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“Il femminicidio di Alina ha scosso profondamente la comunità di Spoltore, e per questo siamo felici di ospitare questo momento di riflessione alla presenza anche del candidato alla Presidenza della Regione Abruzzo Luciano D’Amico che su questi temi è particolarmente sensibile. E’ un’occasione anche per comprendere assieme cosa è possibile fare, a tutti i livelli. Il contrasto alla violenza sulle donne deve diventare un impegno a cui sono chiamate e chiamati tutte e tutti, dalla cittadinanza fino naturalmente alle istituzioni”: lo ha detto la sindaca Chiara Trulli aprendo alla Sala consiliare di Spoltore l’incontro organizzato dalla Democratiche abruzzesi con il Partito Democratico regionale “Costruire una società libera dalla violenza”.

D’Amico ha sottolineato: “La violenza contro le donne si combatte tutti i giorni. E averne parlato oggi a Spoltore, in una data diversa dal 25 novembre, è già di per sé un messaggio importante. Sono convinto che lì dove gli apparati legislativi hanno, negli anni, incrementato le normative legate alla repressione del fenomeno, va aggiunto il ruolo fondamentale che ha la scuola, che non deve solo istruire all’affettività ma formare su di essa, attraverso lo studio di discipline come la letteratura ma anche attraverso programmi specifici”.

Lorenza Panei ha ricordato la proposta di legge delle Democratiche abruzzesi, di cui è portavoce, presentata assieme al Pd in Consiglio regionale, che punta proprio sull’educazione.

E’ intervenuta anche Sara Ferrari, deputata del Pd, capogruppo nella Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio: “La nuova legge approvata dal Parlamento pochi giorni fa prevede il rafforzamento delle ‘misure cautelari’ come il braccialetto elettronico, il divieto di avvicinamento alla vittima e l’allontanamento del maltrattante, in chiave di prevenzione secondaria, per cercare di evitare che dalla violenza si passi al femminicidio. Tutto ciò però necessita di formazione specifica di tutti gli operatori che hanno a che fare con le vittime di violenza, perché sappiano riconoscerla e gestirla, ma soprattutto della magistratura, che sia capace di attivare queste misure nei tempi e nei modi più efficaci. Il Pd ha votato favorevolmente a questa legge proprio perché è riuscito a fare inserire accanto alle misure repressive quelle di formazione, che cercano di aumentare la competenza continua e specifica del personale. Purtroppo è rimasto fuori da questo passaggio normativo un tema fondamentale, che noi avevamo proposto di affrontare, che è quello della prevenzione primaria e cioè l’educazione all’affettività e alla parità, per promuovere relazioni uomo-donna corrette e rispettose delle differenze e della libertà delle donne”. 

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