CONDIVIDI

“Viale Marconi, allo stato attuale, rappresenta l’ennesimo fiasco dell’amministrazione Masci, che è riuscita a trasformare in poco tempo una delle arterie principali della città di Pescara in una delle strade più pericolose della città. L’inerzia di Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia, su un collaudo fermo da ormai 7 mesi sta costando caro alla città, sia in termini di viabilità che economici. Altro che viabilità a quattro corsie, qui siamo difronte a una vera e propria Caporetto, di cui però nessuno si prende la responsabilità” ad affermarlo è il Vicepresidente del Consiglio regionale, Domenico Pettinari, da sempre al fianco dei residenti, dei commercianti e dei comitati di Viale Marconi nella lotta a questo progetto scellerato che ha visto più volte i pescaresi scendere in piazza per protesta.

“Viabilità compromessa, parcheggi inesistenti, scarsa sicurezza per i pedoni e mancanza di segnaletica orizzontale: questo è lo scenario da incubo che è costretto a sopportare chi vive ogni giorno Viale Marconi.

Più volte sono stati chiesti incontri al Sindaco Masci, da parte di cittadini e comitati, per cercare una soluzione alternativa e condivisa che potesse dare respiro alle imprese e ai residenti della zona, ma l’amministrazione comunale di Pescara si è dimostrata lontanissima dalle reali esigenze dei cittadini, mostrando invece una certa arroganza istituzionale nel perseguire a tutti i costi un progetto rivelatosi fallimentare, che sta trasformando questo viale in una landa desolata.

Con la stessa arroganza, da diversi mesi si sta procedendo al taglio indiscriminato centinaia di alberi in città, da ultimo un’intera schiera di lecci, in Viale Primo Vere, sul lungomare sud di Pescara dopo via Pepe, corso Vittorio e strada parco, diversi erano anche in perfetta salute. Un vero e proprio “attacco” al verde pubblico, perpetrato con l’aggravante della mancanza di un ‘Piano regolatore  del Verde’ per la Città di Pescara, quindi uno strumento strategico con cui monitorare le aree verdi urbane.

Tutto questo denota una scarsa attenzione verso un patrimonio collettivo che invece dovrebbe essere curato e salvaguardato, in quanto portatore di enormi benefici di tipo igienico-sanitario, di conservazione della biodiversità, socio-economici e storici. Sacrificare tutto questo in nome della riqualificazione, senza tenere conto di tutti questi fattori è inaccettabile.

La presenza e l’accessibilità degli spazi verdi sono requisiti fondamentali per costruire città davvero sane, sostenibili ed inclusive” conclude

CONDIVIDI