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Via libera all’adozione di un “Piano di controllo del colombo di città” da parte della giunta del Comune di Spoltore. La sua redazione sarà affidata dagli uffici dell’Ente attraverso una selezione. Valevole per cinque anni, il documento suddividerà il territorio in “ambito rurale ed extraurbano” e “ambito urbano”: lo strumento principale ipotizzato per il contenimento delle popolazioni di colombi e piccioni è il “volo dissuasivo” affidato a falconieri, ma sono previste anche specifiche metodologie di prelievo autorizzate da Asl e Ispra. Il proliferare dei piccioni sta diventando un problema igienico-sanitario in molte città: sporcano balconi, strade, monumenti e sono portatori di malattie come la salmonellosi, la criptococcosi e l’ornitosi. Le loro unghie e il becco, poi, danneggiano il patrimonio monumentale e artistico. Le aree urbane offrono a questi volatili condizioni climatiche più favorevoli, fonti sicure di cibo, siti dove nidificare e la quasi totale assenza di predazione: migliori condizioni di vita che permettono l’aumento dell’attività riproduttiva. Già in passato sono stati effettuate delle azioni di contrasto sul territorio di Spoltore. “Non esiste un’unica soluzione, valida per ogni territorio” spiega il sindaco Chiara Trulli. “La nostra realtà, suddivisa in diversi borghi e circondata da vaste aree verdi e rurali, rende difficile anche solo limitare il fenomeno. Valuteremo l’impatto delle diverse tecniche incruente per allontanare colombi e piccioni almeno dai nostri centri storici, dalle aree più densamente abitate, dove possono arrecare maggiori fastidi”. Una volta ultimato, il piano tornerà in giunta per la sua approvazione. L’assessore all’ambiente e vicesindaco Rino Di Girolamo: “il nostro è un indirizzo chiaro: vogliamo combattere la formazione delle colonie urbane di nuovi nati, che sono poi alla base dell’immigrazione verso i centri abitati da parte di questi animali in cerca di accoppiamento”.

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