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In un susseguirsi di avvenimenti che ha scosso il Partito Democratico di Montesilvano, i Consiglieri Comunali Enzo Fidanza, Romina Di Costanzo e Antonio Saccone hanno recentemente presentato un ricorso presso la Commissione di Garanzia Nazionale, regionale e provinciale. Lo fanno sapere in una conferenza stampa fiume in cui evidenziano l’atteggiamento di contrarietà a qualsiasi tentativo di mediazione che desse pari a tutte le anime del partito e la mancata trasparenza dell’elezione del segretario di circolo. Obiettivo è l’annullamento dell’elezione del Segretario cittadino, Daniele Scorrano per trovare una sintesi che dia pari agibilità politica a tutte le anime del partito.

Il conflitto interno all’interno del Partito Democratico di Montesilvano si radica da tempo in profonde differenze di visione riguardo alla gestione del circolo e al futuro del partito stesso. Da un lato, i tre consiglieri, supportati da una parte del gruppo dirigente cittadino, hanno adottato una prospettiva di rinnovamento, improntata a una linea di progresso che si è manifestata fin dall’elaborazione delle liste e attraverso l’inclusione di candidati giovani e nuovi, sia da un punto di vista anagrafico che esperienziale. Dall’altro lato, si è delineata una prospettiva di continuità, volendo attribuire un ruolo centrale a rappresentanti storici dell’organizzazione dirigente.

Questo dissidio fondamentale si è riflesso anche nell’approccio a temi cruciali e nella visione della futura città. “La nostra parte politica ha dimostrato sin dall’inizio costanza e fermezza nel sostenere l’accettazione dell’esito referendario di consultazioni popolari riguardo alla fusione delle città di Montesilvano, Spoltore e Pescara, che rappresenta un’opportunità per ciascun territorio coinvolto nell’evoluzione di una nuova realtà urbana”. Questa posizione si è ulteriormente concretizzata con l’elezione del capogruppo Enzo Fidanza, a Presidente della Commissione Statuto, portando recentemente a termine la redazione dello Statuto per il nuovo Comune. “Tuttavia – sottolineano – questo risultato è stato raggiunto non senza difficoltà e senza alcun aiuto di raccordo e intermediazione politica da parte della federazione provinciale”.

Le tensioni all’interno del partito si sono intensificate dopo il recente insediamento del nuovo Direttivo cittadino, dopo più di 8 mesi dall’elezione del Segretario, proclamato tale “in un Congresso indetto in un momento di incertezza, dopo un commissariamento, con un numero limitato di iscritti (sole 22 tessere per una città di oltre 54 mila abitanti aventi diritto di voto), creando ulteriori controversie sulla legittimità delle decisioni prese.

La recente convocazione di un’assemblea attraverso una chat di WhatsApp, che escludeva diversi iscritti, ha ulteriormente aumentato la tensione e l’insicurezza sul futuro del partito.

“Dentro lo studio privato del Segretario cittadino – denunciano i consiglieri – è stato comunicato ai presenti l’elenco dei membri del Direttivo cittadino, del quale alcuni dei nominati erano completamente all’oscuro”.

I rappresentanti politici coinvolti riferiscono di aver tentato, in varie occasioni nel corso di quasi 4 anni, di raggiungere una mediazione tra le diverse anime del partito, al fine di garantire un’unità che desse dignità a entrambe le anime. “Tuttavia – fanno presente – con grande rammarico, nonostante gli sforzi, ogni tentativo di dialogo sia interno, sia con il coinvolgimento dei vertici sovraordinati è stato vanificato dall’atteggiamento di completa chiusura e contrarietà”.

I Consiglieri dem nel denunciare la mancata trasparenza e consultazione, sottolineano che “nonostante un accordo unitario raggiunto tre giorni prima a livello regionale con il completamento nella definizione degli organi di partito, la stessa proposta di mediazione raggiunta non ha trovato accoglimento a livello locale”

La situazione all’interno del Partito Democratico di Montesilvano rimane tesa e in evoluzione. I ricorrenti sperano che il ricorso presentato alla Commissione di Garanzia Nazionale possa gettare luce su quanto accaduto e portare a una soluzione che garantisca una rappresentanza elettiva più equa e trasparente all’interno del partito, attraverso l’annullamento dell’elezione o l’apertura di un secondo circolo, anche alla luce delle importanti sfide elettorali

“È imperativo – concludono i Consiglieri – che si trovi al più presto una via per superare queste divisioni per lavorare verso un obiettivo comune nel servire al meglio gli interessi della nostra comunità e costruire un futuro solido per il nostro partito, anche alla luce degli importanti appuntamenti elettorali”. E se nulla di tutto ciò dovesse succedere si dicono “pronti ad autosospendersi dal partito”.

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