La violenza di genere, in particolare quella contro le donne, è figlia della cultura del non rispetto,
della degenerazione del rapporto di coppia che degrada l’altro da persona che si dichiara di
amare, ad oggetto sul quale sfogare le proprie debolezze, le proprie frustrazioni, i propri
insuccessi, le proprie carenze.
I numeri della violenza sulle donne, in Italia, ci dicono che non è un problema di classe sociale
delle persone coinvolte e che è irrilevante che esse vivano al nord o al sud del Paese, che siano
italiane, europee o extracomunitarie. Gli episodi che ormai quotidianamente riportano le
cronache, ci raccontano di un male che permea la società, di un tempo nel quale sembra essere
venuto meno il rispetto per l’altro.
Cambiare la cultura del non rispetto partendo da sé stessi, dalla consapevolezza di poter e dover
essere artefici del proprio destino e costruttori del proprio futuro, è quello che il Soroptimist
International di Chieti vuol contribuire a fare con iniziative come quella che si è tenuta ieri, 29
novembre, nella Palestra del Palazzetto Santa Filomena, in uno spazio di tempo ritagliato
all’Assemblea di Istituto del Liceo Classico G.B. Vico, nel quale le socie del club teatino si sono
confrontate con ragazzi ed insegnanti.
L’incontro è stato coordinato dai rappresentanti di Istituto Federico Ciaschetti, Gabriele
Mammarella, Francesco De Benedictis e da quelli della Consulta Alae Tarhi e Francesco Paolo
Barbacane. Per il Soroptimist Club di Chieti, hanno dialogato con gli studenti Silvana Chiulli,
formatrice e life coach, e Anna Gloria Pansa, già insegnante di italiano e storia negli istituti
superiori. Durante il dibattito sono intervenute anche le soroptimiste Serena Cuccurullo, Stefania
Donatelli, Angela Bascelli, Antonella Cericola e Marzia Mucci.
Si è trattato di un incontro di carattere informativo/formativo, con l’obiettivo di fornire ai
partecipanti strumenti per il raggiungimento della consapevolezza di sé, finalizzata a contrastare
la violenza di genere, e non solo. Nel corso dell’iniziativa sono stati distribuiti a tutti i ragazzi dei
braccialetti con l’iscrizione “io mi rispetto”. Questo, infatti, il messaggio che si è voluto
trasmettere nell’ambito del contrasto alla violenza di genere e alla sua pericolosa diffusione in
una fascia d’età sempre più bassa