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Giunge alla sua terza edizione, Femminile Plurale | L’arte delle donne, febbraio – marzo 2024 al Florian Espace.
Una rassegna a cura di Giulia Basel e Chiara Sanvitale, che mette al centro la creatività femminile e i temi della disparità di genere: una rassegna creata da donne, che da voce alle donne, che parla a tuttə.

Come le edizioni precedenti, che hanno suscitato un vivo interesse e partecipazione del pubblico pescarese, e non solo, anche quest’anno Femminile Plurale propone spettacoli teatrali, incontri, laboratori e attività collaterali, con artist* provenienti da tutta Italia e dalla nostra regione.

Gli spettacoli, tutti al FLORIAN ESPACE (via Valle Roveto 39), saranno seguiti da postPLAY, storie di donne, d’arte e di teatro, approfondimenti ed interazioni tra artiste/i, ospiti, spettatrici e spettatori.

I postPLAY potranno essere seguiti anche on-line sui canali del Florian Metateatro fb e Youtube, a cura di Alessio Tessitore.

Ma vediamo il Programma che parte venerdì 23 febbraio alle 20.45 con FREEVOLA – Confessione sull’insostenibile bisogno di ammirazione, spettacolo Selezione Premio Scenario 2023, di e con Lucia Raffaella Mariani che parte da questi interrogativi: come si gestisce il conflitto tra lo sguardo del mondo sul proprio corpo e le bambine che siamo dentro? È attraverso l’ammirazione che si ottiene l’amore? 
“FREEVOLA” estremizza questo insostenibile bisogno di ammirazione.
La signorina Mariani entra sul palco per partecipare a un concorso, sorride a pieni denti, disperata e dice: “Se ho capito bene il concorso funziona così. Ho un’ora di tempo per farmi amare da voi, per quello che sono”. Parte il timer. Si dà il via ad un gioco aperto con il pubblico, che è chiamato ad essere responsabile dei propri giudizi sulla signorina: può usare un pollice in giù nel caso in cui la signorina non sia di suo gradimento, un pollice in su nel caso lo sia, può lanciare sul palco una rosa trovata sotto la sua sedia se sente un moto d’amore.
Dall’altra parte, sul palco, la signorina Mariani, nel tentativo di essere irresistibile e di ricevere tutte le rose che la giuria possiede, si fa sopraffare dalle sue insicurezze e fragilità, e non può fare altro che dare il via ad una confessione tragicomica,  frammentata, poetica sul dovere di piacere. 
Lucia Raffaella Mariani nasce a Bari nel luglio del 1999, a 18 anni vince il premio Hystrio alla vocazione Ugo Ronfani e qualche mese dopo entra nella scuola del Teatro Stabile di Torino, dove comincia a lavorare con Valerio Binasco e Gabriele Vacis. Insieme a quest’ultimo e ai suoi ex compagni di Accademia fonda nel 2021 la compagnia teatrale Potenziali Evocati Multimediali, con i quali si occupa di un teatro fondato sull’ascolto, la cura e la relazione. Si avvicina alla scrittura di scena, alla stand-up, alla slam poetry e si dedica alla stesura del suo primo monologo: Freevola – confessione sull’insostenibile bisogno di ammirazione.

Sabato 2 marzo alle ore 20.45 e domenica 3 alle ore 17.30 sarà la volta di MUSICARELLO SHOCK, di Matilde D’Accardi, le preziose luci di Camilla Piccioni, con Valentina De Giovanni (che lo scorso anno ha portato in scena al Florian uno struggente spettacolo su Gabriella Ferri).

Liberamente ispirato alla vera storia della prima divorziata d’Italia e di molte altre delle nostre madri, questo monologo musicale racconta le vicende, i pensieri e le emozioni di molte ragazze del Boom, che suonano ancora tremendamente attuali.

Attraverso brani che hanno reso immortale la musica leggera italiana negli anni ‘50, ‘60 e dei primi ‘70, Musicarello shock ricostruirà con ironia e nostalgia la battaglia per la legalizzazione del divorzio nel Bel Paese – che nel 2020 ha compiuto il suo cinquantesimo anniversario – e la trasformazione di mentalità, cioè la messa in dubbio del mito dell’amore romantico quale unico destino degno per una donna, che ha aperto la strada all’emancipazione delle italiane e al riconoscimento dei loro diritti.

Sabato 9 marzo alle ore 20.45 e domenica 10 alle ore 17:30, il Florian Metateatro ripropone uno spettacolo sempre attuale e di forte impatto: LA CHIAVE DELL’ASCENSORE di Ágota Kristóf, con Anna Paola Vellaccio, regia del pluripremiato Fabrizio Arcuri.

Una stanza che gli spettatori sbirciano da una finestra. Avvolta dalle volute della nebbia e dal vento che le muove i capelli la donna racconta la storia a se stessa, la racconta per l’ennesima volta. Tutto è reale e tutto è simbolico, le luci, i rumori, la voce che le fa eco, che le rimbomba nella testa, mentre accetta ogni privazione.

Allo spettatore non resta che cadere lentamente dentro le maglie di questa tragedia che da favola pian piano svela il suo risvolto fino ad arrivare ad essere baratro, nera testimonianza di tanti soprusi di cui le nostre cronache sono piene.

Frasi brevi, una sintassi cruda, dialoghi ridotti all’essenziale, assenza di aggettivi: il fascino di questo testo scritto in francese nel 1977 sta proprio nell’economia di mezzi e nella loro intensità.

La settimana successiva, ovvero sabato 16 marzo alle ore 20.45 e domenica 17 alle 17:30 con CHILOMETRO_42, scritto e ideato da Giovanni Bonacci, diretto e interpretato da Angela Ciaburri, percorreremo le tappe fondamentali della vita di Kathrine Switzer, la prima donna nella storia che abbia mai corso una maratona.

La storia di questo personaggio, che ha segnato profondamente il mondo dello sport e il rapporto di quest’ultimo con la società civile, avvia una riflessione in parole e musica su temi centrali quali l’inclusione, il riconoscimento e la parità dei diritti.

E’ incentrato sulla memoria, sul non detto che riemerge e vuole essere raccontato, lo spettacolo che vede tornare sul palcoscenico del Florian, Flavia Valoppi, collaboratrice storica del Centro di Produzione e Promozione Teatrale di Pescara, sabato 23 marzo alle ore 20.45 e domenica 24 alle ore 17.30 con STORIE TACIUTE – Contiis di feminis che non son sui libris grains, ideazione, regia e narrazione di Flavia Valoppi, canto Chiara Grillo e Annalisa De Vittor.

In scena tre artiste, cantanti e attrici che vigilano un baule che non è mai stato aperto, pieno di ricordi e cose da nascondere, vergogne forse. Il racconto si dipana tra narrazione e canti ed è lo sguardo limpido e tagliente di una ragazzina che ascolta i discorsi delle “donne grandi” e si fa un’idea di quello che accade.

Il racconto di un’altra storia, quella delle donne, nostre nonne e madri, dei nostri luoghi, paesi di contadini, dignitosi di povertà e relazioni, che si trasformano in paesi di guerra. Donne che durante e dopo la prima guerra mondiale, hanno formato la rete di sostegno alla società. Il Friuli rappresenta simbolicamente tutte le terre che subiscono la violenza della guerra, e le nostre donne e i loro figli sono vittime del passato e del presente.

Un mese di fitti impegni, a cui aggiungere le attività collaterali come il Laboratorio di teatro comunitario Libere, frivole e non addomesticabili, condotto da Monica Ciarcelluti venerdì 1 marzo dalle ore 15.30 alle 18.30 e sabato 2 dalle ore 10.00 alle 13.00, promosso da Arterie in collaborazione con Florian Metateatro e Collettivo Zona Fucsia.

Una  riflessione artistica sulla memoria collettiva e sulle tematiche di genere. 
Il teatro comunitario è una forma di teatro che coinvolge attivamente la comunità locale nella creazione, produzione e fruizione delle opere teatrali, attraverso l’osservazione dei vissuti personali e le biografie dei partecipanti, e facilita e fa emergere, con la leggerezza del gioco creativo e performativo, nuovi spunti di riflessione e azione 

Il focus del laboratorio è sull’empowerment femminile e parità di genere.

L’empowerment è un processo attraverso il quale le persone acquisiscono il potere, la fiducia in se stesse e la capacità di prendere decisioni e agire in modo autonomo e consapevole. Si tratta di un concetto che si concentra sull’abilitare gli individui a sviluppare le proprie risorse, competenze e capacità, consentendo loro di influenzare e partecipare attivamente alle decisioni che riguardano le proprie vite e le comunità in cui vivono.
Il laboratorio è aperto a tutt*, non sono richieste esperienze pregresse, ma voglia di mettersi in gioco e vivere alcune ore parlando di temi di forte attualità ‘ad arte’.
Aperto a max 20 partecipanti
La partecipazione è gratuita, è necessaria la prenotazione 
Si consigliano abiti comodi e calze antiscivolo.

Inoltre durante la rassegna

presentazione di Libri di argomenti attinenti alle tematiche del femminile, della parità di genere, dell’arte delle donne.

Biglietto 12 € intero, 10€ ridotto per under 30.

Si consiglia di prenotare al 393/9350933 (anche whatsapp) e 085/4224087

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