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La vicenda della chiusura del canile in Via Raiale, che abbiamo sempre duramente condannato, ha rappresentato un vero e proprio accanimento da parte della Giunta Masci, ed una ingiustizia che produrrà gravi conseguenze sul territorio. Conseguenze a cui oggi, con la nostra mozione, proviamo almeno a mettere un freno restituendo, al tempo stesso, dignità al lavoro e all’impegno di centinaia di volontari che da anni si sostituiscono nella cura dei nostri amici animali ad un’amministrazione comunale del tutto assente”.Questo il commento del consigliere comunale Paolo Sola, primo firmatario della mozione approvata questa mattina in Consiglio Comunale, con cui il M5S chiedeva di reinvestire le somme stanziate dalla Giunta Masci come contributo alle adozioni dei cani di Via Raiale (1.100 € per ogni cane), in una campagna di sterilizzazione rivolta a cani e gatti di proprietà di cittadini pescaresi con ISEE basso, e a tutte le colonie feline presenti sul territorio. 

Da sempre volontari ed associazioni animaliste hanno rappresentato l’assoluta necessità, tra le altre, di incrementare e favorire le sterilizzazioni – commenta Sola – e questo ora diventa ancora più urgente, dal momento che, per la decisione vergognosa di chiudere il rifugio di Via Raiale, il centrodestra targato Masci ha scelto di lasciare una città come Pescara senza alcun presidio di accoglienza per i nostri animali. Ed è per questo che abbiamo chiesto di riutilizzare per questa finalità le economie risultanti dai minori contributi richiesti dagli adottanti, concentrandole da una parte – prosegue Sola – sui nuclei familiari a basso reddito, e dall’altra su tutte le colonie feline la cui gestione, fin troppo spesso, è lasciata sulle spalle dei referenti volontari”.Soddisfazione anche per la possibilità, prevista sempre nella mozione M5S, di riconvertire ciò che oggi rimane del canile di Via Raiale, cioè il fabbricato originariamente destinato ad abitazione del custode dell’ex inceneritore, in un punto di degenza gestito da associazioni locali in cui far transitare i gatti sterilizzati prima del loro reinserimento nelle colonie feline. “Sarebbe un modo anche emblematico – conclude Paolo Sola – di restituire una funzione utile e concreta ad un luogo che per vent’anni è stato presidio di cura e di amore verso gli animali, rappresentando un punto di riferimento per tutti noi cittadini mossi da questa sensibilità”.

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