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“E’ partito dall’Istituto Alberghiero Ipssar ‘De Cecco’ di Pescara il progetto ‘Regard – Remembering Genocide Against Roma Discrimination’, un lungo viaggio alla scoperta dell’Olocausto, del Samudaripen, delle popolazioni Rom e Sinti. Un viaggio che abbiamo voluto far iniziare dai nostri studenti, affinchè diventino memoria storica di un genocidio disumano, che presto non avrà più testimoni diretti, ma solo testimonianze fatte di studio, di conoscenza, di racconti veri e documentali. E oggi l’Alberghiero ha tenuto a battesimo tale viaggio ospitando 15 delle massime autorità spagnole, polacche, croate e rumene ospiti in Abruzzo dell’Associazione guidata da Santino Spinelli, Thém Romano IRU Italia, promotore del recupero della memoria storica di un’etnia che negli anni è stata vittima, più di altre, di pregiudizio ed emarginazione che continuano ancora oggi”. Lo ha detto la dirigente dell’Istituto Alberghiero Ipssar ‘De Cecco di Pescara Alessandra Di Pietro che ha ospitato l’evento ‘Il Samudaripen e il Contributo dei Partigiani Rom e Sinti alla resistenza italiana ed europea’, nell’ambito del progetto Ipsseoa e la Memoria. Presenti nell’Officina del Gusto il musicista e scrittore Santino Spinelli, Presidente dell’Associazione Thém Romano IRU Italia; il sindaco Carlo Masci con l’assessore Adelchi Sulpizio; Sandro Turcio Ricercatore del Cnr-IRPPS Coordinatore del progetto Regard; Izabela Tiberiade Project Coordinator Associazione Central de Cultura Romilor Romania: Robert Korenic Storico dell’Istituto Kali Sara della Croazia; Veljco Kajtazi, Parlamentare croato; Daniela De Rentiis Project Coordinator Associazione Thém Romano Ospiti; e ancora il musicista di fama internazionale Paco Suarez, Direttore d’Orchestra in Spagna; Diego Fernandez, Direttore dell’Istituto di Cultura Gitana di Madrid; Stefan Simocic Presidente dell’Associazione Epeka in Slovenia; Karol Kwiatkowska, Avvocato e Vicepresidente IRU in Polonia; Gonzalo Montano Pena, Project Manager dell’Associazione Presencia Gitana di Madrid; Stanislaw Stankiewicz, Presidente del Parlamento IRU in Polonia; Manolo Gomez Romero, artista spagnolo; Romeo Tiberiade, Rappresentante del Comune di Craiova e Presidente dell’Associazione Central de Cultura Romilor in Romania; Fabian Sanchez, Presidente dell’Associazione Presencia Gitana a Madrid; Karolina Kwiatkowska, psicologa e portavoce IRU in Polonia, Jeorghe Emilio Needich, Scrittore Argentino; Nusa Rosic, Project Manager dell’Istituto Kali Sara in Croazia; Normund Rudevics Presidente IRU in Croazia; e poi la docente referente del progetto Regard Rosa De Fabritiis. Ad arricchire la platea, gli studenti delle classi terze e tutte le altre in collegamento da remoto, con le docenti referenti Rossella Cioppi e Cinzia Luciani.

“Il progetto Regard – ha sottolineato la dirigente Di Pietro – ha l’obiettivo di combattere gli stereotipi facendo informazione e facendo crescere i cittadini, di acquisire la consapevolezza di una vicenda storica per troppo tempo ignorata, ovvero lo sterminio, il genocidio della popolazione Rom durante il nazifascismo, ma anche il ruolo che pure quella popolazione ha avuto durante la Resistenza. È importante raccontare e conoscere perché a breve mancheranno, per ovvie ragioni anagrafiche, i testimoni diretti, ovvero coloro che hanno vissuto quel genocidio e allora dovremo passare alla memoria storica, che è più emotiva. E dobbiamo studiare il contesto in cui è nato quel genocidio, quali sono state le ragioni per cui lo sterminio è stato accettato. La conoscenza è il presupposto per combattere il pregiudizio, capire perché la popolazione Rom è stata oggetto di sterminio e da dove nasce la paura dell’alterità”. “Santino Spinelli è il simbolo della passione e dell’affermazione delle idee – ha detto il sindaco Masci -, opera da anni in un mondo non semplice e porta avanti delle idee che riesce a rendere forti grazie alle sue capacità. Fondamentali le iniziative promosse dall’Istituto Alberghiero che hanno sempre un valore sociale, una scuola che ha un forte legame con il mondo esterno che è il volano per la crescita dei ragazzi che stanno acquisendo un bagaglio culturale straordinario. Quello dei Rom ci racconta un pezzo di storia che abbiamo vissuto perché il ‘900 è stato il secolo delle passioni finite in drammi delle nazioni”. Dopo un’esibizione musicale di Santino Spinelli con i partner stranieri, la parola a Roberta Alberotanza, ex Presidente del Comitato Cultura del Consiglio d’Europa e Coordinatrice della Sessione degli Itinerari Culturali: “Nel 1987 abbiamo dato vita a Bruxelles al progetto degli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa; 33 di questi Itinerari passano dall’Italia; una decina possono passare dall’Abruzzo, e l’ultimo di quelli approvati sono è l’Itinerario della Via della Transumanza. Gli itinerari sono certificati dal Consiglio d’Europa che consegna anche dei diplomi e spero che presto si possa realizzare anche l’Itinerario della Cultura Rom”. “La storia dei Rom non esiste – ha detto Sandro Turcio Ricercatore del Cnr-IRPPS Coordinatore del progetto Regard – ed è una grave mancanza anche nei libri di scuola, perché la storia dei Rom è una storia di dimenticanza. È solo grazie all’attivismo, cresciuto molto negli anni ’90, che oggi conosciamo la verità. Il progetto Regard terminerà a maggio 2024 e oggi ci ha permesso di sfatare tanti falsi miti: oggi sappiamo che i Rom non sono nomadi, ma sono un popolo disperso con l’Olocausto”. “In Croazia vivevano circa 15mila Rom – ha ricordato Robert Korenic Storico dell’Istituto Kali Sara della Croazia -, con l’apertura dei campi di sterminio ne sono rimasti appena 200 e oggi esiste un Memoriale, inaugurato nel 2020, dedicato alle vittime del Samudaripen, un muro del pianto e della sofferenza con incisi i nomi degli sterminati”. “E’ importante far conoscere la Resistenza Rom – ha aggiunto Izabela Tiberiade Project Coordinator Associazione Central de Cultura Romilor Romania -. In Romania c’erano circa 4milioni di residenti Rom che furono deportati in Moldavia. Il Samudaripen è l’olocausto di Rom e Sinti che vennero trucidati per le stesse motivazioni etniche degli ebrei che però, a differenza dei Rom, hanno una tradizione di trasmissione. Ma nella stessa maniera degli ebrei, i Rom che vivevano in Italia sono stati rastrellati: quelli del sud Italia vennero confinati nei campi; più sfortunati quelli del nord Italia deportati nei paesi dell’Est. Ma allo stesso modo, durante la guerra, i Rom hanno organizzato la loro Resistenza, con la Brigata dei Leoni che si è unita alla Brigata Maiella per lottare insieme e cacciare i nazisti dall’Italia”. “Oggi, 5 ottobre – ha ricordato Daniela De Rentiis Project Coordinator Associazione Thém Romano Ospiti – si celebra l’anniversario del Primo Monumento al Samudaripen costruito in Italia, a Lanciano, un pezzo di pietra con inciso solo ‘Non siete dimenticati’, un segno tangibile, concreto, che ci impedirà per sempre di dimenticare una pagina tragica della nostra storia”.

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