“Per il canile municipale di via Raiale c’è chi gioca allo sfascio dai banchi dell’opposizione, lanciando accuse in maniera strumentale, e chi lavora per trovare una soluzione pensando esclusivamente al benessere dei cani come sta facendo la giunta del sindaco Carlo Masci. E’ nostra intenzione promuovere l’adozione di tutti gli ospiti del canile, garantendo un contributo ai cittadini, e ci auguriamo che siano davvero tutti accolti nelle case dei pescaresi, ma nello stesso tempo stiamo lavorando per realizzare una nuova struttura per gli amici a quattro zampe”. L’assessore Nicoletta Di Nisio risponde così alle polemiche sul canile che andrà chiuso entro e non oltre il 31 dicembre 2023, come disposto dalla Asl a seguito dei sopralluoghi eseguiti nel mese di agosto che hanno fatto emergere delle “non conformità” nella gestione della struttura riguardanti, sostiene la Asl, la tenuta del registro di carico e scarico e in particolare una pagina mancante, l’assenza delle informazioni legate ad alcuni cani, una pagina rilegata al contrario, alcune cancellature con il bianchetto e il mancato inserimento sul registro di carico e scarico di alcuni cani. Sono stati riscontrati anche nuovi ingressi nel canile nonostante il divieto, imposto dalla Asl nel 2022, di nuove introduzioni di cani.
“Sono stata io, e lo rifarei di nuovo, dice l’assessore, a chiedere l’intervento della Asl nel canile proprio perché ritenevo che il gestore (che riceve 70mila euro l’anno dal Comune, il doppio rispetto a 10 anni fa) non rispettasse la convenzione sottoscritta con il Comune che prevede (all’articolo 4) la regolare tenuta delle schede individuali dei cani, riportanti valutazione sanitaria e comportamentale, la registrazione dei dati segnaletici, la data di ingresso ed uscita, il numero di microchip e altro ancora. Dalla documentazione in possesso del Comune, poi, emergeva un numero di cani presenti nella struttura di volta in volta diverso. Se da una parte la Asl si è riservata di adottare i provvedimenti del caso a carico del gestore e del medico veterinario responsabile sanitario del canile rifugio, dall’altra il Comune non poteva far finta di nulla e si è attivato per il trasferimento. Un’altra questione di assoluto rilievo riguarda la situazione attuale del canile: su quell’area non si è mai investito, da anni e anni, in quanto è classificata a pericolosità idraulica elevata e molto elevata (nella Carta della pericolosità idraulica del piano stralcio difesa alluvioni regionale) e il canile proprio non potrebbe sorgere lì, con tutto ciò che ne consegue per il pericolo che correrebbero i cani. Proprio tenendo conto di questo enorme limite ci siamo attivati da tempo, come tutti sanno, per far sorgere un nuovo canile a Spoltore, in un’area che ci è stata donata e a questo scopo abbiamo anche ottenuto un finanziamento ministeriale. Uno stop al nostro progetto, che vedeva favorevole anche la Lega del cane, è arrivato proprio da Spoltore che non ci ha consentito per mesi di portare avanti questa iniziativa ma ora ci ha proposto delle aree alternative che valuteremo nei prossimi giorni, con dei sopralluoghi. Intanto abbiamo saputo dal ministero che il finanziamento può essere utilizzato anche su un sito diverso rispetto a quello originario per cui intendiamo puntare su un nuovo canile per garantire condizioni di vita migliori agli ospiti. Nel frattempo non ci sarà alcuna deportazione, nessuno sfratto dei cani, checché se ne dica da parte di chi è poco o mal informato. Il trasferimento al canile La Rupe di Civitella è finalizzato a garantire il benessere degli animali, rispettando le indicazioni della Asl e salvaguardando l’attività dei volontari. E’ questo che deve fare la buona politica e questo stiamo facendo, al di là delle strumentalizzazioni della minoranza che di certo non mirano a tutelare i cani”.