Il Forum FRA 2023, che si terrà presso l’Imago Museum di Pescara dal 2 al 3 dicembre, è un’occasione per promuovere nuovi modelli partecipativi e collaborativi tra giovani, istituzioni, imprese, professionisti e artisti, all’insegna del Futuro, della Ragione e dell’Arte (FRA).
L’evento, ideato e curato dall’Associazione HUB-C, giunto alla quarta edizione, si propone di favorire la prossimità generativa, ovvero il confronto e la collaborazione tra persone di età diverse. In questo modo, si intende ampliare l’esperienza “professionale” dei giovani sul campo e il loro senso di responsabilità nei confronti degli altri e del territorio circostante.
Il programma del Forum 2023 prevede sei incontri, a cui parteciperanno protagonisti di spicco del panorama italiano e europeo.
«L’obiettivo è creare un’infrastruttura di legami sociali e di fiducia fra generazioni. Questo è un elemento fondamentale per lo sviluppo di ogni comunità» – afferma Giovanna Romano, ideatrice del Forum e presidente dell’Associazione HUB – «in quanto rappresenta la radice di ogni altra forma di attività umana: politica, economica, lavorativa».
Il Forum FRA 2023 è dunque un’occasione importante per dare voce ai giovani e per costruire un futuro migliore per tutti, creando un ambiente in cui giovani e adulti possano incontrarsi, confrontarsi e collaborare fattivamente.
Il Forum, vede, fra gli altri, il contributo del Comune di Pescara, la compartecipazione della Camera di Commercio Chieti-Pescara, la rinnovata partnership con la Fondazione PescarAbruzzo all’interno dell’Imago Museum, la collaborazione con la Bbslombard e la rivista ÆSArts+Economics, e la collaborazione con il gruppo di studio del nuovo centro di ricerca interdipartimentale BACH dell’Università degli studi “G. d’Annunzio”.
Giovanna Romano, il Forum, è presentato come “non il solito convegno, va oltre le solite lezioni, saranno due giorni di Agorà aperta a tutti, in particolar modo, alle giovani generazioni, parte attiva del progetto”. Qual è l’intento precipuo del Forum?
«L’intento del Forum è stato quello di proseguire un percorso che era stato tracciato nella precedente edizione che ha visto giovani e adulti insieme in un dialogo generativo. Così identificandoci ed identificandomi con le reali esigenze evolutive, formative e relazionali dei ragazzi ho costituito un gruppo interdisciplinare e intergenerazionale che ha lavorato insieme per la progettazione dell’edizione di quest’anno.
Il coinvolgimento di ragazze e ragazzi da diverse scuole di Pescara, di dottorandi e dottorande, di professori e professoresse, nonché di professioniste e di professionisti del terzo settore provenienti da tutta Italia ha contribuito alla costruzione di un Forum che ha dato voce e spazio a tutte le sue componenti, ma l’intento maggiore è dare voce e spazio alla cosiddetta “Generazione Z”, quindi persone dai 15 ai 25-26 anni, una fascia di età culturalmente e socialmente sottorappresentata e spesso marginalizzata. »
Qual è il fine di un Forum in cui i giovani non hanno solo diritto di parola ma lavorano concretamente alla programmazione dello stesso? «Ho incoraggiato i giovani soprattutto a mettere in luce le proprie emozioni, i propri ideali e i propri valori, al contempo ho cercato di fornire loro maggiori strumenti per prender parte alla costruzione di una società più inclusiva, equa e fiorente. Una volta adeguatamente formati, spero che ragazzi svolgano una funzione educativa e di tutoraggio nei confronti dei loro coetanei, esperienza la cui efficacia risiede nella valorizzazione e nel rispecchiamento offerto a giovani mentori. In tal maniera l’Associazione cerca di incentivare nuovi modelli partecipativi e collaborativi fra giovani e adulti con un progetto in comune che vuole favorire la prossimità generativa e lo sviluppo di nuove competenze in un ambiente unico e partecipato quale il Forum. »
Cosa avete fatto praticamente? «Adottando metodologie diverse, tra cui il protocollo Pre Text, che ho coordinato con gli imprenditori. (Si tratta di un protocollo pedagogico ideato da Doris Sommer della Harvard University per la promozione di un’educazione olistica e inclusiva attraverso le arti; è una metodologia adattabile ad un’ampia gamma di contesti e propone un approccio flessibile all’insegnamento) Ho messo in contatto i ragazzi con il gruppo di lavoro e da questo contatto, tramite il protocollo Pre Text, abbiamo iniziato a sviluppare le tematiche del Forum. Ho capito che poteva essere un buon modo per dialogare tra ragazzi ed imprenditori e confrontarsi su tematiche che entrambi hanno ritenuto importanti, tra cui l’ansia del tempo. È importante sottolineare che le tematiche dei panel sono state costruite dai ragazzi, che hanno avuto il compito di stilare il programma del Forum, per quelle che sono le loro competenze.»
Il programma di quest’anno prevede 6 incontri a cui sono stati invitati protagonisti di spicco nel panorama italiano e europeo, che si confronteranno non solo con gli esperti del posto, ma soprattutto con relatori giovani e il pubblico in sala. Un tema molto particolare sarà affrontato nel primo panel “Shit is life, life is Shit” (La merda è vita, la vita è merda) coordinato dall’immunologo Fulvio D’Acquisto, Professore School of Life and Health Science University of Roehampton e da Emanuela Roberti, psicoterapista e supervisor UKCP, MBACP Regno Unito. Cosa dobbiamo aspettarci? «Il tavolo è un panel contro i tabù, ispirato alla performance di un’artista ed attivista statunitense. Si potrà parlare, ed anche il pubblico potrà farlo – della propria merda non solo dal punto di vista dell’azione fecale, del benessere fisico, ma anche e soprattutto dal punto di vista metaforico.»
Una veloce presentazione degli altri incontri? «Gli altri incontri saranno sui luoghi, sul lavoro, su cui c’è molto da parlare soprattutto in relazione ai ragazzi, troppo spesso sottopagati. Ma vi è anche da dire che spesso le aziende sentono che i ragazzi non investono nel lavoro le proprie idee, le proprie speranze, né il proprio futuro, considerandolo solo una minima parte della loro vita.
Ci sarà, inoltre il tavolo delle tecnologie, in cui sarà messo in luce il pensiero dei ragazzi, non corrispondente a quanto ci dicono gli psichiatri che parlano di gravi dipendenze da tecnologie e tecno-stress. Ovviamente si parlerà anche di Intelligenza Artificiale e metaverso.
Domenica parleremo, con il supporto di Giusy Sica, ricercatrice e founder Re-Generation (Y)outh think tank, specializzata in empowerment politico, sociale, economico e culturale dei giovani, dell’importanza e di quale funzione avrà il Manifesto Programmatico nell’ambito della Comunità. Il Manifesto verrà stilato entro marzo da 40 fra ragazzi e ragazze, dai 15 ai 27 anni, provenienti da scuole secondarie e di alta formazione del territorio. »
Come definiresti il Forum, in poche parole? «Sperimentale, un laboratorio a cielo aperto, una scatola vuota che diventa una possibilità per tutti. È Futuro, Ragione ed Arte. È la volontà di trovare nuove strade oltre quelle già battute»
I ragazzi coinvolti nel comitato del Forum sono: Agata Pain, Irene Cabasso, Giulia Aquilini, Giulia Candeloro, Alessandra Passaretti, Emidio Giovannini, Giorgia Speziale, Marta Viola, Ludovica Pace, Giada Di Sapio.
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Si consiglia la prenotazione.
Link pagina Facebook: https://www.facebook.com/profile.php?id=61553488524324