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Allertato da numerosi cittadini che hanno telefonato sin dalle prime ore del mattino, il WWF Chieti-Pescara ha inviato una segnalazione alla Direzione Marittima di Pescara e al Comando Provinciale dei Carabinieri Forestali per informare le autorità di vigilanza del fatto che, come da foto allegata, mezzi meccanici hanno spianato un tratto dunale nella fascia di arenile che il Piano Demaniale Marittimo Comunale di Pescara individua come “Parco naturalistico dell’ambiente della sabbia e delle dune”, un’area di notevole pregio anche per il fatto di essere tra le poche nella costa abruzzese nella quale si conserva (ma forse a questo punto occorrerà scrivere “si conservava”) una certa naturalità. Un danno irreparabile messo in atto proprio nel brevissimo periodo in cui le piante dunali adattate alle condizioni estreme in cui vivono, riescono a compiere il loro ciclo biologico con produzione di fiori e semi, ad esempio al Giglio di mare Pancratium maritimum fiorisce ad agosto. 

Un intervento che non ha giustificazione alcuna e che era stato esplicitamente vietato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale di Ancona, che ha competenza anche sul porto di Pescara e sulle aree connesse. Nell’Ordinanza Presidenziale 85/2023 emessa il 27 luglio dall’Autorità, proprio in relazione alla festa di Sant’Andrea e allo spettacolo pirotecnico, all’art. 2 si danno due inequivocabili prescrizioni: “Dovranno essere adottate tutte le cautele atte a evitare qualsiasi disagio ambientale” e “Le attività non dovranno comunque interessare l’area denominata “Parco naturalistico dell’ambiente della sabbia e delle dune – area nidificazione del fratino” per come indicato nel Piano Demaniale Regionale e nel Piano demaniale Comunale di Pescara”. Nella carta allegata all’ordinanza si autorizzavano gli spari sulla battigia e non sulle dune! 

Il WWF auspica a questo punto un intervento atto a verificare se ci sono stati illeciti e eventualmente a punire chi li ha commessi ma soprattutto la immediata sospensione dei lavori. Al di là del fatto che i fuochi pirotecnici in sé sono forieri di danni per l’ambiente e per la salute umana, è inconcepibile che per la mezz’ora di divertimento rappresentata dalle esplosioni colorate in cielo debbano essere mandati in fumo anni di tutela dell’ambiente. Senza dimenticare che, pur se il fratino da alcune stagioni non nidifica più in quell’area (allontanato presumibilmente proprio dalla eccessiva pressione antropica), continua a frequentarla anche per il foraggiamento, come dimostrano le orme puntualmente trovate dagli attivisti WWF nell’ambito del Progetto Salvafratino Abruzzo proprio nel tratto nel quale questa mattina sono intervenuti i mezzi meccanici. 

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