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Carlo Costantini Sindaco

PESCARA. «Una persona con capacità di visione e capacità di realizzazione a cui noi saremo lieti di partecipare, per fare in modo che Pescara non sia solo la città più grande, ma che diventi una città diversa, una città capace di guidare l’intero territorio verso un percorso di sviluppo che questo territorio merita». Sono queste le parole usate dal consigliere regionale Luciano D’Amico per presentare Carlo Costantini, il candidato sindaco di Pescara per le elezioni amministrative comunali.

La presentazione del candidato sindaco per il centrosinistra si è svolta nella mattinata di sabato 13 aprile a Piazza Italia e ha visto la partecipazione, oltre che di D’Amico, dei consiglieri regionali Erika Alessandrini, Antonio Blasoli e Antonio Di Marco, il senatore Michele Fina, il commissario per la ricostruzione di Ischia Giovanni Legnini, il presidente della Provincia di Teramo Camillo D’Angelo, il segretario regionale del Pd Daniele Marinelli, il segretario regionale di Sinistra Italiana Abruzzo Daniele Licheri, nonché i rappresentanti di Europa Verde e Radici in comune, oltre ai consiglieri comunali dell’opposizione.

«Sono semplicemente un appassionato, un appassionato della mia città, un appassionato di quello che mi accade ogni giorno intorno, un appassionato della ricerca delle migliori soluzioni possibili per la comunità di cui faccio parte. Oggi siamo tutti». Così esordia Costantini, riferendosi alla presenza del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle, dell’Alleanza Verdi e Sinistra e alle liste civiche a sostegno della sua candidatura.

«In questi cinque anni siamo stati massacrati dalle trappole del comune, semafori trappola in primis, non penso che gli automobilisti pescaresi siano i più indisciplinati d’Italia, la verità è che l’amministrazione vuole vivere di queste sanzioni e finanziarsi con queste sanzioni». prosegue Costantini, che citando il progetto urbanistico più assurdo di Pescara, Viale Marconi, ha accusato l’amministrazione guidata da Carlo Masci di «prendere i soldi dalle tasche dei pescaresi per sprecarli su Viale Marconi, è questa la loro strategia».

Continuando l’elenco delle lacune che secondo il candidato sindaco sono state aggravate dall’amministrazione corrente, Costantini cita l’abbattimento degli alberi, definendolo “danno irreversibile”, la mancanza di parcheggi, i progetti sbagliati oltre a quello di Viale Marconi, per cui, ricorda, «Sono stati spesi più di 2 milioni di euro e il risultato è che la viabilità è peggiorata, qualcuno deve rispondere: perché abbiamo speso 2 milioni di euro, magari presi dai proventi delle multe ai cittadini? Questa è una logica assurda. Anche i ripensamenti hanno un costo, un costo per i bilanci, per i cittadini, per la città».

Anche l’Aeroporto d’Abruzzo si è trovato al centro degli attacchi di Costantini a Masci: «Non si possono mettere ad amministrare un aeroporto gli amici degli amici, l’unico aeroporto della Regione deve essere amministrato da figure competenti in grado di farlo fiorire, è una preziosissima risorsa per l’Abruzzo e i voli vengono cancellati». Duro l’intervento anche sugli eventi culturali della città, che per Costantini non sono assolutamente in linea con la portata culturale di Pescara, riferendosi soprattutto ad una programmazione degli eventi improvvisata e non stilata in anticipo e con organizzazione, sottolineando come la cultura pescarese debba essere sponsorizzata non solo in Italia, ma anche a livello internazionale.

Sul finale, Costantini palesa le sue preoccupazioni per la crisi del commercio e la crisi del turismo a Pescara, che secondo il candidato del csx ha gli strumenti che servono a superare questa crisi, ma che non vengono utilizzati. Anche i lavori stantii sulla A-14 sono diventati oggetto d’attacco al sindaco, che per Costantini avrebbe dovuto protestare ed urlare ad alta voce la sua indignazione per la «condizione di inciviltà» degli automobilisti, che per percorrere 40 km oggi ci mettono ore.

Forti le parole per quel che concerne le periferie della città: «Le periferie sono state abbandonate. A Rancitelli hanno abbattuto il Ferro di Cavallo spacciandolo come un grande progetto di rivalutazione nonché come il risultato più importante raggiunto da questa amministrazione. Il risultato è che ne stanno costruendo un altro, sarebbe stato un successo se al posto del Ferro di Cavallo avessero realizzato un teatro, uno spazio di aggregazione, un parco. Le periferie vanno vissute, sulle periferie devono essere investite risorse. Gli interventi attuati dall’amministrazione Masci non sono stati fatti con la sensibilità per andare incontro alle problematiche delle persone, ma sono stati basati esclusivamente sui cambiamenti strutturali e sulle demolizioni».

La mancanza di prevenzione nell’attuazione dei progetti, come l’asfalto sulle strade e la mancanza di controllo e monitoraggio che non deve riguardare solo il centro della città, sono altre gravi mancanze della giunta Masci secondo Costantini, che conclude riflettendo sulla mancata accessibilità della città alle persone con disabilità. A sostenere la sua tesi c’è la scalinata degli uffici comunali antecedente a Piazza Italia dove si è tenuto il comizio, palesemente sprovvista di rampa di accesso per le persone disabili.

Per quanto riguarda le politiche giovanili, Claudio Mastrangelo, candidato alla segreteria nazionale per i Giovani Democratici, pescarese e candidato con il PD a sostegno di Costantini, sostiene che «Pescara è una città che si è spenta, una città che non ha minimamente investito sul futuro e Pescara non può esistere se non ha un attenzione verso il futuro. Pescara è diventata una città che gestisce l’esistente, ma l’esistente non basta in questa città».

«Noi immaginiamo una città che si muove in avanti, si muove sul lavoro, un lavoro che ha pari dignità se è lavoro di giorno o lavoro di notte, una città che si muove su una sicurezza urbana fatta non di ronde e di pattuglie, ma di persone che vivono le strade, così si rendono sicure, una città femminista e che rimette al centro della sua vita i giovani e l’università. Dobbiamo legare le tante solitudini che sono in città e si sono perse nel corso di questi cinque anni. Con Carlo Costantini vogliamo riunire queste solitudini e aprire finalmente questa città rimasta chiusa per tanto tempo».

Aurora Colantonio