I Consiglieri Comunali Romina Di Costanzo (Partito Democratico) e Giovanni Bucci (Movimento 5 Stelle) accendono i riflettori su un aspetto cruciale della politica viabilistica in città, alla luce dell’annunciato progetto di riqualificazione di Via Vestina, finanziato con fondi PNRR per un importo complessivo di 3 milioni di euro e lo fanno in una conferenza stampa congiunta al Parco Guy Moll, nel cuore del quartiere di Villa Carmine, in cui i due consiglieri risiedono.
“Bene – dichiarano i Consiglieri – che il Comune abbia colto l’opportunità offerta dal PNRR per riqualificare Via Vestina, un importante arteria della città, tuttavia è nostro dovere denunciare la scelta dell’Amministrazione, la quale ha deciso di privilegiare la riqualificazione del solo primo tratto di questa arteria, lunga complessivamente più di 5 chilometri, destinando più di 2/3 dell’intera somma, circa 2 milioni di euro per il primo lotto di 600 metri, fino a intersezione con Via Di Vittorio, e 1,5 km per il secondo lotto, fino a intersezione con Via Togliatti”.
“Una decisione inaccettabile – dichiara Romina Di Costanzo – poiché più della metà della via, il tratto più interno interessato dai maggiori flussi di traffico in attraversamento e raccordo con l’hinterland vestino è altrettanto popoloso, affetto da un elevato traffico, maggiore tasso di incidentalità, purtroppo anche mortale, e densamente abitato. Tuttavia, per l’Amministrazione l’intersezione con Via Togliatti costituisce il finis terrae ispanico per i romani, e il restyling dei 3 km della via è relegato al semplice rifacimento della carreggiata, limitandosi a una banale riasfaltatura e rifacimento segnaletica, senza contemplare soluzioni che regolamentino i flussi e garantiscano sicurezza per pedoni, ciclisti e disabili oggi costretti a invadere la carreggiata per potersi muovere, e perpetuando la pericolosa concezione dell’arteria come ‘Chilometro lanciato’, in cui si ignora la presenza di istituzioni importanti e strutture essenziali per la comunità. Una scelta di riqualificazione che fa emergere un triste e inaccettabile distinguo tra luoghi della città privilegiati e non e cittadini di serie A e B”.
Ciò che preoccupa di più i due consiglieri è infatti la situazione del terzo lotto, quello più problematico dal punto di vista della sicurezza stradale. È noto che in questa parte di Via Vestina si registrano frequenti incidenti, nonostante la presenza di scuole, asili, palestre, attività commerciali, chiese e luoghi di aggregazione.
“Non possiamo più permetterci – aggiunge Di Costanzo – di dissipare fondi pubblici in progetti che non servono alla nostra città. È tempo di una svolta decisa e di una visione a lungo termine, in cui ogni euro investito sia una risorsa preziosa, capace di migliorare la vita dei cittadini. Non possiamo più ignorare l’importanza di progetti funzionali, sicuri e sostenibili, che rispecchino le reali esigenze della nostra comunità. Gli investimenti pubblici devono essere un patrimonio per il futuro, progetti su cui guardare con orgoglio, non spese inconcludenti che nel tempo dovrebbero essere costantemente riviste”.
Per Giovanni Bucci “La Via, da sempre da noi attenzionata, rimane un’eterna incompiuta e il progetto non risponde alla sicurezza di chi ci vive e la percorre”. “Anche sotto il profilo delle barriere architettoniche – fa notare Bucci – il progetto di riqualificazione è stata bocciato, come emerso in una commissione consiliare da un team di professioniste incaricate di redigere il PEBA per un’area della città”
“Ciò che emerge chiaramente – accusano i consiglieri – è la mancanza di una visione strategica per la città e per il futuro di Via Vestina. È da tempo in fase di redazione il Piano urbano del traffico, per il quale il Comune è inadempiente da anni in quanto obbligatorio per legge, anche se oggi sono maturi i tempi per la redazione di un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, strumento volontario che è diventato obbligatorio dal 1 gennaio 2023 per i comuni con popolazione superiore a 100 mila abitanti, realtà che ci apprestiamo a diventare nel processo in corso di fusione. L’interrogativo fondamentale è se si intenda trasformare l’arteria in una strada urbana a traffico limitato con adeguati arredi, oppure se si voglia preservare la nozione di un chilometro lanciato, privo di sicurezza per ciclisti e pedoni. Riteniamo che cambiare la percezione di questa pericolosa strada sia possibile solo attraverso la progettazione di una prosecuzione della via lungo il fiume, che potrebbe alleggerire il traffico, soprattutto da mezzi pesanti, e trasformare Via Vestina in una strada urbana accogliente e sicura. Senza questa prospettiva di futuro, non ha senso limitarsi a rifare la segnaletica stradale e adottare soluzioni tecnologiche intelligenti quando i mezzi continueranno a sfrecciare, mettendo a rischio la vita dei cittadini”.
“Auspichiamo – concludono Di Costanzo e Bucci – che l’Amministrazione riconsideri questa strategia e si impegni a progettare una Via Vestina che rispecchi le reali esigenze della comunità, garantendo sicurezza, sostenibilità e una visione a lungo termine per la città. È giunto il momento di agire per il bene di tutti i cittadini e per una città più vivibile e sicura”.