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L’edificio che ospita in piazza della Repubblica la sede dell’Icranet, Centro Internazionale per l’Astrofisica Relativistica, da questa mattina porta il nome  di Carlo Pace, sindaco di Pescara dal 1994 al 2003. Un riconoscimento, voluto dal Comune, per un protagonista indimenticato della vita amministrativa cittadina che ha svolto il suo lavoro con abnegazione, portando avanti una brillante opera culturale e umana e diventando un insostituibile punto di riferimento per gli amministratori. In mattinata, dalle ore 11.30, in Piazza della Repubblica, la cerimonia di intitolazione alla presenza dei familiari, la moglie del compianto primo cittadino Rossana, i figli Laura e Bruno, e il nipote Carlo che ha scoperta la targa che indica l’intitolazione al nonno di quello che fu un tempo il blocco centrale della vecchia stazione ferroviaria,  poi ristrutturato nel corso degli anni. Fu proprio Carlo Pace a volere con determinazione che quella che fu la parte centrale della vecchia stazione ferroviaria divenisse sede del centro di ricerca e di studio Icranet. Questa mattina hanno presenziato all’evento  il direttore dell’Icranet, professor Remo Ruffini, il sindaco di Pescara Carlo Masci, il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, il presidente del Consiglio comunale Marcello Antonelli, il senatore Nazario Pagano, una vasta rappresentanza di assessori e consiglieri comunali, il prorettore dell’Università d’Annunzio Tonio Di Battista, le autorità civili e militari ed esponenti del mondo accademico e della cultura. Ha partecipato anche una rappresentanza degli studenti dell’istituto Acerbo.

“Carlo Pace aveva una grande visione, grandi competenze e onestà. Volle con forza che questo edificio – ha detto nel suo intervento il sindaco Carlo Masci – ospitasse la sede dell’Icranet, perché voleva proiettare Pescara, la città di cui era sindaco e amava profondamente, nella conoscenza del mondo e delle stelle, che voleva guardare al futuro. Questo Centro, che rientra in una rete di grande importanza internazionale, è dunque un gioiello di Carlo Pace e quindi della nostra città. Per tali ragioni a noi fa davvero piacere essere testimoni di questo momento proprio perché vogliamo che questo edificio simbolico gli resti dedicato per l’eternità”.

La signora Rossana, vedova Pace, si è dichiarata “sorpresa per una così numerosa presenza di persone per questa cerimonia di intitolazione. Ringrazio Icranet e l’Amministrazione. Mio marito Carlo incontrò il professor Ruffini nel 1995 e si appassionò alla prospettiva di creare questa struttura di ricerca che oggi è un vanto non solo per Pescara ma direi per l’intero Abruzzo. Mio marito era un visionario, alcune volte metteva in campo obiettivi e idee inaspettate ma sempre nel bene della città. Questa sede fu quindi inaugurata nel 1998. Personalmente e con la mia famiglia siamo molto emozionati per questa importante occasione e credo che anche Carlo oggi sarebbe molto orgoglioso. Ringrazio davvero tutti”.

Il professor Remo Ruffini ha tratto gli auspici “affinchè le istituzioni locali e l’Università stiano al fianco di Icranet, proprio nel nome di Carlo Pace che credette molto in questa realtà. Mi auguro che questi spazi divengano sempre più luoghi di scienza e di ricerca per un numero in crescita di dottorandi. Noi ne abbiamo formati centinaia e crediamo che il prestigio del polo di Pescara debba essere destinato ad aumentare con una rete di collaborazioni importanti“.

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