CONDIVIDI

Non è solo dipingere, è molto più che fotografare. E’ uno studio dell’immagine intenso e personalissimo quello che Gianluca Chiodi propone attraverso le sue opere che, da sabato 28 ottobre, con vernissage alle ore 17,30, saranno esposte in una personale nello spazio arte del Museo delle Genti d’Abruzzo. “Genesi – l’ec-citazione della pittura” raccoglie vent’anni di ricerca e produzione dell’artista lombardo: una mostra antologica che definisce il lungo percorso dell’artista nello studio dell’ambiente e del corpo, intesi nella loro “purezza” spogliati di tutto ciò che è superfluo. “Genesi” è curata da Barbara Frigerio, che va alle radici dei lavori di Chiodi riproponendo quell’opera al nero che è la matrice che informa le diverse esperienze artistiche dell’autore. Le figure emergono da un fondo che allo stesso tempo le accoglie e le valorizza, spingendo la luce anche oltre quello che l’occhio può vedere. Dall’immagine all’immaginazione, in una sintesi che stringe le due anime, quella che scatta e quella che dipinge, in un’unica potente realtà.

“Non è fotografia, né pittura, ma l’una e l’altra insieme – scrive Frigerio – un unicum ottenuto attraverso una rivisitazione di una procedura antica: l’encausto. Gli antichi romani scioglievano i pigmenti di colore nella cera e poi applicavano questa mistura all’intonaco, Chiodi reinventa questo procedimento utilizzando come base la fotografia e il risultato è assolutamente d’effetto. L’immagine fotografica dona all’opera quella minuzia di dettagli che ci riporta alla pittura antica, ma la materia “cereo-pittorica” conferisce una densità e uno spessore nuovo. Corpi ed oggetti sembrano immersi in un magma oscuro dal quale cercano di riemergere”.

La mostra resterà aperta fino al 19 novembre con orario 9-13 dal lunedì al venerdì e dalle 16 alle 20 sabato e domenica.

CONDIVIDI