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Il Comando Provinciale di Chieti, nell’ambito dell’azione di contrasto agli illeciti nel settore della spesa pubblica, ha scoperto un soggetto che percepiva indebitamente, da due anni, la pensione di invalidità civile.

Determinante è stata la segnalazione effettuata da un cittadino al numero di pubblica utilità “117”, che evidenziava come il soggetto in argomento, pur percependo tale beneficio, conducesse una vita assolutamente “normale” – frequentava palestre e guidava la propria autovettura – pur avendo riconosciute gravi patologie di tipo psichiatrico.

A seguito dell’attivazione, i Finanzieri del Gruppo, mediante – tra l’altro – appostamenti e rilievi fotografici – hanno scoperto il modus operandi truffaldino messo in atto dal “falso invalido” per ottenere illecitamente tale utilità.

Nello specifico, il “truffatore”, approfittando di uno stretto congiunto, con reali patologie psichiatriche riconosciute, si è appropriato dei certificati medici del medesimo e, attraverso la sostituzione del proprio nome con il suo, ha tratto in inganno i membri della Commissione Medica che, successivamente, gli hanno riconosciuto l’Handicap.

Nel prosieguo delle indagini, sono state acquisite, altresì, certificazioni sanitarie prodotte da strutture pubbliche risultate totalmente false e riferite a visite mediche mai effettuate.

Grazie a tali comportamenti illeciti, è riuscito a farsi riconoscere un’invalidità civile pari al 100%, ottenendo la permanente inabilità al lavoro e, soprattutto, il riconoscimento del diritto a ricevere la connessa prestazione economica di sostegno.

Fondamentale l’intervento delle Fiamme Gialle teatine, che hanno segnalato all’INPS la somma illecitamente percepita dal “falso invalido” per il conseguente recupero di oltre 16.000 euro interrompendone l’erogazione.

Nei confronti dell’uomo, indagato per i reati di truffa aggravata in danno dell’Ente erogatore e falsità materiale, l’Autorità Giudiziaria di Chieti ha emesso l’avviso di conclusione delle indagini.

Il Comandante Provinciale – Col. Michele Iadarola, sottolinea come l’attività esperita, in virtù dell’attivazione del numero di pubblica utilità “117”, testimoni la considerazione che il cittadino manifesta nei confronti della Guardia di Finanza e del senso di legalità economico-finanziaria che infonde. Nello specifico, con il contrasto alle frodi nel settore assistenziale è stato garantito l’effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione, evitando il dispendio di risorse a beneficio di soggetti non aventi diritto.

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