Negli scorsi mesi, così come ho sempre fatto da quando ho avuto incarichi politici, mi sono già più volte occupato del triste destino del nuovo Comando Provinciale dei Carabinieri in via Rigopiano, il cui completamento è ancora in stallo dopo la realizzazione parziale nel 2010 del primo lotto, ovvero lo scheletro della palazzina destinata ad ospitare i 16 alloggi per l’Arma.
In attesa che i lavori vengano finalmente riavviati, l’incompiuta, come avvenuto in passato, è divenuta oggetto di atti di danneggiamento e vandalismo. Come dimostrano le foto allegate, i muri della palazzina sono stati di recente imbrattati con scritte e murales. Inoltre, la rete della recinzione che delimita il cantiere è stata squarciata, e ci giungono segnalazioni del fatto che durante la notte persone senza fissa dimora trovino rifugio nella costruzione, mettendo a rischio la propria incolumità, contribuendo ad arrecare danno all’edificio e alimentando la percezione di insicurezza dei cittadini della zona. E pensare che il nuovo Comando era stato pensato in via Rigopiano proprio per garantire alla zona una maggiore tranquillità.
Invece ci si trova davanti a una situazione che si protrae, con intensità variabile, da più di un decennio, rendendo invivibile la zona in questione e rischiando altresì di determinare un significativo aumento dei costi per la riqualificazione delle opere già completate in vista della riapertura del cantiere.
Per questo motivo ho inviato una lettera al Sindaco di Pescara, al Comandante della Polizia Municipale, al Prefetto di Pescara e al Provveditorato Interregionale, l’ente a cui è demandata la realizzazione della palazzina alloggi, per sollecitare un pronto intervento al fine di tutelare il denaro pubblico già investito e mettere in sicurezza il cantiere ripristinando le recinzioni, aumentando la vigilanza ed evitando accessi non autorizzati.