CONDIVIDI

Ho presentato un’interrogazione parlamentare a risposta scritta al Ministro per lo Sport Andrea Abodi in merito alla vicenda delle Naiadi di Pescara. Questo mio atto di sindacato ispettivo punta a sapere se il Ministro sia a conoscenza dei fatti accaduti negli ultimi mesi, e se non intenda verificare, per quanto di sua competenza, al fine di scongiurarne la chiusura, quale sia la destinazione del complesso sportivo, anche in seguito alle notizie emerse dell’avvio di uno studio per il recupero e il rilancio delle Naiadi voluto dal presidente della Camera di Commercio di Chieti-Pescara e verificare, altresì, la veridicità di un’eventuale comunicazione in merito, pervenuta dal dirigente della struttura regionale competente, Carlo Tereo De Landerset, agli uffici regionali e al presidente in carica.

Nel testo ho ricordato che “le piscine Le Naiadi costituiscono, da circa 50 anni, il più importante impianto sportivo del centro Italia dedicato alle discipline acquatiche, molto frequentato dai locali e diventato un punto di riferimento a livello nazionale ed internazionale per gli allenamenti di varie squadre nazionali e di vari eventi di nuoto”.

Ho altresì sottolineato come “la Regione Abruzzo, proprietaria del complesso sportivo, non disponendo di professionalità e personale adeguato per la gestione diretta della struttura, ha di volta in volta affidato la gestione dell’impianto a soggetti terzi, individuati sulla base di apposite procedure ad evidenza pubblica; purtroppo a causa delle profonde criticità strutturali e gestionali subentrate nel corso degli anni, dopo i ripetuti sforzi di cercare sempre di curare i rapporti tra la parte pubblica e quella privata per scongiurare la chiusura di un complesso sportivo così importante, da ultimo la Regione Abruzzo in data 12 giugno 2023 ha pubblicato il bando di gara europeo per l’affidamento in concessione ventennale della gestione operativa del centro e, in pendenza della scadenza per la presentazione delle domande per la gestione ventennale fissata per il 31 luglio 2023, gli uffici regionali con determinazione n. 285 del 30 agosto 2023 avrebbero proposto alla società Club Acquatico Pescara SSD l’affidamento diretto della gestione transitoria dell’impianto dal 1° settembre 2023 sino a fine anno, in considerazione dell’interesse concreto che la stessa società avrebbe manifestato nel partecipare alla gara europea”.

Ho quindi fatto notare che “nel corso di una conferenza stampa, al contrario, il Presidente del Club acquatico ha asserito di essere stato estremamente forzato ad accettare la gestione ventennale del complesso sportivo; la vicenda è stata portata all’attenzione della Procura di Pescara, che ha emesso un decreto di sequestro della struttura ed ha iscritto quattro persone nel registro degli indagati per turbativa d’ asta perché la gestione della gara, conclusasi con l’affidamento della gestione al Club Acquatico Pescara, unico partecipante, sarebbe stata caratterizzata da plurime violazioni della normativa di settore. Di conseguenza, la Regione ha annullato in autotutela sia l’affidamento provvisorio per quattro mesi da settembre a dicembre 2023, sia quello successivo relativo alla concessione ventennale al Club Acquatico, con ovvie conseguenze di disagi e spese a vuoto per i numerosi utenti e di incertezze sul posto di lavoro per il personale, ancora in attesa delle spettanze dei mesi passati”.

Infine, ho aggiunto che “considerata l’importanza regionale e nazionale dell’impianto sportivo, pare che lo stesso Presidente della Camera di Commercio Chieti-Pescara abbia fatto redigere uno studio per il recupero e il rilancio delle Naiadi”.

Restano da chiarire il ruolo di Vincenzo Serraiocco, il nome di chi lo ha suggerito e quello di chi lo ha chiamato, e come mai sia stato coinvolto in questa operazione pur essendo noto che ha in corso un processo per bancarotta fraudolenta proprio per la gestione precedente delle Naiadi.

Sono domande che presto troveranno risposta, ma intanto quella struttura non può essere lasciata affondare nella distrazione e nella superficialità di chi ne è proprietario. Se la Regione targata centrodestra in 56 mesi non è riuscita a trovare una soluzione per tenere aperte le piscine, si affidino le stesse a chi è in grado di gestirle, senza ricorrere a pasticci e sotterfugi di natura legale e amministrativa.

On. Luciano D’Alfonso

CONDIVIDI