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Si svolgerà il 25 ottobre prossimo al Pala Dean Martin la prima assemblea cittadina interculturale nel quadro delle attività del progetto “DiverCities – Città Europee per la Diversità e la Partecipazione”finanziato dalla Commissione Europea con i fondi del Programma Cerv, il cui obiettivo principale è l’attivazione di processi di partecipazione in contesti di diversità in supporto alle politiche interculturali locali.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso il vice sindaco Paolo Cilli, l’assessore alle Politiche giovanili Alessandro Pompei, la presidente dell’Azienda Speciale Sandra Santavenere, la presidente dell’Associazione Formula Debora Donatone, la delegata dell’Associazione Movimentazioni Carmen Mancone e le associazioni cittadini.

Il capofila del progetto è ICEI e il partenariato coinvolge, oltre al Comune di Montesilvano, città italiane come Modena e Pontedera, le città spagnole di Logrono, Castello de La Plana e Zaragoza e la città greca Ioannina. Partecipano, inoltre, organizzazioni della società civile RPCI portoghese e Diversit -ACI spagnola.

L’amministrazione comunale di Montesilvano è supportata dalle due APS Formula e Movimentazioni, individuate con procedura di co-progettazione oltre che dall’Azienda Speciale per i Servizi Sociali.

Il calendario delle Assemblee cittadine interculturali prevede tre incontri in cui si toccheranno tematiche sull’interculturalità mercoledì 25 ottobre dalle ore 16.00 alle ore 19.00, venerdì 15 dicembre, venerdì 23 febbraio nella sala “Del  Mare” Pala Dean Martin.

All’incontro del 25 ottobre sono stati invitati a partecipare: i consiglieri, le associazioni, gli istituti superiori Alessandrini e D’Ascanio e  alcuni cittadini estratti a sorte che riceveranno una lettera. Le assemblee sono aperte a cittadini di tutte le età e di tutte le nazionalità presenti in città.

Il Comune, inoltre, all’interno di questo percorso di partecipazione attiva ha strutturato con il supporto di ICEI dei momenti di formazione rivolti ai propri dipendenti, a quelli dell’Azienda e ai membri delle associazioni partner. Il primo si è svolto a giugno sul tema delle competenze interculturali  ed il secondo sul ruolo del facilitatore e le metodologie non formali ed informali partirà oggi pomeriggio sotto la guida della Dott.ssa Anna Maria Simeone, esperta in intercultura ed educazione non formale ed informale.

“Dobbiamo avere un nuovo sguardo sulla città di Montesilvano e, attraverso la lente dell’approccio interculturale, costruire una visione interculturale – afferma il vice sindaco Paolo Cilli – . Montesilvano interculturale non vuol dire necessariamente aggiungere nuove policy, strutture o iniziative ma piuttosto riesaminare quanto Montesilvano sta già facendo attraverso lo strumento della “lente interculturale”. È un obiettivo strategico e quindi un aspetto essenziale del funzionamento di tutti i settori e servizi dell’amministrazione. Tra gli elementi essenziali per costruire tale visione vi è la volontà di riconoscere il valore della diversità pur sostenendo i valori e i principi costituzionali della società intera. Per migliorare il luogo in cui viviamo, per far crescere Montesilvano in modo inclusivo e accogliente dobbiamo impegnarci insieme. Per questo l’Amministrazione ritiene decisivo il coinvolgimento della comunità e una costante attività di dialogo, scambio e condivisione di opinioni, capaci di alimentare un confronto proficuo e attivo. Dobbiamo e possiamo coltivare tutti insieme la cultura della responsabilità, quel senso civico che ci spinge a sentire nostra Montesilvano e prendercene cura. Come realtà cittadina già da anni siamo impegnati nella rete nazionale delle “Città del dialogo”, attraverso la quale stiamo sperimentando un percorso di cittadinanza attiva con l’organizzazione di assemblee cittadine e pubblici incontri in cui elaborare proposte concrete di convivenza interculturale, ma da anni abbiamo promosso anche altre azioni per il supporto di mediazione linguistica nelle scuole, il SAI minori, l’incidenza della popolazione immigrata sul territorio e varie progettualità attivate di sensibilizzazione e educazione non formale per l’intercultura e la lotta alle discriminazioni”.

“Abbiamo l’occasione di rendere protagoniste le proprie opinioni, idee, progetti – dice Alessandro Pompei, assessore alle Politiche giovanili – dandogli voce e confrontandoci con la cittadinanza, i decisori politici, i soggetti interessati e coinvolti. Le assemblee sono il cuore del progetto “DiverCities” di cui l’Amministrazione è partner insieme ad altre città europee e la partecipazione sarà decisiva per scrivere insieme le linee guida finalizzate a consolidare una convivenza civile, democratica e interculturale della nostra comunità per il presente e per il futuro. Esserci sarà un momento essenziale per fare un passo avanti anche verso una cittadinanza più consapevole, più attiva e, soprattutto, consapevole e informata, perché le decisioni e la visione di città non venga dall’alto, ma rispecchi tutti e tutte, includendo anche la storia di chi ha lasciato la sua terra d’origine per costruire qui il proprio progetto di vita. Importantissimo il coinvolgimento dei giovani, perché è necessario porre le basi di una nuova cultura e consapevolezza dell’accoglienza”.

“Questo è un progetto finanziato dal Consiglio d’Europa per 37mila euro – aggiunge Sandra Santavenere, presidente dell’Azienda speciale – . Il Comune tiene particolarmente a questa iniziativa perché saranno protagonisti i giovani per una partecipazione attiva attraverso le assemblee pubbliche che avranno il compito di ascoltare e accogliere culture e pensieri differenti. La diversità, quindi, sarà intesa come valore aggiunto nel rispetto delle proprie esperienze e la città avrà in questo modo un percorso affidato ai giovani che potranno far sentire la loro voce. Verrà coinvolto tutto il tessuto cittadino anche con la partecipazione del terzo settore, oltre agli amministratori comunali che ascolteranno le richieste per un dialogo e una accoglienza del diverso sempre più costruttiva e per creare un nuovo modo di dialogare”.  

“Sono tre gli aspetti progettuali di riferimento, in primis fare emergere la storia delle persone che emigrano – così affermano Carmen Mancone , dell’Associazione Movimentazioni e Debora Donatone presidente dell’associazione Formula – , perché è anche la storia dei territori in cui si recano e dell’impatto che hanno sui territori stessi. La condivisione attraverso le assemblee, dunque, ha come obiettivo principale quello di promuovere l’interazione e la collaborazione tra persone di diverse nazionalità e appartenenza culturale, superando i pregiudizi e costruendo relazioni positive e durature. Le assemblee avranno cadenza bimestrale fino a febbraio e sono organizzate come forum, con lo scopo di riflettere anche sull’uso delle parole non ostili per promuovere il giusto clima di fiducia e rispetto reciproco necessario per promuovere collaborazione e lavoro di squadra sulle sfide della convivenza tra persone di diverse nazionalità e appartenenza culturale. Gli output prodotti, infatti, rielaborati in punti-problema, raccomandazioni e linee guida saranno, successivamente, la base di partenza per l’attività di condivisione con i decisori politici, la cittadinanza e gli esperti. Altra meta è la realizzazione di un meeting “La città interculturale”, format che può diventare l’occasione per definire delle vere e proprie linee guida per le politiche locali sull’intercultura attraverso la partecipazione attiva, la socializzazione di esperienze positive, TED-Talk e lo scambio di buone pratiche. Momento catartico del progetto sarà la Melting Pot Fest, realizzata all’interno del Pala Dean Martin come una festa e scambio interculturale e la possibilità di fare laboratori e contest. Insomma, una restituzione del progetto al territorio”.

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