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Oggi vogliamo comunicare alla città di Pescara una notizia, una notizia difficile da digerire perché riguarda un luogo storico e centrale per le politiche culturali e turistiche non solo della nostra città ma dell’Abruzzo intero.

La notizia riguarda la chiusura del teatro D’Annunzio, disposta lo scorso 8 marzo ma mai comunicata dalla Giunta Masci. L’inagibilità segue uno studio di vulnerabilità sismica le cui risultanze hanno determinato l’assoluto divieto di utilizzo del Teatro, che sembrerebbe avere bisogno di interventi stimati per circa 2 milioni di euro.

Ci saremmo aspettati che questa notizia fosse diramata ai cittadini, ma né il Comune né in subordine l’Ente manifestazioni pescaresi, che ne detiene la gestione, ha ritenuto opportuno farlo.

Abbiamo chiesto gli atti ai servizi competenti ma quelli in nostro possesso già ci consentono di sintetizzare una storia che ha dell’incredibile, fatta di disattenzione e sperpero di denaro pubblico.

L’Amministrazione Comunale era a conoscenza delle criticità del Teatro D’Annunzio già dal 2019. Infatti, con determina n. 1181 del 13 giugno 2019, venne affidato un incarico alla società Vema progetti srl per il collaudo statico della struttura. Dalle risultanze emerse un indice di vulnerabilità statica prossima allo zero e quindi molto negativo. Successivamente vennero eseguite opere provvisionali di puntellamento temporaneo dei solai (dalla Edil Persico SAS per € 37.857,70, affidati con determina n. 75 del 6 agosto 2020) ma, a causa della gravità dell’indice statico, si rese necessario affidare sempre alla Vema progetti srl un supplemento di studio sullo stato di salute di tutti gli elementi strutturali portanti (travi, pilastri e solai), e cioè un vero e proprio studio di vulnerabilità sismica LC2.

Oggi ci poniamo alcuni interrogativi.

L’incarico per la vulnerabilità sismica è stato affidato con la determina n. 81 del 28 agosto 2020. In attesa di avere accesso a tutta la documentazione richiesta, appare quanto meno curioso che, nonostante le criticità già riscontrate su una struttura così importante e destinata a grandi eventi, siano stati necessari quattro anni di tempo per portarlo a termine. Quali erano i tempi previsti per la realizzazione dello studio, costato per altro 16.500,00 euro? E come è stato possibile nel frattempo eseguire manifestazioni dalla grande affluenza in una struttura che staticamente era stata già ampiamente bocciata e che aveva in corso anche una procedura di vulnerabilità sismica LC2?

A questo punto sorge spontaneo un altro quesito circa i lavori eseguiti l’anno scorso sul Teatro d’Annunzio, lavori oggetto di polemiche in quanto eseguiti a ridosso della manifestazione dei Premi Flaiano. Ricorderete tutti gli interventi di efficientamento energetico e il volto sorridente del nostro Sindaco mentre inaugurava i nuovi seggiolini color rosso. Parliamo di un progetto approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 209 del 23 marzo 2023 per 435.000,00 euro. Com’è stato possibile investire una somma così ingente per un Teatro che presentava un pessimo indice di vulnerabilità statica?

Ci poniamo infine un’altra domanda. La Giunta Masci è a conoscenza delle reali condizioni del Teatro dalla fine del 2019, tanto che ha dovuto puntellare la struttura e commissionare uno studio più completo di vulnerabilità sismica che deve a questo punto costituire un trattato di scienza se veramente sono stati impiegati tutti questi anni. Quello che ci chiediamo però è: possibile che nel corso di quasi cinque anni di amministrazione la Giunta di centrodestra non sia riuscita a trovare, nel proprio bilancio, nei fondi del PNRR, nei fondi regionali o in quelli della programmazione 2021/2027, i fondi per gli interventi del tutto prevedibili da eseguire su una struttura così identitaria per la città?

Sospendiamo per ora le domande, ma in attesa di entrare in possesso di tutta la documentazione non possiamo non rilevare come nel silenzio più assordante, già dall’8 marzo, la Giunta Masci abbia reso inagibile il teatro d’Annunzio, con tutto quello che ne deriverà per il calendario dell’ente Manifestazioni pescaresi, per i Premi Flaiano, per le manifestazioni private, lasciando un’eredità tristissima, quella di un Teatro con i cancelli sbarrati, privo dei fondi per essere riaperto, e con manifestazioni già programmate che dovranno optare per luoghi alternativi e con maggiori costi. Un altro aspetto da tenere a mente in vista delle elezioni amministrative di giugno.

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