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ADESSO TOCCA A VOI”!
Così recita il manifesto elettorale dell’ex Sindaco di San Giovanni Teatino Luciano Marinucci affisso per le strade della città per la sua candidatura alle prossime elezioni regionali nella lista di Marsilio.
Mai slogan fu così tanto infelice, lasciando sgomenti cittadine e cittadini alla luce di quanto accaduto nell’ultimo consiglio comunale, in cui di fatto la maggioranza ha gettato in uno stato di assoluta incertezza sul proprio futuro lavorativo i dipendenti della società partecipata e le loro famiglie.

Arrivata alla fine del 2023, l’Amministrazione targata Di Clemente è riuscita ad approvare la transazione che riconosce alla principale società partecipata, la SGT Multiservizi srl, l’importo di € 915.000,00 euro, a definizione delle partite di debito e credito tra comune e partecipata, in mancanza della quale la SGT non sarebbe stata messa in grado, per il terzo anno consecutivo, di approvare il bilancio, andando così incontro alla messa in liquidazione. Ciò in una seduta di consiglio comunale in cui i consiglieri di maggioranza sono sembrati più attenti alla responsabilità contabile che a regolarizzare il rapporto finanziario con la partecipata, consentendone il regolare funzionamento. Questa gestione è stata messa evidentemente sotto la lente da parte della Corte dei Conti regionale e lo si è capito da alcune dichiarazioni di voto dei consiglieri di maggioranza, che, senza alcuna valutazione sul merito politico della questione, hanno dichiarato il loro voto favorevole, candidamente motivandolo con la preoccupazione di non incappare in un giudizio contabile; ma che questo fosse il timore già era stato messo in evidenza dalla lettera di una consigliera comunale di qualche mese fa.

Le difficoltà finanziarie della società partecipata sono derivate, negli anni, dal non poter avere certezza delle risorse finanziarie che il comune le metteva a disposizione, per il mancato riconoscimento di alcune specifiche voci di credito, che la costringeva a fare faticosamente fronte ai pagamenti verso i fornitori, per di più con la tagliola dell’approvazione a fine anno di una delibera che ne ripianasse i debiti, invece di rispettare la convenzione esistente.

Una gestione del rapporto con la partecipata che evidenziava la mancanza di una visione strategica, procedendo con soluzioni tampone per la gestione di alcuni servizi fondamentali (trasporto scolastico, mensa).

Il riconoscimento del debito nei confronti della partecipata è però stato esplicitamente condizionato alla formulazione di piano industriale della società, per poi procedere a ridefinire il contratto di servizio con la stessa, sicché il comune, debitore, ha imposto le sue condizioni al creditore, per pagare il proprio debito.

Il piano industriale, nelle chiare ed esplicite pretese dell’Amministrazione, dovrà prevedere sicuramente sacrifici al personale della partecipata, personale che pure il Sindaco ha diffusamente ed ampiamente ringraziato nella presentazione della delibera.

Viene da chiedersi se il piano industriale sia necessario ed inevitabile, proprio alla luce del fatto che il Comune oggi si riconosce debitore di 915.000,00 euro, somma fatta mancare alla partecipata, che quindi con ogni probabilità, con risorse certe e pianificabili ed una “proprietà” comunale affidabile, non avrebbe bisogno di alcun piano di sacrifici.

Al tirare delle somme, dunque, quello che emerge è che l’Amministrazione comunale, erede diretta di quella che nel tempo ha creato una difficile situazione finanziaria alla sua partecipata (gravandola ad esempio anche dei costi per il Tfr del personale dell’asilo nido, con tanta leggerezza chiuso dalla passata amministrazione), non trova di meglio che scaricare sulle spalle dei dipendenti la soluzione dei problemi.

Questo avviene anche perché dagli interventi in consiglio comunale emerge chiaramente la presenza, all’interno della maggioranza, di due fazioni, l’una favorevole alla liquidazione della società, costi quel che costi in termini di posti di lavoro e di servizi, e l’altra che vuole mantenere in vita la SGT Multiservizi Srl, ma che deve comunque pagare qualcosa in termini politici all’altra fazione, anche perché con essa ha condiviso la responsabilità dell’amministrazione cittadina nelle passate consiliature.

All’orizzonte rimane la prospettiva della potenziale perdita di decine di posti di lavoro e l’esternalizzazione a privati dei servizi attualmente in carico alla SGT. Mensa scolastica, scuolabus, tributi locali, cimitero: servizi che l’Amministrazione sembra implicitamente aver accettato di delegare all’esterno, in tutto o in parte, svuotando di competenze una società partecipata al 100% dopo averla messa in notevoli difficoltà finanziarie. Ma questo significherebbe anche rendere più lontana dai cittadini la sede delle decisioni operative riguardanti quegli importantissimi servizi, che peraltro verrebbero gestiti in una logica esclusivamente di profitto; davvero quest’amministrazione, come quella che l’ha preceduta, non è in grado di ripensare strategicamente funzionamento e compiti della SGT? Davvero pensa di percorrere l’unica scorciatoia rappresentata dal sacrificio in termini di posti di lavoro e di disponibilità dei servizi? Ha il coraggio di ammettere che il problema nasce sin dalle scorse consiliature per opera di quello stesso personale politico che oggi ci amministra?

Purtroppo, a vedere come l’Amministrazione e la sua maggioranza si comportano, vengono in mente le parole di don Abbondio: Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare.

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