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“Sarà il Teatro Michetti a ospitare la Mostra d’Arte Contemporanea Internazionale organizzata dalla Fondazione Zimei, una iniziativa straordinaria che riaccenderà un faro su una struttura culturale che per Pescara ha un altissimo valore simbolico. ‘Someplace sometime’ è il titolo di quello che si propone come un vero Festival di Arte Contemporanea, che si svolgerà dal 28 ottobre al 31 dicembre e che vedrà la partecipazione di circa 15-20 tra i maggiori artisti del momento”. Lo ha detto l’assessore alla Cultura Mariarita Carota nel corso della conferenza stampa convocata per illustrare l’iniziativa. Presenti anche il sindaco Carlo Masci, il Presidente della Commissione Urbanistica Andrea Salvati, il presidente e il direttore della Fondazione Zimei, rispettivamente gli architetti Sabrina Zimei e Massimiliano Scuderi, quest’ultimo anche curatore della manifestazione.

“Parliamo di un evento nell’evento – ha sottolineato il sindaco Masci -, ovvero innanzitutto la riapertura del Teatro Michetti la cui riqualificazione va ancora completata e sappiamo che occorrono ancora 1milione 600mila euro. Ci stiamo lavorando con la Regione al fine di reperire la somma necessaria, ma intanto è certo che un evento culturale di tale rilevanza ci aiuta a far risplendere una fiamma. Il Michetti è un simbolo della città da recuperare ed è straordinaria l’idea della Fondazione Michetti di ripetere un’esperienza sullo stile di FuoriUso di Cesare Manzo. Peraltro un’iniziativa che si inserisce sulla linea tracciata da quanto accaduto sul nostro territorio negli ultimi tre anni, con una rivoluzione che ha determinato l’apertura di nuove sale espositive anche private riscontrando una risposta incredibile del pubblico perché far crescere le iniziative culturali significa elevare la società”. “Una rivoluzione – ha aggiunto l’assessore Carota – che riguarda anche le periferie, che si snoda attraverso iniziative con le quali portiamo la cultura anche in luoghi originali, come la spiaggia. Ricordo quando mesi fa Sabrina Zimei e Massimiliano Scuderi sono venuti a parlarmi dell’idea della mostra e della necessità di trovare un luogo identitario di Pescara e, in linea con la tradizione di FuoriUso per l’Arte contemporanea, è venuta fuori la possibilità di verificare se il Teatro Michetti, in fase di restauro, potesse essere il palcoscenico ideale per l’evento. Siamo andati in sopralluogo, abbiamo superato gli ostacoli amministrativi e tecnici e siamo riusciti a organizzare quello spazio, quel luogo, non ancora pienamente fruibile, ma utilizzabile grazie alla volontà e alla tenacia degli organizzatori. Ricordo che una delle stagioni migliori di FuoriUso fu quella realizzata all’interno dell’Aurum quando ancora l’ex distilleria non era stata riqualificata, e allora l’auspicio è che anche questo evento culturale possa essere il trampolino di lancio per la rinascita del Michetti”. “La mostra avrà sicuramente la capacità – ha sottolineato il Presidente Salvati – di restituire visibilità al Michetti per la sua riabilitazione funzionale”. “Abbiamo colto la forte volontà dell’amministrazione comunale di accogliere il progetto – ha detto Sabrina Zimei -, non era scontato e per questo ringraziamo, anche per averci permesso di scegliere un luogo tanto identitario per Pescara”. “Il progetto nasce dalla storia specifica della città e del suo territorio – ha spiegato Scuderi -. Pescara infatti ha ricoperto in passato un ruolo importante nella storia dell’arte contemporanea nazionale ed internazionale. Una forte vocazione dimostrata già dagli anni ’70 in cui erano attive le gallerie di Mario Pieroni, Lucrezia De Domizio Durini e Cesare Manzo il quale, alla fine del decennio successivo, ideò la mostra Fuori Uso, allestita all’interno di spazi abbandonati di Pescara. Gli anni Novanta determinarono il consolidarsi di questa manifestazione internazionale che purtroppo, con gli anni Duemila, vide una sostanziale fase di declino e poi di chiusura. Per tale motivo la Fondazione Zimei, in collaborazione con Il Comune di Pescara e con un circuito di enti, ha inteso farsi promotrice di una manifestazione denominata Someplace Sometime, titolo che nasce da un’opera dell’artista Graham Gussin – un neon recante appunto la scritta Someplace Sometime – realizzata per un’edizione di Fuori Uso all’inizio degli anni Duemila, tutt’oggi visibile sulla parete dell’hotel dei ferrovieri. “Da qualche parte, prima o poi” è il modo per dare seguito ad una pratica fondata sulla possibilità, sulle occasioni fortuite e sulle opportunità nate da contingenze e da sinergie, convinti che non si possa programmare nulla se non vivendo un presente possibile. La manifestazione, che si prefigge l’obiettivo di ripetersi con cadenza annuale o al massimo biennale, ha sede questo anno negli spazi del Cinema Teatro Michetti, opera in stile liberty, realizzata da Pasquale Michetti, padre dell’ artista Vicentino, recentemente restaurato dal Comune di Pescara. Per noi sarà un vero Festival di Arte Contemporanea che ha l’obiettivo di recuperare e trasmettere la vecchia energia e la voglia di fare le cose insieme. Il concept della mostra collettiva nasce peraltro dalla partnership con l’artista brasiliana Renata Lucas”.

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