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“La delibera regionale del nuovo Piano di dimensionamento scolastico non va affatto bene, non è corretta, non risponde alla logica di perequazione, dev’essere rifatta, e non posso permettere un danno a un territorio, Pescara, che non lo merita, e al quale non è stato chiesto l’ennesimo sacrificio. È evidente che gli obblighi vanno rispettati per tutti, dunque quel piano di accorpamento va spalmato su tutte le quattro province. Tuttavia ricordiamo anche che i presidi di legalità nei quartieri sono le scuole, non le Direzioni, e con il Piano approvato non vengono meno le scuole, che restano dove sono”. Lo ha ribadito questo pomeriggio il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri intervenendo alla seduta straordinaria in sessione aperta del Consiglio comunale di Pescara convocato sul tema del Piano di dimensionamento delle scuole.

“Le scuole sono un presidio di legalità – ha ricordato il Presidente Sospiri -, una scuola che viene meno è una scuola che perde forza, perde la capacità di essere presente maggiormente sul territorio, è ovvio, però sono tutte importanti le scuole, è un problema generalizzato. Inizialmente erano 11 gli Istituti che per un rapporto di coefficiente di alunni dovevano subire la contrazione, per un problema noto ovvero la difficoltà di natalità. Evidentemente in tal senso qualunque cosa avessimo fatto comunque avremmo creato un disagio, ma pure si doveva prendere una decisione difficile derivante da obblighi nazionali derivanti dal Piano Nazionale di Rinascita e di Resilienza. A un certo punto però il Governo ha avuto un sussulto positivo perché questo sacrificio è diventato da 11 a 7, ovvero sono 7 gli istituti che avrebbero visto venir meno la Direzione. È vero: il nostro Provveditorato non ha proposto la città di Pescara per il taglio, però un consigliere regionale deve tutelare gli interessi di tutta la Regione Abruzzo e, nel mio caso, dell’intera provincia di Pescara. La previsione iniziale del Piano di dimensionamento prevedeva che 2 istituti fossero accorpati nella provincia di Pescara, 4 su Chieti, 3 su l’Aquila e 2 su Teramo. Poi la Regione ha ridotto il coefficiente da 1 a 7 e noi pensavamo di aver fatto il nostro dovere, ovvero era già stata assunta la decisione sul Comprensivo della città di Penne con la Provincia. Ma nella delibera intervenuta della giunta regionale, l’ho già detto al Presidente Marsilio, all’assessore Quaresimale e al dirigente, è stato previsto un altro tipo di dimensionamento: sempre 2 accorpamenti a Pescara, 2 a Chieti e 3 l’Aquila. Credo – ha ripreso il Presidente Sospiri – che questa decisione tanto difficile debba essere spalmata con intelligenza su tutto il territorio regionale. Pensavamo territorialmente di aver fatto il nostro dovere senza spirito di campanile, pagando il nostro prezzo alla denatalità e invece la delibera regionale assunta ha di fatto penalizzato solo 3 province, Chieti, l’Aquila e Pescara, che è poi la provincia che ha la minor differenza di coefficiente, che aveva già rinunciato alla logica dei Comprensivi e aveva già pagato pegno con i precedenti accorpamenti. L’ho già detto: questa delibera non va affatto bene, non è corretta, non risponde alla logica di perequazione, dev’essere rifatta, e non posso permettere un danno a un territorio che non lo merita, gli obblighi vanno rispettati da tutti, le scuole oggetto di accorpamento sono scuole che hanno grande valore, a cui siamo legati, ma ricordiamo anche che non vengono meno le scuole, che restano dove sono e sono le scuole i presidi di legalità, non i presidi che contribuiscono senza dubbio alla forza dell’istituzione, evidentemente c’è stato un atteggiamento non da assessore regionale, la delibera va riformulata e va riconsiderato un nuovo atto che non preveda due accorpamenti a Pescara, non ci è stato chiesto un tale sacrificio e dobbiamo lavorare a una distribuzione perequativa”.

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