Quanto sta avvenendo in Via Lago di Borgiano ha dell’incredibile. Come è noto, a fine giugno 2022 l’Ater ha dato il via alle operazioni di demolizione dei tre palazzi ai civici 14-18-22, per i quali dal 2016 esisteva un’ordinanza di sgombero a causa della sussistenza di gravi carenze strutturali. L’abbattimento è stato effettuato con fondi, pari a circa 12 milioni di euro, intercettati grazie al lavoro della precedente Giunta Regionale di centrosinistra e della Protezione Civile.
La Regione e l’Ater tuttavia hanno deciso di non ricostruirli, preferendo di conseguenza destinare al Comune parte delle risorse per la realizzazione, in luogo dei palazzi demoliti, di una piazza e per la riqualificazione del “Parco della Speranza”.
I lavori sono stati affidati alla società “Rad Service srl”. Avviati il 29 giugno 2022, avrebbero dovuto concludersi entro 180 giorni, tuttavia, quando ormai sono trascorsi oltre 400 giorni, se è vero che i tre palazzi sono stati demoliti, bisogna altresì sottolineare che non tutti gli stabili oggetto dell’intervento sono stati ripristinati. Per procedere alla demolizione infatti si è reso necessario intervenire anche sui palazzi attigui a quelli abbattuti, che tutt’ora risultano compromessi. Privati del cappotto e dell’intonaco esterno, questi si presentano difatti con i mattoni forati a vista, un aspetto che, oltre a pregiudicare il decoro dell’edificio e cittadino, si ripercuote anche sull’abitabilità, dato che, a causa dell’assenza di un sistema di isolamento termico, in estate gli inquilini sono costretti a patire un caldo asfissiante e in inverno invece un freddo penetrante.
Viene spontaneo domandarsi se l’Ater avesse previsto interventi per la risoluzione di tale problematica nella fase di progettazione della demolizione. In caso contrario, oltre a chiederne conto, invitiamo l’Ater a provvedere quanto prima, poiché a distanza di un anno le famiglie sono sempre più esasperate. Dopo aver convissuto a lungo con il timore di possibili cedimenti e crolli dei palazzi pericolanti – senza dimenticare le criticità legate ai tentativi di sciacallaggio e al degrado seguiti allo sgombero -, gli inquilini in questione non meritano questo ulteriore disagio.
Dobbiamo inoltre sottolineare il ritardo del Comune sulla riqualificazione del “vuoto urbano” lasciato dalla demolizione. Infatti, sebbene la procedura di variante urbanistica approvata dal Consiglio Comunale si sia conclusa lo scorso aprile, ad oggi non ci sono ancora notizie sull’avvio della gara per l’affidamento dei lavori.
Il centrosinistra non ha mai nascosto la sua contrarietà per il progetto di riqualificazione voluto dal centrodestra. Tuttavia, in attesa che la nuova piazza possa rimpiazzare i palazzi, non possiamo fare a meno di constatare come a riempire quel vuoto al momento siano più che altro rifiuti di ogni genere, alberi abbattuti, insicurezza e abbandono, emblemi di un degrado che, malgrado le intenzioni della Giunta, sembra regnare incontrastato, mentre in centro si pensa a colorare di rosso Corso Vittorio Emanuele.
Restando poi in tema di progettazioni errate, come abbiamo più volte rimarcato, nel progetto del centrodestra gli alloggi che prenderanno il posto del “ferro di cavallo” contempleranno nuovamente quel sistema di porticati spesso sfruttato per fare smercio e consumo di droghe. Porticati che invece, come fatto a Fontanelle, andrebbero chiusi dall’Ater e magari riutilizzati a scopo abitativo. Nel frattempo in via Tavo sono stati tranciati da settimane i cavi delle telecamere intelligenti, il Sindaco è al corrente di quanto accaduto? I responsabili sono stati già individuati o il sistema orwelliano di videosorveglianza su cui l’amministrazione ha puntato con decisione non sta producendo i risultati sperati?
In conclusione, chiediamo al Comune di accelerare le procedure avviando nel minor tempo possibile i lavori per la realizzazione della piazza, e intanto di ripristinare il decoro e alleviare i disagi di chi è costretto a vivere in condizioni non dignitose.
«Il centrodestra aveva due opportunità per cambiare radicalmente il volto di questa zona, ma le ha sprecate entrambe – affermano i consiglieri comunali Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli e Marinella Sclocco -. In via Lago di Borgiano si è deliberatamente scelto di realizzare una piazza che si dimostrerà una landa assolata e desolata, mentre sarebbe stato il caso, come avevamo chiesto, di dislocare qui dei servizi per la collettività, realizzando un asilo o la casa di comunità. Per quanto riguarda il ferro di cavallo si è optato invece per la ricostruzione in piccolo dello stabile che ha rappresentato per anni il fortino della criminalità. In campagna elettorale questa Amministrazione si è spesso soffermata sulla sicurezza e la lotta al degrado, ma il fallimento è sotto gli occhi di tutti».