“L’assurdità della situazione idrica di Chieti è tutta racchiusa nelle valvole di sfogo di via dei Vestini e via Fratelli Pomilio, dove l’acqua sgorga a getto continuo per non mandare in affanno un sistema già profondamente precario. Perdite ‘necessarie‘ in una città che sfiora picchi del 70% di spreco di acqua. È evidente che i problemi siano talmente profondi che per risolverli serva una visione d’insieme, che guardi alle reti non a compartimenti stagni isolati ma con una visione unica. Durante i sei mesi di lavoro della Commissione regionale d’inchiesta sull’emergenza idrica in Abruzzo, da me richiesta e presieduta, abbiamo spinto affinché amministrazioni territoriali e società di gestione lavorassero fianco a fianco in questa direzione, per superare criticità stratificatesi nei decenni”.
Così il Consigliere regionale di Forza Italia Sara Marcozzi, che prosegue: “Il fatto che oggi Aca dia priorità agli interventi su Chieti con digitalizzazione e informatizzazione delle reti idriche per ridurre del 30% gli sprechi, e annunci la costruzione di una control room per il monitoraggio degli impianti anche di altri Comuni quali Pescara, Montesilvano, Francavilla, Silvi e Città Sant’Angelo, conferma la volontà di ampliare la visione del sistema idrico abruzzese, nel solco delle risultanze della Commissione d’inchiesta”.
“Se in questi anni – continua Marcozzi – Chieti è diventata maglia nera per dispersione idrica a livello italiano, lo dobbiamo non solo alle reti colabrodo della nostra città, ma anche all’inerzia dell’Amministrazione comunale nel controllo delle utenze pubbliche. Nel corso dei lavori della Commissione d’inchiesta è emerso, infatti, come oltre 100 di queste fossero non censite o non fatturate. Anni senza un censimento preciso hanno comportato non solo mancati pagamenti delle fatture, ma anche l’assenza di dati sui consumi reali e, di conseguenza, il non essere stati in grado di avere un certezze sulle dispersioni fisiche di acqua lungo la rete. Circostanza che ha contribuito a rendere Chieti la città con più dispersioni idriche d’Italia, con picchi del 70%. Non un bel ritorno d’immagine per tutti noi”. “È necessario un controllo costante della parte politica, ed è per questo che ho proposto l’istituzione di una Commissione regionale Permanente che si occupi solo di Servizio Idrico e Cambiamenti Climatici in ogni momento dell’anno per trovare soluzioni definitive ai problemi decennali che ci trasciniamo su tutto il territorio. Serve un presidio fisso che monitori e stimoli interventi ogni giorno, tutto l’anno e per più legislature. Voglio sperare che i tempi siano maturi per mettere tutto a sistema, perché solo con uno sguardo d’insieme possiamo risolvere le criticità dei singoli”, conclude Marcozzi.