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«Una buona iniziativa». E’ il giudizio espresso dai rappresentanti delle tre principali
sigle associative del settore edile d’Abruzzo – Ance Confindustria, Aniem e Cna Costruzioni –
all’indomani dell’incontro tenuto ieri pomeriggio a Pescara con il Presidente del Consiglio
regionale Lorenzo Sospiri. Sul tavolo, il testo della proposta di legge regionale “Disposizioni a
sostegno degli interventi di miglioramento sismico ed efficientamento energetico del patrimonio
edilizio sul territorio regionale”, che tradotto sta per possibilità che la Regione Abruzzo, attraverso
le sue principali società controllate e partecipate, scenda in campo attivamente per assorbire parte
dei cosiddetti “crediti incagliati”, ovvero la massa imponente di denaro rimasta bloccata nei cassetti
fiscali delle imprese all’indomani dello stop deciso dal Governo al Superbonus 110%. Un blocco,
come più volte denunciato dalle stesse sigle, che potrebbe significare il fallimento per centinaia di
imprese, oltre che una bomba sociale per le famiglie, costrette a quel punto a pagare per intero le
somme dei lavori effettuati.
All’incontro di ieri, le tre sigle associative erano presenti con il Presidente regionale di Ance,
Antonio D’Intino; con i Presidenti dell’associazione provinciale Aniem di Chieti-Pescara e di
Teramo, Luigi Pagnini ed Enzo Marcozzi (con quest’ultimo anche il Direttore Alfonso Savini); il
Presidente di CNA Costruzioni e il Direttore regionale della CNA, Aurelio Malvone e Graziano Di
Costanzo. L’auspicio, da parte delle imprese – che si riservano di suggerire eventuali modifiche e
integrazioni al testo prima che approdi in Aula per la sua definitiva approvazione – è che «si faccia
presto, vista l’emergenza in corso e visto anche che la norma non prevede copertura finanziaria con
fondi della Regione. E che il processo di verifica su enti e società regionali interessati al
procedimento, di cui la Finanziaria regionale Fira sarà coordinatore, includa tutte le realtà più
grandi: in modo da rendere davvero consistente la massa di crediti fiscali ammessi a detrazione. Un
processo che, come la stessa legge prevede, andrebbe esteso anche alle partecipate degli enti
locali»

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