Tre giorni di visita e scoperta della Costa dei Trabocchi e dell’interno, con l’illustrazione e l’analisi dei progetti realizzati, delle attività dedicate ai diversi aspetti dell’organizzazione del territorio per il cicloturismo. Così il Gal Costa dei Trabocchi ha accolto i rappresentanti di 20 diversi Gal italiani, dal 5 al 7 luglio, in occasione della prima study visit delle Rete rurale nazionale. Focus della tre giorni è stato Lo sviluppo di destinazioni cicloturistiche: strategie, strumenti e ipotesi di cooperazione territoriale.
Ecco allora gli incontri e i momenti di analisi di quanto costruito fino ad ora dal Gal Costa dei Trabocchi, le esperienze in bici sulla costa e all’interno e con il kayak a cura degli operatori del territorio, la visita ai trabocchi come punta San Nicola e punta Tufano, dove la delegazione ha incontrato Rinaldo Verì, presidente dell’associazione dei Traboccanti.
La tre giorni si è aperta con il pomeriggio di mercoledì 5 nella Torre vinaria di Cantina Frentana a Rocca San Giovanni per un momento di confronto sul tema del cicloturismo. “Giorni dedicati ad analizzare come, per dirla con una metafora, deve essere vestito un territorio per accogliere bene il cicloturista. L’obiettivo è agevolare la Costa dei Trabocchi nel momento del cambio di pelle dell’offerta turistica, con l’avvento della ciclabile e tutta la nuova economia intorno” nel commento di Carlo Ricci, direttore del Gal Costa dei Trabocchi.
“Per migliorare l’esperienza cicloturistica bisogna far sì che si possa utilizzare una risorsa già esistente, come quella delle strade secondarie a bassa percorrenza, delle interpoderali, come già fatto per la Rete ciclabile dei Trabocchi – il commento di Patrick Kofler di Helios, società che sviluppa e comunica servizi di mobilità e turismo sostenibile -. L’interesse verso il cicloturismo è in crescita costante, bisogna organizzarsi per offrire un’esperienza ampia e differenziata, anche con il connubio bici più treno e comunicare tutto in maniera chiara. Inoltre, bisogna superare i limiti e andare sui mercati esteri”. Il Ceo è intervenuto in video, con Sebastiano Venneri di Legambiente. “La via italiana al cicloturismo passa per infrastrutture e luoghi che custodiscono e tutelano paesaggi e storie, come fatto con la Ciclovia dell’Appennino – ha ricordato il rappresentante dell’associazione -. Questo vuol dire anche portare buona economia per far ripartire il territorio, sulla scia di un trend che interessa anche l’Abruzzo. I flussi del cicloturismo, in Italia, dal nord si stanno distribuendo, negli ultimi tempi, verso sud”. L’incontro si è chiuso con panel dedicato ad esperienze cicloturistiche in italia e buone pratiche per territori, relazioni, servizi a cura del Crea.
La pedalata di giovedì 6 luglio ha portato i partecipati dalla costa verso l’interno, con partenza da Vasto marina, passaggio a Punta Aderci e poi, con uno dei percorsi della Rete ciclabile dei Trabocchi, verso Casalbordino e Scerni, con pranzo e degustazione nell’Accademia della Ventricina. La pedalata è stata anche occasione per illustrare l’esperienza del Trabocchi game, caccia al tesoro in bicicletta, format ideato dal Gal Costa dei Trabocchi.
Nel pomeriggio di giovedì, nella sede del Gal Costa dei Trabocchi a Vasto, la presentazione delle attività di comunicazione legate al turismo attivo ed esperienziale. Dall’ecosistema digitale, dunque, la piattaforma di 13 siti dedicati alla gestione e alla condivisione di contenuti informativi dell’offerta turistica locale, a cura di una redazione diffusa, all’attività social. Oltre alle altre azioni in campo, quali il Trabocchi active in occasione di Art, Bike & Run + Wine con il coinvolgimento degli operatori del territorio e il Costa dei Trabocchi Mob, il progetto che prevede servizi per la mobilità ed iniziative che permettono di raggiungere e spostarsi lungo la Costa dei Trabocchi con mezzi di mobilità alternativa all’automobile. Fino alla Rete ciclabile dei Trabocchi, sistema in continua evoluzione, che oggi conta 263 Km in 12 percorsi, attraverso strade interpoderali, comunali e provinciali che collegano la costa con l’entroterra collinare, con le stazioni ferroviarie come punto di riferimento.