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Scoperto l’utilizzo di crediti d’imposta non spettanti per oltre 290mila euro finanziati dal PNRR, fondi messi a disposizione dall’Unione Europea per rilanciare il Paese dopo la crisi pandemica, stimolare la transizione ecologica e digitale e favorire il cambiamento strutturale dell’economia nazionale.

Le Fiamme Gialle pescaresi hanno rilevato le irregolarità amministrative per la fruizione dei benefici, nell’ambito dei controlli sul corretto impiego delle risorse del PNRR erogate per investimenti in beni strumentali tecnologicamente avanzati, nel Progetto Industria 4.0, e per la formazione del personale, nel Progetto Formazione 4.0. Per queste specifiche forme di incentivo, le linee di rilancio dell’economia hanno previsto una dotazione finanziaria di 13 miliardi di euro.

Destinatari dei fondi un campione eterogeneo di soggetti economici: ditte del settore edilizio, società di servizi accessori per i trasporti merce, imprese attive nel campo della sanità, nei servizi di automazione e anche lavori di meccanica generale.

Il 50% dei soggetti controllati è stato segnalato all’Agenzia delle Entrate per investimenti non inerenti all’utilizzo dei crediti di imposta.

L’intervento rientra nelle azioni condotte dal Corpo in qualità di “polizia della spesa pubblica”, per il controllo della corretta gestione delle risorse a valere sul bilancio dell’Unione europea, con particolare riguardo ai consistenti contributi erogati grazie al programma Next Generation EU e, più in particolare, in relazione alla gestione, monitoraggio e controllo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con cui sono stati fissati ambiziosi obiettivi per il Paese, anche di concerto con le istituzioni europee.

La Guardia di finanza, protagonista della “Rete dei referenti antifrode del PNRR”, in tale contesto, è chiamata a esercitare compiti di controllo anche di natura preventiva, finalizzati a garantire l’efficienza complessiva del sistema.

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