Sebbene sia possibile fare ipotesi basate sulla comprensione attuale della scienza e dell’ecologia, il destino della Terra dopo l’estinzione dell’uomo rimane in gran parte sconosciuto. Questo futuro dipenderà da vari fattori, tra cui l’entità dei cambiamenti climatici causati dall’attività umana prima dell’estinzione e la capacità della natura di adattarsi e prosperare in un mondo senza intervento umano. Le specie animali e vegetali potrebbero evolversi in nuovi modi, adattandosi alle nuove condizioni ambientali. Alcune specie potrebbero prosperare, mentre altre potrebbero estinguersi, dando vita a un nuovo equilibrio ecologico. Nell’era del post umano, quando si interromperà la catena alimentare, il nostro pianeta potrebbe continuare ad evolversi.
Nel corso dei millenni, la Terra ha assistito a innumerevoli cambiamenti ambientali, ma forse uno dei più significativi sarà la sesta estinzione di massa, che secondo recenti studi di biologi internazionali, sarebbe già in atto. Pur essendosi liberati dai vincoli evolutivi, gli uomini rimangono in una posizione di dipendenza dai sistemi biologici e geologici del pianeta, per cui sbilanciando questi sistemi si sta mettendo in pericolo la stessa sopravvivenza umana. Questo scenario, sebbene cupo, ci offre l’opportunità di riflettere su come il nostro pianeta si trasformerà una volta che gli umani non saranno più presenti.
Cosa succederà alla Terra senza di noi? La mostra di Sabino de Nichilo “Estinzione”, al 16 Civico di Pescara dal 16 settembre al 14 ottobre 2023, a cura di Nicoletta Provenzano, esplora alcune delle possibili trasformazioni ambientali e biologiche che potrebbero verificarsi in un futuro post-umano.
Sabino de Nichilo, Estinzione, 2023
Nello scenario post apocalittico immaginato da Sabino de Nichilo dipinti ed opere ceramiche emergono dal pavimento del Terreno dell’indefinitezza e del Periferico – qual è lo spazio per l’arte contemporanea 16 Civico. “Articolate come vite silenti e rizomorfe appartenenti alle zone d’ombra, alle profondità dell’humus, si evidenziano come conformazioni intricate e sinuose che dominano e colonizzano prepotentemente anche lo sguardo in diramazioni anarchiche, ma ritmiche, trattenendo il loro enigma, la loro mutualistica esistenza unita al dissimile, formante un ecosistema autonomo e dinamico” (dal testo critico di Nicoletta Provenzano).
Sabino de Nichilo, Estinzione, 2023
Sono trasformazioni ibride di un Nuovo Paesaggio, concrezioni ceramiche in cui l’immaginifico artista perde programmaticamente il controllo sulla forma abbandonandosi alla manualità istintiva del gesto e rifiutando di approdare ad una artefatta pulizia dell’opera. La materia si articola in tentacoli come affioranti da un abisso: ne derivano creature enigmatiche, filamentose e miceliali, in un divenire in cui la corporeità degli elementi è vissuta come potenza espressiva di una natura selvaggiamente e prepotentemente affiorante, al di là di ogni pretesa riduzionistica al dato reale o possibile.
“Tutto fa parte di un atto di creazione, – racconta Sabino de Nichilo – non mi interessa la pulizia dell’opera. Utilizzo vari livelli di cottura per la smaltatura ed anche delle polveri che fondono ad una temperatura diversa. Per me è importante che tutto sia un po’ contorto, perché la materia è la terra.”
Sabino de Nichilo, Estinzione, 2023
Christian Ciampoli, artista e conduttore dello spazio 16 Civico: «credo che questo progetto di Sabino de Nichilo lo descriva molto bene la curatrice della mostra Nicoletta Provenzano, che cito: “un progetto site specific che si situa nel processo dell’esistere e del divenire, senza soccombere all’astrazione futuribile, ma percorrendo l’inarrestabile continuità della vita, di una natura in perpetua evoluzione”. Aggiungo che sono davvero molto contento di ospitare Sabino, un artista che oltre a concentrarsi profondamente sulla propria ricerca è anche fondatore, insieme a Francesco Paolo Del Re, del progetto Casa Vuota a Roma, uno spazio che ha molto in comune con 16 Civico e che ha accolto la sfida di ripensare un luogo domestico inabitato, accogliendo gli interventi di artisti contemporanei e puntando alla qualità.»
16 Civico, Strada Provinciale San Silvestro 16 – Pescara.
La mostra è visitabile fino al 14 ottobre 2023, su prenotazione.
Info: 16civico@gmail.com