Questa notte i militari della Guardia Costiera di Pescara, Ortona e della Base Aeromobili di Pescara sono stati impegnati nel soccorso ad un peschereccio della marineria pescarese – in navigazione a circa 26 miglia al largo delle coste abruzzesi – con un incendio a bordo; allarmato, il Comandante dell’unità lancia una richiesta di soccorso via radio sul Canale 16 (canale destinato alle segnalazioni di emergenza).
La sala operativa della Guardia Costiera di Pescara assume il coordinamento delle operazioni e, dato il rischio concreto per i tre membri dell’equipaggio, dispone immediatamente l’uscita dei mezzi di soccorso due motovedette ed un elicottero e il dirottamento sul luogo dell’emergenza di un motopeschereccio locale in attività nei pressi dell’unità in difficoltà che assisterà la stessa fino agli ormeggi. In breve giungono sul posto le motovedette CP 885 e CP 828 ed il velivolo Nemo 11. Domato l’incendio, messa in sicurezza l’unità, accertata l’integrità fisica dei membri dell’equipaggio senza la necessità di immediata evacuazione medica, si procedeva a ispezionare il peschereccio che, a causa dell’incendio, aveva subito un’avaria agli apparati elettrici ed agli apparati di propulsione che gli impediva il rientro in autonomia presso il porto di Pescara.
La Sala Operativa disponeva quindi di prestare la massima assistenza al fine di garantire il rientro in sicurezza del peschereccio nel porto di Pescara, scongiurando anche un possibile inquinamento marino da idrocarburi, scortando l’unità fino agli ormeggi nel porto di Pescara avvenuto alle 4 di mattina, tra i sospiri di sollievo di equipaggio e soccorritori.
Per i militari della Guardia Costiera, il cui compito fondamentale è il soccorso in mare e la tutela dell’ambiente marino, questo poteva essere un intervento come tanti altri, ma a renderlo speciale è stato lo spirito di solidarietà e collaborazione dimostrato dal peschereccio dirottato sul luogo, a testimonianza che quei valori marinareschi che affondano le radici nella notte dei tempi continuano oggi a vivere in chi va per mare.
L’Autorità Marittima, come di consueto, procederà con gli opportuni accertamenti per determinare, attraverso la prevista inchiesta di rito, le cause o le eventuali responsabilità dell’incidente che stava mettendo a rischio l’equipaggio e l’unità con eventuale inquinamento marino