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La conferenza stampa di fine anno, che si è tenuta questa mattina a Pescara presso la sede dell’Aurum, è ormai un appuntamento fisso del WWF Abruzzo ed è l’occasione per ripercorrere i mesi trascorsi nell’ottica di quanto fatto e di quanto si può ancora fare per la natura abruzzese. 

Nella conferenza sono state discusse le principali tematiche affrontate durante l’anno dall’Associazione grazie all’impegno dei volontari del WWF. 

  1. Tutela delle tre specie simbolo: Orso bruno marsicano, Lupo e Fratino 

Il 2023 sarà ricordato come l’anno che ha visto la scomparsa di due degli orsi più conosciuti e simbolici della nostra regione: Juan Carrito e sua madre Amarena. Il primo, giovane orso marsicano celebre su media e social per i suoi comportamenti confidenti, è morto investito a gennaio lungo la SS17 all’altezza di Castel di Sangro, strada tristemente nota per aver già causato la morte di una femmina di orso nel 2019. Amarena, invece, la notte del 31 agosto, è stata uccisa da un colpo di arma da fuoco, un vergognoso e ignobile atto di bracconaggio che ha lasciato attonita e sgomenta tutta la popolazione abruzzese e non solo. Queste perdite, oltre ad avere un impatto gravissimo sulla esigua popolazione di Orso marsicano (stimata in 50/60 individui), hanno messo in luce quanto ci sia bisogno di azioni in favore della protezione di questa specie e dell’educazione della popolazione locale per realizzare una piena convivenza tra uomo e grandi predatori. Dopo un primo momento di smarrimento, la popolazione abruzzese ha reagito e ha fatto sentire forte la sua voce nella manifestazione “Un futuro per l’Orso”, organizzata il 10 settembre a Pescina (AQ) dal WWF insieme a molte altre associazioni di livello nazionale e locale, enti, comuni, aree protette, in memoria dell’Orsa Amarena, in difesa della fauna italiana: duemila persone provenienti non solo dall’Abruzzo hanno marciato in maniera pacifica, ma ferma, chiedendo non solo giustizia per Amarena, ma anche un impegno straordinario da parte delle istituzioni per la tutela dei suoi cuccioli, nonché una maggiore difesa della fauna italiana, oltre che attraverso forme di educazione, anche per mezzo di un inasprimento delle pene per chi si macchia di questi crimini in natura. 

Sono continuate le azioni previste dalla campagna WWF “Orso 2×50” che punta al raddoppio dell’esigua popolazione del plantigrado entro il 2050 e vede centrale l’azione dell’Oasi WWF e Riserva regionale “Gole del Sagittario” di Anversa degli Abruzzi (AQ) e del Progetto LIFE-ARCPROM “Bentornato Orso gentile” dell’Unione Europea con il Parco Nazionale della Maiella: azioni concrete comel’organizzazione di campi di volontariato per famiglie e per giovani provenienti da tutta Italia, la messa in sicurezza di strutture quali pollai, apiari, frutteti grazie a recinzioni elettrificate o porte in ferro, l’istallazione di dissuasori visivi lungo le strade, la ripulitura di sottopassi, gli incontri e i banchetti di sensibilizzazione sul territorio. È stata inoltre promossa la diffusione del marchio “Bear Friendly istituito dal Parco Nazionale della Maiella, in collaborazione con il WWF Italia, che è stato consegnato a produttori di miele, olio, frutta e ortaggi che operano nei comuni dell’area protetta, applicando specifici disciplinari a favore dell’Orso bruno marsicano e del suo habitat. Anche le associazioni di categoria, gli agricoltori, gli allevatori e gli imprenditori del territorio devono sentirsi parte di un grande progetto di conservazione con un obiettivo comune: salvare gli ultimi 60 orsi bruni marsicani rimasti al mondo. La responsabilità di tutta la comunità civile e politica è enorme.  

Anche il Lupo ha suscitato molta attenzione nel corso di quest’anno, soprattutto per le vicende del famigerato “Lupo di Vasto”, che è stato catturato e portato in un’area faunistica del Parco Nazionale della Maiella. Specie in forte espansione, il Lupo sta naturalmente riconquistando spazi dai quali era scomparso da decenni a causa dell’uomo, comprese aree di pianura e litoranee, spesso prossime a nuclei urbani. Questa situazione comporta un grande impegno per garantire la convivenza uomo-lupo e per questo le strutture locali del WWF Abruzzo hanno continuato a portare avanti azioni di sensibilizzazione, come un convegno ad agosto a Casoli (CH) insieme all’Istituto Abruzzese Aree Protette WWF (IAAP-WWF), l’Amministrazione Comunale e la Riserva Naturale Regionale/Oasi WWF “Lago di Serranella” o il ciclo di proiezioni del docufilm “Ogni volta che il Lupo…” realizzato da Marco Andreini e promosso dalla rivista “De rerum natura” e la bio-cantina di Orsogna.Le minacce per il Lupo non sono certo diminuite: bracconaggio, incidenti stradali, ibridazione con i cani e non ultime le proposte di modifica della normativa sullo stato di protezione avanzate a livello europeo, mettono purtroppo ancora a rischio la conservazione della specie e i risultati raggiunti per la sua tutela. 

Grazie all’Area Marina Protetta “Torre del Cerrano” e al WWF Abruzzo, anche nel 2023 è stato portato avanti il Progetto “Salvafratino Abruzzo”, che vede coinvolta la Guardia costiera così come molte associazioni, comitati locali e singoli volontari. La specie, ormai da diversi anni, viene seguita e monitorata durante il periodo riproduttivo dai volontari delle associazioni. Purtroppo, anche per il 2023 la situazione del Fratino lungo le coste abruzzesi resta critica e continua a peggiorare. Sono ancora troppe le minacce: la pulizia delle spiagge con mezzi meccanici, la presenza di cani e gatti vaganti, l’eccessiva frequentazione di alcune aree o veri e propri atti di vandalismo, oltre alle cause naturali di perdita di nidi come mareggiate e predazioni. Sono state sempre molteplici le iniziative legate alla specie, oltre a quelle del monitoraggio, quali il consueto convegno di lancio della stagione 2023, gli incontri di formazione (otto in tutto l’Abruzzo), le tante giornate di pulizia a mano delle spiagge, le attività di educazione ambientale, le campagne di sensibilizzazione, le iniziative realizzate nelle piccole aree destinate alla tutela del Fratino e del suo habitat. 

  1. Aree protette  

All’elenco delle aree protette abruzzesi anche quest’anno continua a mancare il Parco Nazionale della Costa teatina, individuato nel 1997, istituito nel 2001, perimetrato nel 2015 da un commissario ad acta, ma mai effettivamente attivato. La sua reale istituzione si rende quanto mai necessaria per dare forza, corpo e risorse alla gestione della costa dei trabocchi, divenuta sempre più apprezzata e conosciuta, ma troppo spesso oggetto di interventi discutibili, dannosi e senza una vera e propria programmazione (come il nuovo intervento di costruzione di un resort a San Vito). 

Ancora troppi gli interventi impattanti previsti nelle aree interne della nostra Regione. Nel Parco Naturale Regionale del Sirente Velino, la scorsa estate sono iniziati i lavori per la realizzazione dello stadio del fondo nei Piani di Pezza senza che l’iter della Valutazione di Incidenza Ambientale fosse ultimato e corretto. Ancora una volta si propone l’innevamento artificiale, addirittura a quote inferiori ai 1500 m s.l.m. in Appennino: è davvero difficile comprendere come si possa pensare che questi siano progetti innovativi e di rilancio delle nostre montagne. Anche il recente progetto della mega centrale idroelettrica denominata Pizzone II, a cavallo tra Abruzzo e Molise, in buona parte all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, che per essere un impianto di generazione e pompaggio dovrebbe trasformare gli attuali laghi di Montagna Spaccata e Castel San Vincenzo in bacini di pompaggio con un enorme impatto su habitat e specie tutelate. 

Una serie di infrastrutture disseminate in tutto l’Abruzzo, dalla costa fino alla montagna, spesso all’interno di aree protette continuano a consumare suolo. Secondo l’Atlante Nazionale del consumo di suolo ISPRA pubblicato nel 2023, dal 2006 al 2022 sono stati consumati 3.394 ettari in Abruzzo, nonostante il numero degli abitanti continui a diminuire (-6090 abitanti nel 2022, – 12.929 abitanti nel 2021). E la recente legge urbanistica approvata dalla Regione non sembra in grado di arginare la cementificazione e il consumo di suolo. 

Tra le aree protette regionali, incessante è il lavoro nelle 6 Oasi WWF presenti in Abruzzo (5 delle quali sono anche riserve regionali) e nelle altre aree nelle quali il WWF collabora alla gestione insieme ad altre associazioni o gruppi locali. Una fitta rete di collaborazioni che attraversa tutto l’Abruzzo, coinvolgendo in totale 15 comuni, 9 riserve naturali e altre 6 piccole aree e interessando habitat e specie prioritari dell’Appennino centrale. Nelle aree gestite dal WWF si sperimentano azioni di tutela e valorizzazione, creando anche opportunità lavorative, preziose soprattutto nei piccoli centri. Spesso le Oasi rappresentano aree di incontro, aggregazione e accoglienza, con un doppio ruolo conservazionistico e sociale. Propongono un turismo rispettoso dell’ambiente che porta un arricchimento culturale in chi le visita. Da segnalare per il 2023, il rapporto “Uno, nessuno e centomila” della Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF “Lago di Penne” e della Coop. Cogecstre che racconta delle più di 100.000 le presenze annuali turistiche, sociali e occupazionali dell’area protetta. Eppoi le audioguide con qr code realizzate nella Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF “Lago di Serannella” che permettono di supportare con un nuovo strumento la fruizione e la conoscenza di specie, ambienti e curiosità, consentendo la visita in autonomia a non vedenti e ipovedenti, le 7.500 presenze registrate nell’estate nella Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF “Calanchi di Atri”, la qualificazione come primo Forest Bathing Center (Centro di immersione forestale) in Abruzzo ottenuta dalla Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF “Gole del Sagittario” inserita anche nel circuito Oasi del respiro per il progetto “Golia-WWF”. 

  1. Attività venatoria e gestione faunistica 

Se il calendario venatorio della Regione Abruzzo negli anni è sicuramente migliorato, per la tutela di alcune specie continua a presentare alcune criticità non ancora sanate. Inoltre, ad aggravare il quadro, interviene un fatto ben più preoccupante, rappresentato dalla volontà, esplicitata di vari modi e contesti, del governo regionale di ampliare tempi, modalità e, purtroppo, anche specie, da destinare all’attività venatoria. 

A inizio del 2023, infatti, la Regione Abruzzo ha affidato a una società esterna la stesura di un disciplinare per la caccia al Cervo e al Capriolo e, dai documenti reperiti dal WWF, è evidente come la Giunta Marsilio si stia muovendo per aprire, in alcuni distretti territoriali, la caccia di selezione alle due specie di ungulati. A fine anno, da quanto letto sugli organi di stampa, sarebbe arrivato il nulla osta dell’ISPRA, che autorizzerebbe la caccia di selezione dei cervi al di fuori del Parco Sirente Velino e il loro controllo numerico all’interno del territorio dell’area protetta. Il WWF Abruzzo ha inviato una richiesta di accesso agli atti per valutare i documenti e le autorizzazioni a corredo del caso e continuerà a contrastare fortemente ogni decisione presa in questo senso. La campagna “La natura si ammira, non si uccide” è già partita e chiamerà tutti gli abruzzesi ad opporsi a questa tragica scelta che, non sostenuta adeguatamente da dati scientifici, oltre a danneggiare l’ambiente, rischia di ledere l’immagine della nostra regione. Tale decisione evidenzia solo la sudditanza del Governo regionale verso le richieste dei cacciatori e a farne le spese saranno animali bellissimi come cervi e caprioli. 

  1. Alberofobia in Abruzzo 

La situazione del patrimonio del verde nella nostra Regione è ancora preoccupante. Il WWF Abruzzo ha richiamato l’attenzione con il convegno “Facciamo il punto – Alberi, boschi e foreste nella Regione Abruzzo”, organizzato a L’Aquila a giugno insieme alla Coop. Cogecstre e al WWF locale. L’incontro è stato l’occasione per ricordare la necessità di una maggiore considerazione per gli alberi in Abruzzo e, nel concreto, per richiedere l’istituzione di un tavolo tecnico che raccolga diversi esperti, enti e associazioni e che funga come organo in grado di dare direttive e linee guida chiare su come e dove intervenire rispetto al patrimonio arboreo, sia esso relativo al verde urbano, alle alberature stradali, ai tagli boschivi. Durante il convegno si è discusso anche del regolamento forestale redatto dalla Regione Abruzzo e in fase di approvazione, chiedendo che vengano accolte le osservazioni delle associazioni ambientaliste e che non si trasformi nella somma delle richieste delle associazioni di categoria. 

  1. Educazione ambientale  

A novembre 2023, il WWF Abruzzo si è fatto promotore di una lettera alla Regione sottoscritta da ben 25 Centri di Educazione Ambientale operanti sul territorio regionale, in base alla L.R. n.122/99, per denunciare lo stallo che vive il settore dal 2021. Da tre anni, infatti, ad eccezione di una piccola iniziativa realizzata, ogni attività legata al mondo dei CEA della Regione Abruzzo è stata interrotta. È necessario l’avvio di un nuovo percorso di valorizzazione dei CEA abruzzesi, coinvolgendoli nei percorsi di gestione delle attività in campo ambientale e garantendo finanziamenti specifici che permettano alle strutture di realizzare formazione e informazione e non disperdere conoscenze e competenze create e consolidate negli anni.  

  1. I volontari, gli eventi e le guardie 

Nel 2023 sono proseguite le iniziative dei volontari del WWF Abruzzo e sono state organizzate molteplici iniziative: incontri pubblici, laboratori didattici, corsi di formazione, escursioni, visite guidate, attività di campo, convegni… Sommando le iniziative di Oasi, organizzazioni, gruppi attivi e nuclei di vigilanza, in pratica non vi è stato un giorno dell’anno che si sta per chiudere senza una iniziativa con il logo del panda! 

Nell’ambito della campagna del WWF Italia “GenerAzioneMare”, sono state numerosissime le iniziative organizzate dai volontari lungo tutto il litorale, tanti chilometri di spiaggia sono stati liberati dai rifiuti e in particolare della plastica che continua a essere una delle principali minacce per l’ecosistema. 

La sezione locale del WWF Chieti-Pescaraha organizzato iniziative con le scuole nel Parco naturalistico dell’ambiente della sabbia e delle dune di Pescara e, in collaborazione con il Museo universitario di Chieti, le giornate per “Darwin Day” e “M’ammalia” e la premiazione del Concorso Fotografico “Urban Nature – Festa della Natura in città” con Mostra delle fotografie ancora in corso. 

Tante le iniziative organizzate dal WWF Teramo presso la nuova sede “Piano B, la casa della Legalità e dell’Ambiente”, gestita insieme altre associazioni in un bene sottratto alle mafie e concesso in comodato dal Comune di Teramo o nel Centro di Educazione Ambientale “Monti della Laga” di Cortino (TE). 

Da ricordare anche la collaborazione del WWF Zona frentana e costa teatina con la SASI per il concorso “C’era una volta l’acqua” con attività di educazione ambientale nelle scuole.  

Il WWF Abruzzo montano ha siglato insieme allo IAAP-WWF un protocollo di intesa con l’Ordine delle psicologhe e degli psicologi d’Abruzzo per promuovere e divulgare la psicologia ambientale e sensibilizzare sulla necessità di un cambiamento attivo dei comportamenti che generano danno alla biodiversità, ai suoi equilibri e al benessere psico-fisico delle persone. 

Tutte le strutture locali del WWF Abruzzo hanno collaborato alla realizzazione di eventi durante gli appuntamenti fissi dell’Associazione, Earth hour – Ora della Terra, la Festa delle Oasi, Urban Nature – La natura in città, anche in collaborazione con altre associazioni, enti e i Carabinieri forestali

Tante, inoltre, sono state le osservazioni del WWF Abruzzo su piani e progetti presentati da enti e da privati e le vertenze che hanno visto impegnata l’Associazione in prima linea, grazie anche agli avvocati del Panda, un nucleo di legali che aiuta il WWF nelle vertenze più complesse.  

Alla rete del WWF Abruzzo appartengono anche due nuclei delle Guardie ambientali WWF che svolgono un’azione di controllo e tutela sul territorio, segnalando illeciti e reati. Nel corso del 2023 sono proseguite le attività di sorveglianza nell’ambito del progetto LIFE-ARCPROM “Bentornato Orso gentile” in collaborazione con i Carabinieri forestali e il Parco Nazionale della Maiella e quelle definite nell’ambito della convenzione con la Regione Abruzzo per la vigilanza ittica sui fiumi. Inoltre, è stato organizzato un corso di formazione per nuove guardie giurate volontarie per le provincie di Chieti e Pescara e 17 nuove guardie diventeranno operative nel nuovo anno. 

A conclusione dell’anno, un pensiero affettuoso va a Claudio Calisti, scomparso ad aprile dopo una lunga malattia. Claudio è stato fondatore e presidente del WWF Teramo e per anni consigliere regionale del WWF Abruzzo, volontario instancabile e appassionato, un grande esempio per tutta la grande famiglia del panda che continua a ricordarlo nelle azioni di difesa ambientale. 

“Anche nel 2023 l’attività del WWF Abruzzo – conclude Filomena Ricci, recentemente riconfermata per i prossimi 4 anni, delegata WWF Abruzzo – è stata costante e capillare, sia in merito a ciò che riguarda l’opera di sensibilizzazione e l’educazione ambientale, sia per gli aspetti legati alle azioni di denuncia e osservazione dell’andamento dei progetti, sia per il lavoro instancabile svolto dai nostri volontari, che mettono a disposizione un po’ del loro tempo per la tutela della natura; a tutti loro, ai presidenti delle organizzazioni locali, ai referenti dei gruppi tematici, ai componenti della Segreteria tecnica regionale e del Comitato scientifico, ai direttori e al personale delle Oasi e dei Centri di Educazione Ambientale, alle guardie, agli avvocati, a tutti gli attivisti e ai tanti soci e donatori che ci sostengono va un sentito grazie e l’invito a continuare a occuparsi di questi temi con la passione e l’entusiasmo che caratterizzano la nostra Associazione.” 

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