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Le porte d’Abruzzo…quasi chiuse. L’aeroporto internazionale d’Abruzzo, che funge da porta d’accesso ad una bellissima regione con peculiarità uniche a renderla davvero speciale per molteplici aspetti, invece di essere un volano per turismo e sviluppo economico rischia di diventare una splendida occasione sprecata, Il potenziale dell’aeroporto come motore economico e turistico vitale è innegabile, ma un esame critico rivela invece una serie di opportunità mancate, prestazioni deludenti e un’allarmante mancanza di visione strategica che deve invertire presto. Anzi, prestissimo. Tanti e variegati i problemi che frenano lo sviluppo del potenziale dello scalo abruzzese, a partire dalla mancanza di sviluppo infrastrutturale.

“Per un aeroporto che aspira ad attrarre sia turisti sia viaggiatori d’affari, le sue strutture terminali sono obsolete e mal equipaggiate per gestire le esigenze dei moderni viaggi aerei”, sottolinea Antonio Scaparrotta, Dirigente Provinciale Chieti di Azione. “Un altro problema significativo risiede nella connettività dell’aeroporto”, continua Scaparrotta. Se infatti l’Abruzzo vanta un ricco patrimonio culturale e un paesaggio naturale mozzafiato, l’aeroporto fatica a fornire opzioni di volo convenienti e competitive con un numero limitato di compagnie aeree e di destinazioni servite a rendere difficile per i viaggiatori l’accesso alla regione. “Questa mancanza di connettività ha un impatto negativo diretto sulle prospettive turistiche e commerciali”, continua Scaparrotta, Dopo l’addio di ITA e il collegamento con Milano, e la perdita del collegamento importantissimo con Torino, nella stagione invernale da ottobre a marzo i collegamenti scenderanno solo a sei. Si avranno Bergamo con 13 voli settimanali; Londra e Charleroi 3, Bucarest, Francoforte Hahn e Catania 2”. Incrementi di frequenze sono previsti in occasione delle festività di Natale: oltre a Ryanair, le tratte attive sono quelle per Tirana con Wizzair e Lussemburgo con Luxair, ma non basta. Perchè questa situazione? “Manca del tutto una visione programmatica di sviluppo e il sistema di incentivazioni risulta inefficiente”, è la risposta di Scaparrotta. In questo quadro, l’aeroporto di Ancona di tutta risposta fa registrare un aumento delle frequenze dei voli del 13% rispetto all’anno scorso. “L’aeroporto d’Abruzzo è un esempio da manuale di potenziale inespresso. Per sbloccare il pieno potenziale dell’Abruzzo come fiorente destinazione turistica e hub per le attività commerciali, è imperativo che la Regione faccia un cambio di passo e le prossime elezioni regionali del 2024 rappresentano un’ottima occasione per trasformare l’aeroporto in un asset vitale e di successo per l’Abruzzo e, conseguentemente, per l’intero Paese”

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