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Pescara, promettevano una città più sicura ma il comparto sicurezza è a rischio collasso: la Questura perde agenti e le poche unità della Polstrada svolgono servizio anche su altre Province. Il senatore Fina presenta un’interrogazione in Parlamento

Prendendo spunto dallo stato di agitazione proclamato dalla Polizia Stradale di Pescara, quest’oggi vogliamo cogliere l’occasione per fare il punto sulla sicurezza in città dopo cinque anni di Giunta Masci e di Governo Marsilio.

I sindacati di Polizia hanno infatti lanciato un forte campanello d’allarme per quanto concerne il futuro della Questura di Pescara e noi vogliamo rilanciare nel merito una questione, quella della sicurezza, che non si fa senza risorse umane. E’ una questione che merita la giusta attenzione e di approdare sul tavolo del Governo Meloni. Sulla base infatti del Decreto del Capo della Polizia del 28 giugno 2022, il cosiddetto “Atto ordinativo unico”, che riorganizza la distribuzione degli uffici della Polizia di Stato, la Questura di Pescara subirà un significativo ridimensionamento di organico e, in parte, di funzioni, poiché è stata inserita tra le 83 ricomprese nel modulo “B” e non tra le 23 principali questure d’Italia.

Sebbene la definitiva entrata in vigore del provvedimento sia stata differita al 1 gennaio 2025, il quadro che si sta definendo è già tarati su questi nuovi standard. Per la Questura di Pescara si è infatti già passati da 330 unità di personale a 280 (15% in meno), e i 12 nuovi poliziotti arrivati di recente non sono affatto in grado di sopperire ai 46 andati in quiescenza nel solo 2023, senza contare che nel 2025/26 è atteso il picco di pensionamenti.

A livello nazionale la situazione è altrettanto negativa. Entro il 2030 andranno in pensione ben 40.000 agenti dei 95.000 attualmente in servizio, un organico che è già inferiore rispetto alle 108.000 unità previste dalla Legge Madia (si registra dunque una carenza di circa il 13%). E non sarà facile invertire questo trend, dato che le attuali Scuole di Polizia, cioè quelle sfuggite alla cartolarizzazione, possono formare annualmente non più di 3.000/3.500 Allievi Agenti da immettere nei ruoli della Polizia di Stato. Dati da cui emerge chiaramente come l’intero sistema nazionale di sicurezza è a rischio collasso e necessita di un intervento urgente.

Al netto della situazione nazionale, tornando al contesto locale, la riorganizzazione introdotta dall’”atto ordinativo unico” non sembra tenere conto della specificità del territorio di Pescara, della prossima fusione con i Comuni di Montesilvano e Spoltore, e soprattutto del ruolo che, per esempio, tramite la Polizia Stradale, la Questura della nostra città svolge anche sui territori limitrofi delle Province di Teramo e Chieti, in particolar modo sull’Asse Attrezzato e sul tratto autostradale Ortona – San Benedetto lungo 93 km, per convenzioni che non tengono conto delle competenze territoriali, sottoscritte con il concessionario autostradale e mai ratificate.

Ci chiediamo se il Presidente Marsilio, molto vicino alla Presidente Meloni, si sia attivato per segnalare questa emergenza. Ci chiediamo anche se il Sindaco Carlo Masci, che qualche giorno fa esprimeva soddisfazione per l’arrivo di dodici nuovi agenti, sia al corrente di tutto ciò. Soprattutto se sia al corrente di quanto la mancata attivazione, da parte del Comune, di turni notturni della Municipale complichi ulteriormente il lavoro delle forze di Polizia che, durante la notte, malgrado l’esiguo personale in servizio, in caso di incidenti devono intervenire o con la Polizia Stradale, che sul nostro territorio ha una carenza di organico pari al 30%, o addirittura con le Volanti, sottraendole dai compiti di sorveglianza del territorio, quando la Polizia stradale è impegnata sui 93 km. di autostrada.

D’altronde il fallimento della Giunta Masci sul tema sicurezza è sotto gli occhi di tutti, e potremmo riassumerlo con l’immagine dell’ufficio distaccato della Municipale aperto in pompa magna all’ex stazione  e chiuso subito dopo. Per non parlare delle recenti lamentele da parte dei cittadini e degli operatori dell’area dell’ex cementificio, che attestano – come da noi ampiamente annunciato in tempi non sospetti – come l’abbattimento del “ferro di cavallo” senza una parallela azione di riqualificazione del quartiere abbia portato solo ad un dislocamento dei problemi senza risolverli. La scelta di realizzare una piazza al posto dei palazzi fatiscenti, senza immaginare di portare in quell’area strutture e servizi, che va a braccetto con quella di realizzare la nuova sede della Regione non nell’area dell’ex quartiere 3 ma nell’Area di risulta, è un errore politico e di visione della città molto grave. A testimoniare ancora quanto il tema sicurezza sia stata trascurato nel corso dei cinque anni di amministrazione a guida centrodestra c’è anche il totale disinteresse per le incompiute di via Rigopiano, il nuovo comando provinciale Carabinieri e la palazzina alloggi, che proprio nei giorni scorsi sono state oggetto di un nostro intervento, come sempre nel tentativo di dare voce alla preoccupazione dei residenti evidenziando i problemi presenti nella zona e sollecitandone la risoluzione.

Sulla base di questo lungo elenco di scelte scellerate non possiamo che assegnare all’amministrazione Masci un voto insufficiente. Vogliamo però chiedere al Sindaco di appoggiarci almeno in questa battaglia, salvaguardando la città e prendendo posizione in merito alla riorganizzazione e al declassamento della Questura di Pescara, soprattutto nell’ottica della fusione con Montesilvano e Spoltore.

Noi, per il nostro ruolo di opposizione, pungoleremo il Governo su questi aspetti. Lo faremo mediante un’interrogazione del senatore Michele Fina in cui chiederemo sia l’inserimento di nuovo personale che la ricollocazione della Questura di Pescara nella fascia A2, e solleciteremo l’apertura di un Commissariato nel territorio del Comune di Montesilvano, le cui funzioni sono alternative e non in concorrenza con quelle già assicurate dalla Compagnia Carabinieri.

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