Da questa mattina, la via che costeggia il municipio di Bucchianico e scende fino a ricongiungersi con via Canale, una delle arterie principali del paese natale di San Camillo de Lellis che forma uno splendido belvedere sulla valle dell’Alento, ha assunto la denominazione di “Strada dell’Accademia Italiana della Cucina”: dopo un lungo iter amministrativo, con il beneplacito del Consiglio comunale e poi della Prefettura di Chieti, il sodalizio accademico fondato nel 1953 da Orio Vergani, istituzione culturale della Repubblica, pone il suo nome nella toponomastica di uno dei centri più iconici della provincia.
All’inaugurazione erano presenti il sindaco, Carlo Tracanna, il vicepresidente vicario dell’Accademia, Mimmo D’Alessio, il delegato di Chieti, nonché coordinatore territoriale dell’Abruzzo, Nicola D’Auria, il direttore del Centro Studi Territoriale, Maurizio Adezio, i rappresentanti delle nove delegazioni abruzzesi dell’Accademia.
«Il legame di Bucchianico – ha spiegato il sindaco, introducendo la cerimonia – con l’Accademia Italiana della Cucina è lungo e solido, tant’è che nella nostra cittadina sono state celebrate ben tre edizioni della storica Panarda, che ha portato qui da noi esponenti di tutto il mondo accademico, che sono sempre rimasti incantati dal nostro borgo, che ha fatto dell’ospitalità e dell’apertura un punto di forza, sull’esempio del nostro concittadino più illustre, San Camillo de Lellis».
«Intitolare una strada all’Accademia – ha aggiunto il vicepresidente vicario D’Alessio – è un riconoscimento dell’alto valore indentitario della cucina per le nostre comunità locali: il primo impegno degli accademici è quello di tutelare e valorizzare il patrimonio gastronomico territoriale, che con la sua storia secolare ha contribuito a dare senso e significato alle nostre comunità».
«Per la delegazione di Chieti – ha concluso il delegato e coordinatore territoriale Abruzzo D’Auria – è significativa la scelta del Comune di Bucchianico di intitolare all’Accademia proprio la via che costeggia la storica “Sala del Banderese”, che è stata teatro per ben tre volte della Panarda, un vero e proprio “marchio di fabbrica” della nostra delegazione, che ha recuperato una tradizione gastronomica antica, dandole nuovo lustro e fama mondiale».
Al termine della cerimonia, gli accademici della delegazione e gli ospiti hanno celebrato l’evento con una speciale conviviale nelle antiche sale del ristorante “Da Silvio”, proprio nel cuore del centro storico, con la vetrata che si affacciava sulla nuova “Strada dell’Accademia Italiana della Cucina”.