di verifica della staticità e della vulnerabilità sismica. Mentre i dubbi e gli interrogativi sulla vicenda sono tanti, non si può non sottolineare come questa situazione sia davvero inaccettabile, per una città in cui la bella stagione, gli eventi e gli spettacoli dovrebbero essere il volano dello sviluppo commerciale e turistico”. Lo ha detto il candidato sindaco di Pescara per la coalizione di centrosinistra, Carlo Costantini, a proposito della chiusura del Teatro D’Annunzio.
Il punto della situazione è stato fatto stamani nel corso di una conferenza stampa davanti al teatro. Presenti, oltre a Costantini, Michela Di Stefano e Piero Giampietro, candidati consiglieri per il Pd.
“Resta da chiarire – ha sottolineato Costantini – per quale ragione non vi sia traccia, nei contratti resi pubblici, delle precise prescrizioni rilasciate dai tecnici negli ultimi anni sulla capienza massima del teatro. Sorge quindi il dubbio legittimo che la struttura sia stata riempita fino al massimo della capienza, nonostante questo fosse espressamente vietato”.
“Ai dubbi più volte espressi in questi anni sulla trasparenza nella gestione di alcune partite dell’Ente Manifestazioni Pescaresi, gestore del teatro – ha proseguito il candidato sindaco – si aggiungono due questioni imbarazzanti: il 30 aprile è scaduta la convenzione fra il Comune e l’Ente Manifestazioni Pescaresi e quest’ultimo non è ancora riuscito ad approvare il bilancio 2023 perché il 24 maggio l’assemblea dei soci non è riuscita a riunirsi. Risultano, inoltre, tensioni finanziarie che si sono ripercosse sulla regolarità e sulla puntualità del pagamento degli stipendi del personale, nonostante l’enorme ed inedita quantità di risorse gestite dall’Ente”.
“All’indomani del voto, quando sarò sindaco e saremo chiamati ad amministrare la città – ha aggiunto Costantini – fra i primi atti di cui ci occuperemo, lavoreremo subito per riorganizzare il settore, per scegliere manager di altissima qualità al fine di rilanciare l’Ente Manifestazioni Pescaresi e per ridare a Pescara il Teatro D’Annunzio”.
“Quello della cultura – ha detto ancora – è un tema prioritario nel nostro programma. Lavoreremo affinché dalla cultura si passi alla politica della cultura. Il concetto di programmazione sarà centrale. Ci impegneremo sia dal punto di vista materiale sia da quello immateriale. Dal punto di vista materiale, riapriremo le strutture oggi chiuse, non solo il D’Annunzio, ma anche il Teatro Michetti, avremo certezza delle risorse, valorizzeremo la qualità dell’offerta culturale. Dal punto di vista immateriale, creeremo un luogo virtuale quotidianamente aggiornato per rendere disponibile in tutto il mondo il programma delle iniziative in città. La promozione di Pescara, infatti, non si fa in città, ma si fa in Abruzzo, in Italia e in Europa. Noi – ha concluso Carlo Costantini – vogliamo che Pescara venga scelta anche e soprattutto per la qualità dei luoghi della cultura e per tutto ciò che la città può offrire dal punto di vista culturale”.